ARCHIVIO CAMOGLI IERI

2539.    PUNTA CHIAPPA    
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca:  anno 1781

Origine: Archivio di Stato, Genova - Autore: Domenico Policardi

NOTE:

Incantato dalla bellezza dei luoghi, il 13 Febbraio 1741 il Conte Gerolamo Gnecco, nobile imprenditore ed agronomo nerviese, acquistò dalla Magnifica Comunità di Camogli la proprietà di alcuni terreni sul Monte di Portofino soprastanti Punta Chiappa, con l’impegno che questi provvedesse alle importanti spese per accomodare tale terra selvatica costruendovi una Villa (casa, foresteria e podere), a sistemare l'approdo della Foce, nonché alla realizzazione di una scalinata che collegasse la Foce con le due casette soprastanti ad uso magazzino dei pescatori.

Adempiuti gli accordi, il Conte Gnecco ebbe dal Comune la proprietà del luogo. Prolungò la scalinata con la realizzazione di un sentiero che giunse sino all’estremità del promontorio dove, proprio a picco di fronte al mare aperto su di un’area incolta e del tutto sfavorevole all’agricoltura, fece costruire la villa facendo terrazzare con muri in pietra il ripido versante del Monte, dove piantò agrumi, castagni, olivi e fichi.

Finalmente “il sito zerbino (*), montuoso, infruttifero e sassoso”, verrà completamente trasformato, con un investimento importante, in una stupenda e lussureggiante realtà mediante il riattamento dei fabbricati e la elevazione di nuovi, la costruzione di muri di contenimento, interventi di manutenzione ai sentieri ed al molo di attracco, la costruzione di cisterne per l'acqua sorgiva e la messa a coltura di molte e svariate essenze.

Dopo la morte del Conte Gerolamo Gnecco la proprietà ebbe un lento periodo di decadenza sino a che nel primo quarto del 1900 la villa venne trasformata in un albergo-ristorante a cui fu dato il nome di "Stella Maris" e che tutt'oggi offre agli
ospiti le stesse emozioni che nel 1821 fecero scrivere all'allora ospite Lord George Gordon Byron:

                             C'è un incanto nei boschi senza sentiero,
                             c'è una magia nella spiaggia solitaria,
                             c'è un riparo dove nessuno penetra
                             in riva al mare profondo,
                             e nel musicale frangersi delle sue onde.
                             Non amo meno gli uomini ma più la natura
                             e in questi miei colloqui con lei
                             mi libero da tutto ciò che sono o che sono stato
                             per fondermi con l'universo
                             e sento ciò che non so esprimere
                             ma che non so neppure del tutto nascondere.

Attualmente, dopo un completo restauro che ne ha mantenuto l'atmosfera delle origini pur dotandosi di tutti i più moderni comfort, è meta privilegiata di una clientela scelta ed esclusiva. Vedi al sito www.stellamaris.cc .

La stupenda riproduzione cartografica della casa e dei poderi qui presentata è stata disegnata dall’Ingegner Domenico Policardi nel 1781. E' conservata nell'Archivio di Stato a Genova. Da essa possiamo vedere l’estensione della villa che partiva dallo «Scoglio detto la Chiappa» salendo «sotto gli scogli detti il Roccone», mentre a destra, verso Camogli confinava con la «Valletta ossia Fossato» che scendeva allo «scalo della Foce» ed a sinistra scendeva sopra la «costiera detta le Gronde sino al mare».
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(*) Dal genovese acerbo, agro, arido.

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