Epoca: anno 1890 c | Fotografo: sconosciuto |
Origine: Ufficio Storico della Marina |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Nome | Pietro Micca (1°) |
Tipo | battello portatorpedini |
Classe | Pietro Micca |
Unità | Pietro Micca |
Cantiere | Regio Arsenale, Venezia |
Impostazione | 1875 |
Varo | 1° agosto 1876 |
Completamento | 1877 |
Servizio | 3 luglio 1877 |
Dislocamento |
normale 574 t a pieno carico 708 t |
Dimensioni |
lunghezza alle
perpendicolari 61,87 m. larghezza fuori fasciame 5,97 m. immersione media 3,62 m. |
Motore |
1 motrice alternativa verticale a
due cilindri Ansaldo 4 caldaie a tubi di fiamma di ritorno potenza indicata 1.400 hp potenza effettiva 700 hp 1 elica in bronzo |
Velocità | 11 nodi max |
Autonomia | 360 miglia ovvero 20 ore a tutta forza |
Combustibile |
carbone 28 t con riserva max 35 t |
Protezione |
orizzontale ponte di corridoio a tre strati: lamiera in acciaio 15 mm lamiera in ferro 21 mm. lamiera in ferro 20 mm. verticale al trincarino: lamiera in ferro 20 mm. allo scafo: lamiera in ferro 10 mm. |
Armamento | 1 tubo lanciasiluri prodiero subacqueo da 356 mm. ad aria compressa |
Equipaggio |
iniziale: 75 (2 ufficiali,
73 sottufficiali, sottocapi e comuni) dal 12-1877: 79 (2 ufficiali, 77 sottufficiali, sottocapi e comuni) |
Disarmo | 7 luglio 1893 |
Radiazione | 7 novembre 1893 |
Destino | demolita |
Note tecniche |
Fu la prima torpediniera italiana. Progetto dell'Ing. del Genio Navale Felice Mattei, aveva lo scafo in lamiere di ferro con dritto di prora e di poppa in ferro fucinato. Fu anche la prima nave in ferro costruita dall'Arsenale di Venezia. Costruita come prototipo sperimentale a cui avrebbero dovuto seguirne altre 12, subì molte varianti sia durante la progettazione che durante la sua attività. L'opera viva si restringeva sino ad una larghezza di 2,20 m., come una sorta di deriva che correva per tutta la lunghezza dello scafo. Ci si rese conto che la forma particolare della sua parte immersa aveva una superficie di attrito superiore ad uno scafo tradizionale ed in navigazione creava onde con vortice sino ad 8 m che contrastavano il moto rendendo impossibile il raggiungimento della velocità prevista, progettata in 18 nodi. Ritenuto insoddisfacente il risultato, a questo battello non ne fecero seguito altri, preferendo il governo fornirsi, per la difesa costiera, presso cantieri esteri, sopratutto tedeschi. |
Note storiche |
Dopo le poco brillanti prove in mare effettuate a Venezia l'unità
salpò l'11 luglio 1877 per La Spezia dove giunse il 26 agosto. Nel 1878 iniziò una lunga serie di lavori più o meno importanti all'unità, dalle modifiche all'apparato motore, allo scafo, alla struttura, i cui esiti furono tuttavia modesti, talvolta peggiorativi. Il 12 agosto 1879 passò in disarmo. Seguì un altro ciclo di lavori che non aumentarono le prestazioni e venne definitivamente deciso che l'unità non era in grado di svolgere il compito per il quale era stata progettata e venne ridotta a nave sussidiaria. Assegnata alla scuola torpedinieri, il 5 luglio 1883 si svolsero le prove conseguenti al nuovo impiego. Non riuscendo ad andare oltre ai 6 nodi, dal 1890 l'unità venne utilizzata come guardaporto. Il 1° luglio 1891 fu assegnata a guardia della polveriera di Panigaglia, nel Golfo della Spezia. Quivi disarmata il 7 luglio 1893, il 7 novembre dello stesso anno venne definitivamente radiata per passare alla demolizione. |
Didascalia | La RN Pietro Micca in una delle rare fotografie del battello. |
Foto |