ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

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CSEPEL
1912
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Epoca della foto: anno 1914 Fotografo: sconosciuto

Origine: W. Aichelburg, Register der K.(u.)K. Kriegschiffe, Wien

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Csepel
Tipo cacciatorpediniere
Classe Tatra
Unità Tatra
Csepel
Lika
Triglav
Orjen
Cantiere Cantiere Danubius, Porto Re (Fiume)
Impostazione 9 gennaio 1912
Varo 30 dicembre 1912
Completamento 29 dicembre 1913
Servizio 4 agosto 1914
Dislocamento normale 850 tonn.
pieno carico 1.050 tonn.
Dimensioni lunghezza f.t.  83,50 m. in origine
lunghezza p.p. 80,70 m. in origine
lunghezza f.t.  85,28 m. con nuova poppa
larghezza 7,80 m.
immersione min. 2,42 m.; max 3,20 m.
Motore 2 turbine AEG-Curtis Skoda
? caldaie
potenza 20.560 PSi
2 eliche Ø 2,40 m.
Velocità 32,6 nodi
Autonomia nd
Combustibile nafta
Protezione nd
Armamento 2 pezzi da 100 mm.
6 pezzi da 70 mm.
4 tubi lanciasiluri (2 coppie appaiate in coperta)
Equipaggio 105 (5 Ufficiali e 100 comuni)
Disarmo 4 novembre 1918
Radiazione consegnata all'Italia nel 1920
Destino affondata 25 marzo 1929
Note tecniche Costo dell'unità circa 3.000.000 di corone dell'epoca.
Dotata di castello di prua, quattro camini ovali di cui i due centrali più grandi, due alberi molto alti per una maggior portata delle antenne radio installate.
Note storiche Entrata in servizio il 4 agosto 1914, il 7 usciva da Pola per andare incontro e fare da scorta all'incrociatore tedesco SMS Goeben.
Il 13 dello stesso mese venne inviata in soccorso dell'equipaggio della nave Baron Gautsch, saltata su una mina al largo dell'isola di Brioni.
Seguirono varie missioni in Adriatico.
Il 25 ottobre 1914 in cantiere ai lavori, vi venne installata una mitragliera MG da 88 mm.
Il 23 ottobre venne messa in mare ed ospitò l'Arciduca Carlo.
Il 28 stesso mese venne assegnata al servizio nella stazione di Sebenico.
Fecero seguito missioni in Dalmazia, esplorazioni nel Canale di Otranto, servizi di flotta e nel bombardamento della stazione ferroviaria di Manfredonia (24 maggio 1915) ed entrando in contatto con il cacciatorpediniere italiano RN Turbine dal quale ricevette danni leggeri nel disimpegnarsi.
Il 22 giugno fece i lavori a Pola, e dal 5 luglio venne utilizzata come posamine vicino alle coste italiane.
Il 29 dicembre 1915 avanzava su Durazzo con l'incrociatore SMS Helgoland, affondando il sommergibile francese Monge e recuperando i naufraghi francesi.
Nel tentativo di rimorchiare il cacciatorpediniere SMS Triglav saltato su una mina davanti a Durazzo perse un'elica su una secca, ed a 28 nodi riuscì comunque ad eludere la caccia italiana rientrando a Sebenico il 30 dicembre 1915.
Il 16 gennaio 1916 entrò in cantiere a Pola.
Il 26, già operativa, mentre era davanti a Durazzo per un'azione di bombardamento unitamente all'incrociatore SMS Novara, fece collisione con il cacciatorpediniere SMS Orjen.
Dopo le riparazioni, il 4 maggio 1916 ritroviamo l'unità di supporto ad un bombardamento aereo su Brindisi.
A 10 miglia al largo della città venne colpita dal siluro del sommergibile francese Bernoulli, in navigazione in quelle acque.
L'esplosione asportò la parte poppiera dell'unità sino alla sala macchine, uccidendo 13 marinai e ferendone 9.
Venne rimorchiata alle Bocche di Cattaro e messa in cantiere ai rattoppi per evitarne l'affondamento (vedi immagine seguente).
Il 13 maggio venne rimorchiata a Fiume dal vapore Meran ed il 3 giugno entrava in cantiere a Porto Re per le riparazioni.
Ricostruita la poppa, il 6 agosto venne rimessa in mare ed il 29 terminò l'allestimento. Venne installato a bordo l'apparato fumogeno.
Alle prove di macchina raggiunse la velocità di 31,84 nodi.
Per tutto il resto del 1916 e sino al 1917 operò in azioni di pattuglia, attacchi ai convogli italiani, supporto ai bombardamenti aerei sulle città costiere adriatiche e scorta alle grandi unità.
Il 15 maggio 1917 davanti alla costa albanese ebbe uno scontro notturno (ore 03.24) con il caccia italiano Borea, in seguito affondato.
Silurò il piroscafo italiano Carroccio (1.657 tonn., ex Choising, ex Madeleine Rickmers) e partecipò al cannoneggiamento ed affondamento di altri due piroscafi del convoglio.
Stava effettuando il viaggio di ritorno quando alle 08.32 si scontrò con una squadra composta da incrociatori britannici e cacciatorpediniere italiani.
La RN Aquila venne colpita da un colpo sparato dal cacciatorpediniere austriaco SMS Csepel ed esploso nel locale caldaie.
A causa dello scontro l'unità italiana rimase immobilizzata e dovette essere rimorchiata in porto.
Seguirono compiti di scorta, salvataggi e di esplorazione sino al 1° febbraio 1918 quando, mentre la nave era alla fonda nelle Bocche di Cattaro, l'equipaggio si ammutinò chiudendo capitano ed ufficiali in sala macchine.
Stroncato l'ammutinamento il giorno dopo, l'unità partì per Pola.
Sostituito l'equipaggio l'unità ripartì per azioni su Otranto tornando il 26 aprile a Fiume.
In seguito svolse compiti di avviso, scorta ed assistenza ai sommergibili.
Il 4 novembre 1918, il giorno dell'Armistizio, la KuK Csepel si trovava ormeggiata a Pola.
Il 24 marzo 1919 l'unità venne portata a Venezia e nel 1920 fu assegnata all'Italia che il 27 settembre la incorporò nella Regia Marina con il nome di RN Muggia.
Il 10 marzo 1927 venne impiegata nella stazione italiana a Shanghai per i viaggi di missione, esplorazione e vigilanza lungo la costa cinese.
Il 25 marzo 1929, davanti alle Dita di Pietra, nei pressi di Amoy, un tifone la fece arenare presso la riva.
Apertesi grosse falle nello scafo, la nave affondò.
L'equipaggio venne salvato da un piroscafo giapponese.
Didascalia All'ormeggio in porto a Pola nel 1890.
Foto Altra immagine della SMS Csepel alla scheda 2728C.

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