Epoca: 1910 c | Fotografo: sconosciuto |
Origine: Archivio Storico della Marina |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Nome | Espero |
Tipo |
cacciatorpediniere
(1905-1921) torpediniera (1921-1923) |
Classe | Nembo |
Unità |
Nembo (1901) Turbine (1901) Aquilone (1902) Borea (1902) Espero (1904) Zeffiro (1904) |
Cantiere | Pattison, Napoli |
Impostazione | |
Varo | 9 luglio 1904 |
Completamento | 1905 |
Servizio | aprile 1905 |
Dislocamento |
normale 330 tonn. a pieno carico 360 tonn. |
Dimensioni |
lunghezza f.t. 64,00 m. lunghezza p.p. 63,40 m. larghezza 5,94 m. immersione 2,29 m. |
Motore |
2 motrici alternative a
triplice espansione 3 caldaie tubolari Thornycroft potenza 5.200 ihp 2 eliche |
Velocità | 30 nodi |
Autonomia | 2.200 miglia a 9 nodi |
Combustibile |
carbone 90 tonn. al varo nafta 60 tonn. dal 1910 |
Protezione | n.d. |
Armamento |
al varo:
5 pezzi da 57 mm. / canna 43 calibri 4 tubi lanciasiluri da 356 mm. dal 1910: 4 pezzi da 76 mm. / canna 40 calibri 2 tubi lanciasiluri da 450 mm. dal 1914: 4 pezzi da 76 mm. / canna 40 calibri 2 tubi lanciasiluri da 450 mm. 16 mine |
Equipaggio | 55 (4 ufficiali e 51 sottufficiali e comuni) |
Disarmo | // |
Radiazione | aprile 1923 |
Destino | demolita |
Note tecniche |
Classe progettata dall'Ing.
Luigi Scaglia in collaborazione con la Thornycroft, era derivato dal tipo britannico
"27-Knotters". I due fumaioli vennero sostituiti con tre di minori dimensioni. Fu montato un nuovo armamento consistente in 4 pezzi da 76/40 e 2 tubi lanciasiluri da 450 mm. |
Note storiche |
Nel 1912 l’unità e le
gemelle furono inviate ad importanti lavori: l’alimentazione delle caldaie
passò dal carbone alla nafta; i cannoni da 57 mm furono sostituiti con 4
pezzi da 76/40, i tubi lanciasiluri da 356 con altrettanti da 450 ed i due
fumaioli fecero posto a tre fumaioli più piccoli. Nel 1914 fu montato un apparato posamine con 16 mine. All’inizio della prima guerra mondiale l’unità fu assegnata alla 5ª Squadriglia Cacciatorpediniere a Taranto. Il 24 maggio 1915 rimorchiò il sommergibile RN Velella in zona operazioni nelle acque fuori Cattaro. Alle 19 dell’8 giugno 1916 salpò da Valona con altre unità per scortare in Italia i trasporti truppe Principe Umberto e Romagna con a bordo il 55º Reggimento Fanteria. A 15 miglia al largo di Capo Linguetta (il punto più stretto del Canale d'Otranto) la Principe Umberto venne centrata da due siluri lanciati dal sommergibile austroungarico SMU 5. La nave affondò con la perdita di 1926 uomini sui 2821 ch'erano a bordo mentre lo SMU 5 nonostante la caccia delle unità di scorta si inabissava incolume nelle profondità marine. Nel 1919 la RN Espero passò ai lavori durante i quali fu sbarcata una caldaia ed il suo fumaiolo con conseguente arretramento della plancia. Venne asportato un cannone da 76 mm, sostituito da una mitragliera contraerea da 6,5/80 mm. La potenza si ridusse a 3400 hp e la velocità a 25 nodi. Nel 1921 l’unità venne utilizzata come scorta sulla tratta Trieste - Sebenico. L'8 dicembre 1920 entrò a Fiume per dare appoggio all'occupazione della città da parte di Gabriele d'Annunzio e sostegno alla Reggenza Italiana del Carnaro, ribellandosi agli ordini del Governo. Il 26 dicembre 1920 fu attaccata dal cannone della corazzata RN Andrea Doria inviata dal governo che le provocò danni ed incendio costringendola alla resa. Nel gennaio 1921 assieme alle altre unità ribelli venne portata a Pola. Terminati i lavori, nel giugno 1921 venne reinserita nella Marina con il nome di RN Turbine, appartenuto ad una unità della sua classe affondata in battaglia il 23 maggio 1915. Nel luglio 1921 venne ridotta a torpediniera. Nell'aprile 1923 fu radiata e successivamente demolita. |
Didascalia | |
Foto | Altra immagine della RN Espero alla scheda . |