ARCHIVIO ANTICHI VELIERI

ELENCO NUMERICO 2                                                                             ELENCO ALFABETICO


                                                          

B033.                  NEMESI              

Dipinto da Thomas Willis, Brooklyn, NY

Archivio Società Capitani e Macchinisti Navali, Camogli      -     Collezione Privata

Autore: Marcello Bozzo - Email: bozzo@agenziabozzo.it

DATI ANAGRAFICI DEL VELIERO:

 TIPO:                                      brigantino a palo
 ARMATORE:                       Stefano Razeto
CAPITANO:                           Stefano Razeto

NOTE SUL VELIERO:

Il Nemesi era un grosso veliero da trasporto.
Venne costruito nel 1889 dal cantiere L. Gotuzzo di Chiavari.
Stazzava 1.060,64 tonnellate nette.
Armatore era Stefano Razeto di Camogli.
Venne iscritto al Compartimento di Genova.

Il Capitano Fortunato Razeto era il comandante del brigantino a palo Nemesi.

Il giorno 14 settembre 1901 il brigantino a palo Nemesi incappò in un fortissimo uragano nei paraggi delle Isole di Capo Verde.

Per un giorno intero resistette ai colpi di mare che lo investivano da tutte le parti.

Infine il giorno seguente cedette ed affondò.

Durante il naufragio del bastimento, il coraggio e la volontà del Comandante Razeto fecero sì che l'equipaggio, ridotto sopra una scialuppa, dopo ventitré giorni di mare potesse andare a salvamento.

Questo è l'unico dipinto conosciuto del bap Nemesi.

Una descrizione dell'evento ed una immagine ex-voto si possono vedere cliccando su:

        
Ex-Voto N° 63 - Dipinto raffigurante la scialuppa del bap. Nemesi a salvamento

 


Nel volume di Castrogiovanni Quelli della vela (Genova 1979. pp. 44-45) sono riportati ampi brani del resoconto manoscritto dal comandante Razeto grazie al quale possiamo partecipare con immediatezza ed emozione ai tragici momenti vissuti dall'equipaggio della "Nemesi", secondo le parole del suo comandante "uno dei migliori velieri della Liguria, ancora in tenera età, marino e camminatore, e anche un bel modello, abituato a fare i viaggi dei Capi".

Dopo la partenza dell'imbarcazione da Cadice il 9 agosto 1901 in pochi giorni arrivarono a Sud delle Isole di Capo Verde dove incontrarono vento fortissimo e "si vide chiaro che si era obbligati ad andare nel centro del ciclone senza poter di nulla deviare perché il vento soffiava uragano.

Arrivati verso mezzogiorno nel centro del ciclone, questi ci portò via tutte le vele, poi il vento si calmò e il mare bolliva da tutte le parti a modo di una caldaia bollente".

Il capitano Razeto descrive con attenzione le drammatiche scelte che lo indussero al fine a far abbandonare la nave e nel resoconto, come nella descrizione dell'evento sottoposta all'ex voto, è sottolineata la fede richiesta all'equipaggio e la preoccupazione di portare sulla scialuppa dei naufraghi "la effigie della Madonna del Boschetto e dei protettori di Camogli Santi Prospero e Fortunato".    

Non era questo un idolatrico gesto di fede fine a se stesso, ma un indice della fede e della religiosità vera dell'equipaggio.

Ne è sintomatico indizio un episodio riportato dal capitano Razeto relativo alla vita sulla scialuppa: "E nostromo si rivolgeva a me e con fare arrogante disse: oggi è festa e voi lavorate? Allora io mi rivolgo a lui e gli dico franco e risoluto: io lavoro per il bisogno e voi che siete il capo dell'equipaggio, se è festa, prendete il libro della messa e poi dite il Rosario! Così fece e tutti rispondevano in coro".

Quando finalmente la disavventura ebbe una felice conclusione l'equipaggio trovò sul "Città di Genova" a Tenerife l'occasione per rientrare nella propria città.

"I quadri dei nostri protettori e della Madonna del Boschetto furono sempre portati con noi e giunti in patria furono divisi tra me che tenni il mio santo, Fortunato, l'armatore che si tenne la Madonna e il dispensiere che si tenne San Prospero".

 Il naufragio della "Nemesi" può dunque essere un sintomatico esempio dell'unione di fede e coraggio che caratterizzò gli uomini di mare camogliesi e la personalità dei loro capitani:.

Il rapporto completo del naufragio scritto di pugno dal Cap. Razeto si trova cliccando QUI.