ARCHIVIO CAMOGLI IERI

2558.       SAN NICOLO'          
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca:  n. d.

Origine: archivio      -     Fotografo: sconosciuto

NOTE:

L'abside della chiesa di San Nicolò di Capodimonte, posta su un breve poggio della via pedonale corrente tra San Rocco e Punta Chiappa sul versante occidentale del Promontorio di Portofino.

Venne costruita attorno all'anno Mille nello stile gotico lombardo

Una bolla di Adriano IV (Papa dal 1154 al 1159) ne assegna la titolarità al Convento di San Rufo di Avignone e nel 1440 una bolla di Papa Eugenio IV ne riconferma la proprietà a detto convento che, con alcune interruzioni, durerà sino al 1800 quando Napoleone I chiuse i conventi confiscandone le proprietà.

Fu in quel periodo che l'edificio, ormai vuoto, venne occupato da alcune famiglie di pescatori di Punta Chiappa che ne avevano fatto la loro abitazione ed il loro magazzino per i remi, le vele e le reti.

Caduto Napoleone nel 1815 la proprietà della chiesa di San Nicolò, non rivendicata da nessuno in quanto necessitante di notevoli riparazioni, rimase nella disponibilità dei pescatori. 

A metà del 1800 il manufatto era ormai cadente. Le sue pietre, scolpite una ad una dagli scalpellini dell'anno Mille, mostravano vieppiù l'incombente segno del degrado.

La chiesa, insieme ad alcune fasce di terreno circostanti di pertinenza, nel 1865 divenne proprietà dello Stato in base alla legge sulla soppressione dei beni ecclesiastici emessa dal Governo d'Italia, per essere messa all'incanto dal Regio Demanio.

Il Capitano Andrea Bozzo di Punta Chiappa, che aveva fatto fortuna con i traffici marittimi, la acquistò. A sue spese la ristrutturò nelle sue forme originali sino a che, il 12 luglio 1870, la chiesa fu riconsacrata ed aperta alla pubblica devozione.

Nel contempo, per evitare di gettare sul lastrico i pescatori abitanti nella chiesa, Capitan Bozzo costruì addossato ad essa il caseggiato che si vede a sinistra nella foto, per servire da alloggio ai pescatori  rimasti senza tetto.

Ora il Cap. Andrea Bozzo, che aveva salvato quel gioiello di architettura dalla totale rovina,  riposa nella Cappella di sinistra sotto una lastra incisa accanto alle spoglie del figlio, il sacerdote Don Giacomo Bozzo detto "U Mòu", che contribuì grandemente al restauro della Chiesa.

Dalla parte opposta riposa la moglie del Cap. Andrea, madre di Giacomo.

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