ARCHIVIO CAMOGLI IERI

2394.       ALLUVIONE               
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca:  25 settembre 1915

Origine: archivio                   -                      Fotografo: sconosciuto

NOTE:

La tragica morte della Guardia di Finanza Francesco Salaris avvenne durante il violento nubifragio che colpì Camogli il 25 settembre del 1915.

L’evento calamitoso, che interessò altri centri della Riviera di Levante, provocò grandi danni in varie parti del territorio comunale, dalla zona del Ponte di Cò, dove morì la guardia daziaria Carlo Bandino, (vedi foto N°
744) alla frazione di San Fruttuoso.

Frane e allagamenti colpirono strade pedonali, la carrozzabile per Ruta, la pavimentazione delle centrali Piazza Colombo, Salita Priaro e Via Racca, le attività produttive di alcuni negozi e magazzini.

La strada lungo il torrente Riomare (attuale via G.B. Ferrari) venne completamente asportata dal flusso delle acque che spinsero a mare alcuni macchinari del frantoio dei fratelli Tassara. Il cantiere per la costruzione del secondo binario della ferrovia risultò fortemente danneggiato a causa degli smottamenti che avvennero nell’area compresa fra piazza del Teatro e il Castellaro.

Fra San Nicolò e Punta Chiappa alcune frane si abbatterono sugli scogli distruggendo diverse imbarcazioni. In questa località si dovette registrare la terza vittima del nubifragio. Il pescatore Prospero Mortola venne trascinato a mare mentre cercava rifugio nel suo “casetto” per reti.

A San Fruttuoso una frana irruppe sul torrente che, rigonfio d’acqua, trascinò a mare l’antica abitazione delle Sorelle Avegno (vedi scheda N°
665) e un’intera campata dell’Abbazia (schede N° 943, 2113). Imbarcazioni, attrezzi da pesca e reti furono sepolti dai tanti detriti trasportati a valle dalla frana.

Francesco Salaris, di appena 20 anni, prestava servizio presso l’ufficio di dogana in via Scalo (ora Via San Fortunato).

Insieme al maresciallo Francesco Gariani, si trovava all’interno del locale quando l’acqua che scorreva da via Racca travolse il magazzino di un pescatore e la piccola costruzione della Guardia di Finanza.

Il maresciallo riuscì ad aggrapparsi ad una sporgenza della mancina salvandosi, mentre il giovane Salaris venne trascinato in mare.

Il corpo venne recuperato nelle acque del porto il 1° di ottobre, lo stesso giorno in cui l’on. Giovanni Bettolo compiva una visita per prendere visione dei danni ingenti provocati in tutto il territorio comunale dal violento nubifragio.

In calata Prospero Castelletto, di fronte alla storica mancina, venne collocata questa lapide a ricordo della morte di Francesco Salaris:

                                      

             (Note e foto estratte da comunicato comunale. per Levante News pubblicato il 24.09.2015)

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