ARCHIVIO VECCHIE VELE


                                                                                                      
 

1079 A.

AOSTA
 

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno 1913 Fotografo: sconosciuto
Origine: Archivio P. Berti

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La goletta a palo Aosta sui vasi, pronta al varo.

Venne costruita nel 1913 dalle Officine Savoia di Genova Cornigliano.

Scafo in ferro.
Stazza 494,45 tsl, 340 tsn.  I Lloyd's registrano 562 tsl e 450 tsn.
Portata 700 tpl:
Dislocamento 1050 t.
Lunghezza m. 55,80.
Larghezza m. 8,80.
Immersione m. 3,70.

Disponeva di un motore ausiliario diesel Sulzer, Winterthur da 4 cil. 2SCSA, un asse / elica singola, macchina a poppa, 145 HP nominali.
Utilizzata per trasporti generali di merci varie.

1913 - 1920  Armatori Quaglia & Galdini, Genova.
                     Matricola 692 del Compartimento Marittimo di Genova.

1920 - 1935  Armatore Tito Campanella Soc. di Navigazione, Genova.
                     Matricola 692 del Compartimento Marittimo di Genova.

1935 - 1940  Armatore Luigi Gotelli, Genova.
                     Matricola 1035 del Compartimento Marittimo di Genova.

L' 8 giugno 1940 la goletta viene requisita a Genova dalla Regia Marina.
                       Viene iscritta alla matricola V 87 nel Ruolo del naviglio ausiliario di Stato.
                       Assegnata al servizio di vedetta foranea.

Il 20 dicembre 1940 effettua il servizio di scorta della m/n Rosa da Bengasi a Tripoli.

Il 22 dicembre 1940 alle 12:45 il sommergibile britannico HMS Regent (capitano di corvetta Hugh Christopher Browne) lancia due siluri da 2290 metri contro le due navi a 32°40’N e 14°39’E, mancandole. Le due navi proseguono indisturbate.

Il 23 dicembre 1940 le navi
Aosta e Rosa giungono a Tripoli.

Il 14 maggio 1941 salpa da Bengasi alle 16 in convoglio con altri due grossi motovelieri, il
Luigi e lo Alato.

Il 16 maggio 1941 il convoglio viene attaccato con lancio di siluri dal sommergibile britannico HMS
Unbeaten (tenente di vascello Edward Arthur Woodward) senza subire danni. I tre motovelieri raggiungono Tripoli alle 19 dello stesso giorno.

Il 9 giugno 1941 alle 2.30 la
Aosta salpa da Tripoli per Bengasi in convoglio con i piroscafi Silvio Scaroni e Cadamosto, con la scorta delle torpediniere Pallade e Polluce.

Il 10 giugno 1941 alle quattro del mattino il sommergibile britannico
Taku (capitano di corvetta Edward Christian Frederic Nicolay) silura ed affonda il Silvio Scaroni in posizione 32°27’N e 18°42’E, a 70 miglia da Bengasi. Il Taku elude poi il contrattacco della scorta.

Il 12 giugno 1941 alle h. 18:00 le
Aosta e Cadamosto raggiungono Bengasi.

Il 21 dicembre 1941 alle 21:30 la
Aosta salpa, sola e senza scorta, da Pantelleria verso Tripoli.

La notte sul 24 dicembre 1941 giunge a Zuara restandovi fino al 24.

Il 25 dicembre 1941 alle ore 10:00 giunge a Tripoli.

Il 7 febbraio 1942 alle ore 19:00 la nave, al comando del  nocchiere di prima classe Sesto Franceschi di Porto Santo Stefano, salpò da Pantelleria alla volta di Tripoli, con un carico di munizioni e 34 uomini di equipaggio.

Proseguendo la navigazione, alle ore 01:30 dell’8 febbraio, la
Aosta incappò nei cacciatorpediniere britannici HMS Lively e HMS Zulu che la presero a cannonate.

La nave si incendiò. Quando il fuoco raggiunse le munizioni, la nave esplose ed affondò a sud di Pantelleria, nel punto 36°04’N e 12°00’E.

Venticinque uomini dell'equipaggio furono salvati dai Mas 560, Mas 563 e Mas 577.

Nove uomini tra cui il comandante morirono nel naufragio, sei in seguito a causa delle conseguenze.

I loro nomi:
  
Luigi Bolpagni, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Ghedi
Salvatore Caroli, secondo capo cannoniere puntatore mitragliere, da Carovigno
Italo Cocozza, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Casarsa Ligure
Guido Colzi, marinaio cannoniere, da Signa
Vincenzo Di Lieto, marinaio radiotelegrafista, da Cetara
Gerlando Ferlini, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Agrigento
Sesto Franceschi, capo nocchiere di prima classe (militarizzato), da Porto Santo Stefano
Angelo Gulino, marinaio servizi vari, da San Cataldo
Egidio Pilia, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Nuoro
Martino Proverbio, marinaio fuochista, da Cerro Maggiore
Armando Raffaele, secondo capo meccanico (militarizzato), da Viareggio
Edmondo Rossi, secondo nocchiere (militarizzato), da Viareggio
Luigi Ruocco, marinaio (militarizzato), da Capri
Giuseppe Sgrò, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Casaletto
Raffaele Vitale, marinaio cannoniere, da Napoli

La motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare conferita alla memoria del capo nocchiere militarizzato di prima classe Sesto Franceschi, nato a Porto Santo Stefano (Grosseto) il 30 dicembre 1888:

"Comandante di motoveliero requisito, destinato al rifornimento munizioni del fronte libico, attaccato nottetempo da siluranti nemiche, reagiva decisamente con elevato spirito combattivo, incurante delle fiamme che alte si levavano dal locale macchine colpito minacciando di estendersi rapidamente. Resosi vano ogni tentativo di salvare la nave, si dedicava con vivo senso di abnegazione al salvataggio del personale, dirigendo le operazioni dal ponte di comando, fermo e sereno di fronte al pericolo sempre più incombente. Rimaneva al suo posto con incrollabile saldezza d'animo e incondizionato attaccamento al dovere anche quando, respinta l'offesa nemica ma irrimediabilmente compromessa l’unità, avrebbe potuto mettersi in salvo, preferendo scomparire con la sua nave, che di li a poco esplodeva col carico, nella suprema dedizione alla consegna.
(Mediterraneo Centrale, notte sull’8 febbraio 1942)".


La motivazione della Croce di Guerra al Valor Militare conferita alla memoria di Edmondo Rossi (nato a Viareggio il 19 maggio 1913), Armando Raffaele (nato a Viareggio il 19 ottobre 1920), Italo Cocozza (nato a Casarza Ligure il 22 luglio 1917), Egidio Pilia (nato a Casaletto il 25 dicembre 1919) e Giuseppe Sgrò (nato a Nuoro il 4 giugno 1922):

"Imbarcato su motoveliero, attaccato nottetempo e incendiato da siluranti nemiche, assolveva il proprio compito con serenità e noncuranza del pericolo, contribuendo a ribattere l'offesa nemica. All'ordine di abbandono della nave, in imminente pericolo di esplosione, conservava un contegno coraggioso e disciplinato finché, colpito da assideramento, scompariva in mare nell'adempimento del dovere".

La motivazione della Croce di Guerra al Valor Militare conferita alla memoria di Luigi Ruocco (nato a Capri il 14 dicembre 1920) e Martino Proverbio (nato a Cerro Maggiore il 12 gennaio 1921):

"Imbarcato su motoveliero, attaccato nottetempo e incendiato da siluranti nemiche, assolveva il proprio compito con serenità e noncuranza del pericolo, contribuendo a ribattere l'offesa nemica.
Propagatesi le fiamme al carico e sopravvenuta l'esplosione della nave, scompariva in mare nell'adempimento del dovere".


La motivazione della Croce di Guerra al Valor Militare conferita alla memoria di Salvatore Caroli (nato a Carovigno il 27 marzo 1914), Angelo Gulino (nato a San Cataldo il 1° aprile 1921), Vincenzo Di Lieto (nato a Cetara il 2 dicembre 1914), Raffaele Vitale (nato a Napol il 19 ottobre 1920), Luigi Bolpagni (nato a Ghedi l’8 agosto 1920), Gerlando Ferlini (nato ad Agrigento il 22 marzo 1914) e Guido Colzi (nato a Signa il 26 maggio 1921):

"Imbarcato su motoveliero, attaccato nottetempo e incendiato da siluranti nemiche, assolveva il proprio compito con serenità e noncuranza del pericolo, contribuendo a ribattere l'offesa nemica. All'ordine di abbandono della nave, in imminente pericolo di esplosione, conservava un contegno coraggioso e disciplinato finché, colpito da assideramento, sacrificava la vita nell'adempimento del dovere".

Cortesia di www.naviearmatori.net

ELENCO ALFABETICO VELIERI