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PORTO DI CAMOGLI Fotografia: Fratelli Ferraris, Camogli |
Barche per la
maggior parte da pesca (notare le reti appese all'alberatura) e qualche
veliero da carico nel porticciolo di Camogli.
Per la pesca più redditizia si utilizzavano due barche gemelle chiamate trattanuìn (se ne vedono due coppie nella foto) che lavoravano di conserva in forza di vele trascinando una rete ai due capi: in questo modo si andava in Gorgona e nel mare di Toscana (la campagna dei cento giorni) per fare provvista di acciughe subito salate nei barili e vendute a Livorno ai rappresentanti delle ditte importatrici britanniche. Questi agenti commerciali erano tutti di origine ebraica. Pretendevano la massima qualità, erano precisi sino alla pignoleria ma pagavano subito e meglio degli altri ed erano in grado di assorbire tutto il prodotto dei camoglini. Quando al ritorno dalla campagna di pesca un pescatore acquistava una barca od una rete nuova, diceva celiando che glie l'aveva fornita Re Davide. |
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