Navi da guerra | RN Vittorio Emanuele 1856 | pirofregata ad elica | Marina Regno di Sardegna

Nome	Vittorio Emanuele
Tipo	pirofregata ad elica di 1° rango
Classe	Vittorio Emanuele
*Unità*	Vittorio Emanuele
*Cantiere*	Cantiere della Foce, Genova
*Impostazione*	1854 per conto della Marina Sarda
*Varo*	1° luglio 1856 per conto della Marina Sarda
*Completamento*	18 novembre 1857
*Servizio*	Incorporamento nella Regia Marina Italiana: 17 marzo 1861
*Dislocamento*	normale 3.126 tonn. pieno carico 3.300 tonn.
*Dimensioni*	lunghezza f.t. 66,00 m. lunghezza p.p. 61,90 m. larghezza 15,30 m. immersione 6,20 m.
*Motore*	1 motrice alternativa con cilindri orizzontali a fodero Penn & Sons 4 caldaie tubolari potenza 1.488 ihp 1 elica bipala sollevabile con andatura velica
*Velocità*	9 nodi
*Autonomia*	n.d.
*Combustibile*	carbone 380 tonn.
*Protezione*	//
*Armamento*	16 cannoni lunghi in ferro liscio in batteria da 250 mm. / palla 40 libbre 40 cannoni-obici in ferro liscio in batteria da 160 mm. / palla 20 libbre 1 cannone lungo in ferro liscio a prua / bomba 80 libbre 20 cannoni lunghi in ferro liscio in coperta / palla 40 libbre
*Equipaggio*	629
*Disarmo*	26 ottobre 1896
*Radiazione*	10 giugno 1900
*Destino*	demolita nel 1907
*Note tecniche*	Scafo in legno con carena rivestita in rame. Armamento velico a nave (tre alberi a vele quadre). Il fumaiolo, telescopico, rientrava con navigazione a vela. Proveniente dalla marina sarda fu sottoposto a varie trasformazioni. L'ultimo armamento consisteva in 6 pezzi da 120 mm., 4 pezzi da 75 mm. e 2 pezzi da 57 mm. Buon vascello dalle ottime qualità nautiche, utilizzava spesso la vela. Divenuto obsoleto e tecnicamente superato, il Vittorio Emanuele, terminato il servizio attivo, venne in seguito utilizzato come nave scuola, svolgendo ben 28 campagne di istruzione.
*Note storiche*	Partecipò all'assedio della fortezza di Gaeta dove, perduta Capua il 6 settembre 1860, il Re delle Due Sicilie Francesco II° di Borbone si era asserragliato con le sue truppe. Il 5 novembre 1860 iniziò l'assedio della fortezza di Gaeta da parte delle truppe piemontesi comandate dal Generale Enrico Cialdini. Il 10 gennaio 1861 la Vittorio Emanuele portò il principe di Carignano davanti a Mola di Gaeta iniziando le operazioni del blocco navale. Il 16 gennaio trasportò altre truppe a Mola di Gaeta, tornando il 20 per partecipare il 22 all'azione di fuoco contro le batterie di Ponente della Piazzaforte. Il 23 stanziava davanti a Mola di Gaeta incrociando in quelle acque in missione di vigilanza lasciandole il 16 febbraio, tre giorni dopo la resa di Gaeta, avvenuta il 13. Nel settembre 1860 partecipò al bombardamento della piazza di Ancona sino alla sua resa. Il 12 marzo 1861 prese parte, assieme alla Maria Adelaide, al bombardamento della piazzaforte di Messina. La Marina Militare Italiana veniva ufficialmente istituita il 1° aprile 1861 accorpando le navi e gli equipaggi della Marina Piemontese, Sarda, del Regno delle Due Sicilie, del Granducato di Toscana e dello Stato Pontificio e la Vittorio Emanuele seguì la stessa sorte. Negli anni successivi venne utilizzata per operazioni di routine e di rappresentanza. Dopo un periodo di disarmo riarmò a fine aprile 1866 per unirsi alla Squadra Adriatica. Partecipò ai bombardamenti di Porto Comiso e Porto San Giorgio a Lissa e fu presente alla battaglia del 20 luglio senza parteciparvi direttamente. Il giorno dopo si recò a Taranto per imbarcare truppe da sbarcare a Palermo per sedare i moti scoppiati in città. Restò in disarmo prima a Genova poi a Napoli sino al giugno 1873 quando iniziò la lunga attività di Nave Scuola. Di ritorno a Taranto nell'ottobre 1896 da una crociera di istruzione, il 26 ottobre di quell'anno venne disarmata per l'ultima volta. Fu radiata il 10 giugno 1900. Utilizzata come batteria galleggiante a guardia del porto di Taranto con la siglia GM-18, nel 1907 fu inviata alla demolizione.
*Didascalia*	Alla fonda a La Spezia. Foto ufficiale.
Foto	*Altre immagini della RN Vittorio Emanuele* alle schede 514C, 1276C, 3026C, 3815C, 3816C.**

*Epoca della foto: anno 1862 c.*	*Foto: Collezione Bargoni*
*Origine: Archivio Storico della Marina Militare Italiana*