Epoca: anno 1920 c | Fotografo: sconosciuto |
Origine: Archivio |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Nome | Lazzaro Mocenigo (1°) |
Tipo | sommergibile di grande crociera |
Classe | Pietro Micca |
Unità |
Pietro Micca 3 giugno 1917 radiato 2 giugno 1930 Angelo Emo 23 febbraio 1919 radiato 1° ottobre 1930 Luigi Galvani 26 gennaio 1918 radiato 1° gennaio 1918 Lorenzo Marcello 29 settembre 1918 radiato 21 gennaio 1928 Lazzaro Mocenigo 26 luglio 1919 radiato 10 aprile 1937 Torricelli 16 giugno 1918 radiato 1° ottobre 1930 |
Cantiere | Fiat - San Giorgio, Regio Arsenale, La Spezia |
Impostazione | febbraio 1916 |
Varo | 27 luglio 1919 |
Completamento | 1919 |
Servizio | 26 luglio 1919 |
Dislocamento |
in superficie 842 t immerso 1244 t |
Dimensioni |
lunghezza 63,20 m larghezza 6,20 m immersione 4,26 m |
Motore |
emersione: due motori diesel FIAT potenza di 2600 CV* immersione: due motori elettrici di propulsione Ansaldo per 2100 cv 2 eliche *solo per il Torricelli motori diesel della Tosi. |
Velocità |
in emersione 14,5 nodi in immersione 11,0 nodi |
Autonomia |
emersione: 2100 miglia a 10 nodi - 945 miglia a 14,4 nodi immersione: 180 miglia a 3 nodi - 12 miglia a 10 nodi |
Combustibile | nafta |
Protezione | // |
Armamento |
1 cannone da 76/40 1 cannone da 76/30 4 tubi lanciasiluri da 450 mm prodieri 2 tubi lanciasiluri da 450 mm poppieri riserva 8 siluri |
Equipaggio | 4 ufficiali, 36 sottufficiali e marinai |
Disarmo parz. | 1932 |
Radiazione | 10 aprile 1937 |
Destino | demolita |
Note tecniche |
I sommergibili della Classe Micca costituiscono il primo tentativo
italiano di costruire sommergibili di grande dislocamento destinati ad
operare in oceano e rappresentarono il primo esperimento della Marina
Italiana nel campo dei sommergibili di elevato tonnellaggio con
sistemazioni logistiche atte a permettere lunghe permanenze in mare. Le sei unità, progettate dal Comitato Esaminatore dei Progetti Navali, con la supervisione del Capitano del Genio Navale Cavallini, furono impostate alla Spezia tra il 1915 ed il 1916. Le unità erano a doppio scafo totale; lo scafo esterno aveva forma di torpediniera, quello interno era a sezioni molto diverse fra di loro in dipendenza della sistemazione data agli accumulatori sotto un ponte longitudinale che interessava più della metà del sommergibile. Le velocità in superficie, e specialmente in immersione, furono, per quel tempo, decisamente elevate; in caso di impiego per lunghe crociere anche l'autonomia in superficie avrebbe potuto essere di molto maggiorata poiché l'elevatissima riserva di spinta di questi battelli (oltre 32% ) avrebbe permesso un sovraccarico notevole di combustibile sistemato in alcuni dei compartimenti allagabili. La forma della prora, mentre si dimostrò atta a raggiungere elevate velocità in immersione, non si prestava molto alla tenuta al mare nei settori prodieri. Quando furono ultimate si rivelarono tuttavia, a causa dei rapidi progressi dovuti allo sforzo bellico, unità già superate sia dal punto di vista tecnico che operativo i battelli risultarono complicati nelle sistemazioni interne, poco manovrieri e soggetti a frequenti avarie ai motori (specie quelli dotati di motori Fiat). Pertanto, a cominciare dal 1923, i battelli furono radicalmente modificati nelle sovrastrutture prodiere. Anche la torretta venne modificata con l'adozione di un paragambe fisso. Con le modifiche apportate, le unità cambiarono il loro aspetto esterno. |
Note storiche |
Profondità di collaudo: 50 m Nessuna unità della classe fu pronta in tempo utile per poter partecipare effettivamente ad azioni belliche. I sei battelli della classe fecero sempre parte della Squadriglia sommergibili di La Spezia che, fino al 1921, fu alle dirette dipendenze del Comando delle Forze Navali ed, in seguito, fu suddivisa in squadriglia di pronto impiego, mantenendo la predetta dipendenza, e in squadriglia di riserva dipendente dal Comando di Dipartimento Alto Tirreno. A turno una delle unità di pronto impiego fu messa a disposizione dell'Accademia Navale per esercitazioni degli allievi. Questi sommergibili effettuarono principalmente uscite di allenamento e qualche breve crociera. Carriera della Mocenigo: Entrata in servizio il 16 agosto 1919 al comando del capitano di corvetta Achille Gaspari Chinaglia, che ne curò l'allestimento, l'unita venne assegnata alla 1ª Squadriglia di Spezia, con dipendenza operativa dal Comando Militare Marittimo, e svolse attività addestrativa. Nel 1921 effettuò una crociera nell'Alto Tirreno e nel 1924 prese parte alle manovre navali svoltesi nelle acque della Sicilia e nel Basso ed Alto Tirreno, con sosta alla Maddalena. Dal 1° ottobre 1925 l'unità passò alle dipendenze del Comando Armata Navale. Partecipò alle manovre ed alla rivista navale. Nel 1928 compì navigazioni lungo le coste toscane e sarde. Nel 1929 effettuò brevi crociere addestrative nell'Alto e Medio Tirreno. Nell'ottobre 1931 salpò da La Spezia per Taranto, dove rimase fino alla radiazione, avvenuta il 10 aprile 1937. Motto: "Semper paratus - Emergit vigilante leone". Origine delle note: http://www.betasom.it/ |
Didascalia | All'ormeggio. |
Foto | Altre immagini di vecchi sommergibili alle schede 024C, 025C, 443C, 1116C, 1121C, 1122C, 2438C, 3693C. |