ARCHIVIO CAMOGLI IERI

4050       PORTICCIOLO      
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziazzo.it
Epoca: anno 1941

Origine: Archivio Pietro Berti "Peo"    -     Fotografo: B. Ferraris, Camogli

NOTE:

Sino a metà degli anni '50 la flotta di Camogli armava diversi leudi adibiti ai trasporti e di rivani usati per la pesca.

I loro nomi derivavano dagli affetti della famiglia ed erano, da sinistra: Chiara Madre, Meri, Nuova Angela, Giulia.

Il Chiara Madre di 18,76 tonnellate lorde e 13,98 tonnellate nette, inizialmente era chiamato Unione Fraterna.
Diventò Teresa Madre passando in proprietà di Sebastiano Dentone e Teresa Stagnaro.
Nel 1916 passa ai Tasso con il nome di Chiara Madre.
In seguito venne venduta a Lagomarsino di Recco ed infine a Schiappacasse di Camogli.
Farà naufragio nel 1955 a Punta Manara.

Poi vi erano il Pué Puìn, I Due Fratelli che trasportavano il vino d'Elba ed altri.

Questi battelli furono gli ultimi. Ai primi anni '60 non ve ne erano quasi più.

Stranamente, il ricordo più vivo che ne ho è il loro odore: ogni barco aveva il suo, inconfondibile e diverso da tutti gli altri.

Potevi pure salire a bordo ad occhi chiusi, ma specialmente quando mettevi la testa nel boccaporto o nel tambuccio, non potevi sbagliare. L'odore del catrame, delle alghe, delle corde di canapa ti assaliva, mescolato con quello lasciato dall'ultimo carico trasportato, ora di pecorino sardo, ora dell'acre rosso dell'Elba o di pesce salato in barili, ecc.

L'odore era la vita attiva. Tutto il porto era un misto di odori ora tenui ora forti che la brezza portava sin dentro le case con il loro racconto di viaggi, di mare e di avventure.

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