104.
SAN
FRUTTUOSO Fotografo: ? Genova |
NOTE:
Alla fine del secolo scorso
così si presentava l'Abbazia di San Fruttuoso ai pochi navigli che vi
facevano scalo.
L'edificio era interamente occupato dai pescatori del borgo che ne avevano fatto la loro abitazione. La spiaggia, un tempo cortissima, arrivava fin sotto le arcate dell'Abbazia. Ora è più grande ed il suo livello giunge a metà delle arcate. Le finestre, una volta trifore, sono state ridotte a rettangolo e le reti da pesca, per mancanza di altro spazio, venivano appese davanti alle finestre mediante lunghe aste. All'interno in una cripta dell'Abbazia vi sono le tombe di otto membri della famiglia Doria del sec. XIII: gli Almiranti: Guglielmo Doria e consorte (senza data); Jacopo Doria, 1275; Niccolò Doria, 1276; Ansaldo Doria, 1290, insieme con i figli Oberto e Luchetto; Babilano Doria, 1296; Egidio Doria, 1305. Il suggestivo sepolcreto ha accolto però, più recentemente, le spoglie di una donna di San Fruttuoso, perita tragicamente compiendo un atto di eroismo. Nel 1854, infatti, il piroscafo inglese "Croesus", partito da Genova, si incendiò e andò a naufragare di fronte al piccolo borgo di San Fruttuoso. Tutta la popolazione si mobilitò per i soccorsi ai numerosi naufraghi inesperti di cose di mare, essendo militari diretti in Crimea per la guerra: la giovane Maria Avegno, con la sorella Caterina, si impegnò allo stremo nell'opera di salvataggio nonostante avesse quattro figli in tenera età, fino a restarne vittima lei stessa. Maria Avegno venne insignita da Cavour di Medaglia d'Oro alla Memoria (fu la
prima donna italiana a ricevere tale onorificenza) e della Victoria
Cross dal Governo di Sua Maestà Britannica.
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