Epoca della foto: settembre 1870 | Fotografo: sconosciuto |
Origine: Collezione Bargoni |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Nome | Caracciolo |
Tipo | pirofregata poi fregata a vela |
Classe | prototipo |
Unità | Caracciolo |
Cantiere | Regio Cantiere di Castellammare di Stabia |
Impostazione | ottobre 1865 |
Varo | 18 gennaio 1869 |
Completamento | 1870 |
Servizio | 20 luglio 1870 |
Dislocamento |
normale 1.578 tonn. pieno carico 1.661 tonn. |
Dimensioni |
lunghezza pp. 64,30 m. larghezza 10,94 m. immersione 5,09 m. |
Motore |
fino al 1895: 1 motrice alternativa 4 caldaie cilindriche potenza 973 hp 1 elica |
Velocità | 9,2 nodi |
Autonomia | 960 miglia |
Combustibile | carbone da 144 a 180 tonn. |
Protezione | // |
Armamento |
iniziale: 6 pezzi ad avancarica ferro rigato cerchiato da 160 mm in coperta nel 1875 venne aggiunto un tubo lanciasiluri tolto nel 1880 nel 1893 vennero montati: 2 pezzi da 75 mm e 4 pezzi da 57 mm |
Equipaggio |
iniziale: 16 ufficiali e 231 sottufficiali e comuni dal 1893: 11 ufficiali, 50 sottufficiali e comuni, 60 allievi ufficiali |
Disarmo | 11 dicembre 1904 |
Radiazione | 10 marzo 1907 |
Destino | demolita 1910 al Muggiano |
Note tecniche |
Progetto dell'Ispettore Navale Giuseppe Micheli. Scafo in legno con carena rivestita in piastre di rame. Armamento velico a nave (tre alberi a vele quadre e bompresso). Era in pratica una corvetta con batteria scoperta in barbetta, ovvero un modello di nave ormai sorpassato ed inabile a sostenere uno scontro, come dimostrò ampiamente la Battaglia di Lissa svoltasi quattro anni prima. Tuttavia la linea sottile e filante dello scafo, la prora stellata, il bordo basso e l'alberatura ben proporzionata ne fecero la più bella fregata che la Marina Italiana abbia mai avuto, adattissima per compiti di rappresentanza all'estero prima e come nave scuola poi. |
Note storiche |
Inizialmente battezzata Brillante, al momento del varo venne
ridenominata RN Caracciolo. Entrata in armamento, rimase in servizio nel porto di Napoli sino al febbraio 1871 quando salpò per la stazione del Sud America a sostituire la corvetta Etna, in quei mari da quattro anni. Restò in quel servizio sino al 23 marzo 1873, quando salpò da Montevideo ritornando a Napoli il 19 luglio, dopo 83 giorni di vela. Nel 1875 l'unità venne dotata di un tubo lanciasiluri subacqueo Whitehead installato a Fiume per essere utilizzata come Scuola Torpedinieri sino al 1880, quando il tubo venne rimosso. Il 30 novembre 1881 l'unità salpò da Pozzuoli per il Sud Pacifico a rilevare l'incrociatore RN Cristoforo Colombo ed impegnarsi in una lunga e difficile campagna di circumnavigazione del globo che sarebbe durata tre anni. La RN Caracciolo terminò la crociera gettando l'ancora a Venezia il 9 settembre 1884. Dopo i lavori prese servizio come nave ammiraglia a Venezia, passando poi in temporaneo disarmo. Dal 1° luglio 1890 venne assegnata alla Divisione d'Istruzione Allievi dell'Accademia Navale come nave scuola. Nel 1893 fu sottoposta ad estesi lavori di rifacimento: diminuito l'equipaggio permanente effettivo a 50 uomini, approntate sistemazioni interne per 60 Allievi, fu anche aumentata la superficie velica allungando gli alberetti con l'aggiunta di controvelacci e le grandi vele di gabbia vennero divise in gabbia fissa e volante per alleggerirne la manovra. L'armamento venne modificato con lo sbarco dei sei vecchi pezzi, sostituiti da due cannoni da 75mm e quattro da 57mm. Il 10 maggio 1894 l'unità prese servizio come Scuola Timonieri e Mozzi alla Spezia. Nell'ottobre 1895 venne sbarcato il motore, ormai inutilizzato dalla nave scuola. Per dieci anni proseguì in crociere di istruzione nel Mediterraneo. L'11 dicembre 1904 passò in definitivo disarmo alla Spezia per esservi radiata il 10 marzo 1907. Per alcuni mesi la RN Caracciolo venne ancora impiegata come caserma per Mozzi Specialisti, per essere infine smantellata alla Spezia circa un anno dopo. |
Didascalia | La pirocorvetta RN Caracciolo alla fonda nel porto di Napoli poco dopo l'entrata in servizio. |
Foto | Altre immagini della RN Caracciolo alle schede 2935C, 3609C. |