ARCHIVIO CAMOGLI ANTICA


602.      PORTO DI CAMOGLI     
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca:  anno 1965

Fotografo: Alberto Guglia   -   Collezione Giovanni Mibelli

Origine: cortesia di Alberto Guglia, Trieste

NOTE:

Nel porto di Camogli si fabbricano le nasse per la cattura del pesce che i pescatori caleranno sul fondale marino in punti determinati.

Ogni pescatore aveva i suoi, gelosamente custoditi come le poste dei cercatori di funghi e perciò le trappole non dovevano essere segnalate da galleggianti o simili.

Per determinare i punti esatti e ritrovare così le nasse i pescatori usano l'armìa, ovvero traguardano una serie di punti lontani (generalmente tre: un campanile, una secca, una casa) al cui incrocio le nasse vengono calate.

Il giorno dopo si procede al loro recupero; il pesce, una volta entrato, non trova più l'uscita rimanendo così intrappolato.

A Camogli venivano fabbricati essenzialmente due tipi di nasse: il più comune, in filo di ferro con i nodi in cotone (poi nylon), è quello che si vede in fotografia, dalla forma di una grossa ciambella.

Il secondo tipo, più grande, era in fibra vegetale, sempre annodato con cotone: era più grande, ed aveva la forma di una grossa campana.

Il primo tipo serviva per tutti i tipi di pesce in generale, mentre il secondo catturava le aragoste.

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