ARCHIVIO CAMOGLI ANTICA


093.                 "A  PUIÖA"        
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca: 
anno 1925 c.

Fotografo: sconosciuto

NOTE:

Le reti da pesca, prima dell'avvento del nylon, erano fabbricate in cotone bianco.

Per renderle meno visibili ai pesci e più resistenti all'acqua salata dovevano essere bollite e tinte nel tannino, ricavato a sua volta dalla bollitura del legno di castagno o dal sudamericano quebracho.

Allo scopo di provvedervi, negli anni '20 erano stati costruiti sul Molo due grossi calderoni in rame con forno a legna provvisti di mangano per la strizzatura e di un rubinetto al termine di una lunga tubatura per il rifornimento di acqua dolce.

Di acqua salata ve ne era in abbondanza lì sotto, ma per farla bollire occorrono ben più di 100 gradi per far precipitare il sale e la legna era preziosa.

L'opera era chiamata "a Puiöa" o, con la pronuncia francese, "A Pouieua".

La pouieua era stata donata all'Ospedale di Camogli ed i pescatori che volevano utilizzarla davano un obolo per la cura dei malati.

Nella foto si vedono i pescatori che calano le nuove reti, ancora bianche, nei capaci calderoni di rame per la tintura.

L'avvento del nylon pose fine a questa tradizione e verso la metà degli anni '70 l'opera, ormai fatiscente, fu smantellata.

Poco dopo però, accortisi che di reti in cotone ve ne erano ancora tante, ne venne costruita un'altra, tutt'ora esistente.

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