ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

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BOGATYR
1901
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Epoca della foto: 29 dicembre 1908 Fotografo: sconosciuto

Origine: archivio

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

L'incrociatore russo Bogatyr nel porto di Messina sconvolto dal terremoto del giorno prima, con gli incendi ancora attivi.

Il lunedì 28 dicembre 1908 alle ore 5,21 del mattino uno dei più potenti terremoti della storia italiana, del 7,1° grado della scala Richter pari al 12° della scala Mercalli, seguito da un maremoto, squassò le coste calabro - sicule con numerose scosse devastanti.

Gravissimi i danni riportati da Reggio Calabria e da molteplici altri centri abitati del circondario. Sconvolte le vie di comunicazione, le ferrovie ed il telegrafo. La corrente elettrica ed il gas vennero di colpo a mancare a Messina, Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Palmi. Vasti furono gli incendi.

La città di Messina fu rasa al suolo. Tra voragini e montagne di macerie gli incendi si estesero a ciò che restava delle case.

Ai danni provocati dalle scosse sismiche ed a quello degli incendi si aggiunsero quelli cagionati dal maremoto, di impressionante violenza, che si riversò sulle zone costiere di tutto lo Stretto di Messina con tremende ondate stimate tra 6 e 12 metri che provocarono molte vittime fra i sopravvissuti che si erano ammassati sulla riva del mare alla ricerca di  protezione dai crolli. Alcune navi alla fonda furono danneggiate, altre riuscirono a mantenere gli ormeggi entrando in collisione.

Gravissimo il bilancio delle vittime: Messina di circa 140.000 abitanti ne perse 80.000 e Reggio Calabria ebbe 15.000 morti su 45.000 abitanti. I morti furono complessivamente 120.000. Numerosissime scosse di assestamento si ripeterono nelle giornate successive e fin quasi alla fine del mese di marzo 1909.

A Messina andarono distrutti la bellissima Palazzata affacciata sul porto, il Palazzo Municipale, il Palazzo della Dogana, tantissime chiese, il Duomo, molti edifici pubblici, la sede della storica Università.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito mobilitò il Regio Esercito. Il Ministro della Marina fece dirottare la divisione navale in navigazione nelle acque della Sardegna, composta dalle corazzate Regina Margherita, Regina Elena, Vittorio Emanuele e dall’incrociatore Napoli sulla zona disastrata.
Anche il Re e la Regina d'Italia partirono il 29 per Napoli; saliti poi sulla Vittorio Emanuele raggiunsero la Sicilia nelle prime ore della giornata successiva.

Ma già all'alba del 29, la rada di Messina cominciò ad affollarsi: una squadra navale russa alla fonda ad Augusta si era diretta a tutta forza verso la città con le navi Bogatyr, Makaroff, Guilak, Korietz, Slava, Zesarevich.
Subito dopo fecero la loro comparsa le navi da guerra inglesi Sutlej, Minerva, Lancaster, Exmouth, Duncan, Euryalus.

Il comandante russo Ammiraglio Ponomareff fece approntare i primi soccorsi prestando anche opera di ordine pubblico e facendo fucilare gli sciacalli.

Dopo iniziarono ad arrivare le navi italiane che si ancorarono ormai in terza fila.

Nel 2006 in riconoscimento del grande impegno profuso dalla marina zarista a Messina è stata eretta una lapide e dedicata una via alla Marina di Russia.

Note tecniche e storiche
della Bogatyr alla scheda 146C.

Altre immagini della Bogatyr alle schede 147C, 318C, 2448C, 2449C, 2451C.

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