ARCHIVIO VECCHIE VELE


                                                                                                               
 



1373 A.

ROKEBY HALL

LLOYD RAYNER

ELENCO ALFABETICO VELIERI
 

Epoca: anno 1885 c Fotografo: D.A. De Maus, Port Chalmers
Origine: University of Otago Library, N.Z.         -      D. A.  De Maus Collection

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave Rokeby Hall ormeggiato ad un molo di Port Chalmers in Nuova Zelanda in attesa del carico.

Scafo in ferro.
Stazza 1292 tsl, 1044 tsn.
Lunghezza m. 61,70.
Larghezza m. 10,05.
Immersione m. 6,82.

Venne varata nell'agosto 1863 dal cantiere T. Vernon & Son di Liverpool con il nome di
Lloyd Rayner.

Armatori:

1863 Alexander, Liverpool. Registro Liverpool.
         Utilizzata per il trasporto di merci da Londra all'India.
         Cap. S. Pollock 1863.
         Cap. J. Pollock 1865.

1866 L. Young & Co., Liverpool. Registro Liverpool. Bandiera britannica.
         Cap. Parfitt 1866.

1869 Stesso armatore, ribattezzata
Rokeby Hall.

         Cap. Parfitt 1867-1869.

1873
Balfour, Williamson & Co., Liverpool. Registro Liverpool.
         Cap. H.K. Lindsay 1873.
         Cap. Deas 1875.
         Cap. H.K. Lindsay 1879.

1888 Jas. Gifford Nicholson & McGill, Liverpool. Registro Liverpool.
         Cap. Stealey 1888.
         Cap. T. Broadbridge 1893-1895.
         Ca. E. Pettersen 1896.

1897 Aktieselskabet Rokeby Hall (Ferdinand Melsom), Christiania, Norvegia.
         Bandiera norvegese.
         Cap. E. Pettersen 1897-1898.
         Riduzione a brigantino a palo.

1899
Aktieselskabet Rokeby Hall (J. Johanson  & Co,), Christiania, Norvegia.
         Cap. E. Pettersen 1899.

1900 Aktieselskabet Rokeby Hall (Ferdinand Melsom), Christiania, Norvegia.
         Cap. E. Pettersen 1900-1901.

1902 Aktieselskabet Rokeby Hall (J. Johanson  & Co,), Christiania, Norvegia.
         Cap. E. Pettersen 1902.


1903 Aktieselskabet Rokeby Hall (Ferdinand Melsom), Christiania, Norvegia.
         Cap. E. Pettersen 1903.
         Cap. O.T. Torjussen 1903-1905.
         Cap. O.M. Berntsen 1906.

1906 marzo Giovanni Bertorello fu Angelo, Genova. Registro Genova.
         Bandiera italiana.

1912 naufragata in circostanze non note.

1913 ultimo anno di presenza nei Lloyd's Registers.
 


Dal giornale San Francisco Call, Volume 96, Numero 44, 14 luglio 1904.

IL BASTIMENTO ROKEBY HALL ALL'INTERNO DELLA BAIA DI DELAGOA PERDE LE SUE LANCE, I SUOI BOCCAPORTI DISTRUTTI E L'IMPAVESATA ASPORTATA DURANTE UNA VIOLENTA TEMPESTA. PERSE ANCHE UNA PARTE DEL SUO CARICO, DANNEGGIATO DALL'ACQUA.
 
Il racconto dei vecchi marinai di come la nave è scampata per un pelo al varo di venerdì e le sue battaglie di trent'anni con una mezza sfortuna addosso.

Un dispaccio da Londra del 12 luglio racconta che la nave norvegese Rokeby Hall di Oslo per quel porto via San Francisco si trova nella baia di Delagoa, avendo perso le sue barche, con le murate sfondate dall'arrembaggio del tifone e con parte del carico danneggiata. Ecco la storia che i marinai d'altura intrecciano intorno ai moli. Quando si varò a Liverpool un elegante scafo di ferro durante l'ultima parte dell'anno 1863, il giorno della sua calata in acqua cadde di venerdì. Per approfittare dell'alta marea la nave è stata fatta scivolare giù per lo scalo a tarda sera. Ha percorso una parte della distanza, ma qualcosa è andato storto e la nave si è bloccata. I costruttori hanno lavorato al buio fino quasi a mezzanotte per sbloccarla, ma alla fine si sono ritirati, con l'intenzione di tornare la mattina dopo sul presto per liberare la nave.

Quando all'alba il guardiano stava attraversando il cortile, fu sorpreso nel vedere la nave iniziare improvvisamente a scivolare in acqua. Sentiva davvero scorrere un brivido di vita lungo la sua chiglia. La nave entrò in acqua come un'anatra, da sola, e nessuno era lì a battezzarla tranne il guardiano, immobilizzato dalla superstiziosa paura. Quando gli operai iniziarono a radunarsi nel cortile, trovarono la Rokeby Hall galleggiare tranquillamente nel fiume.

I portuali di Liverpool dissero con le loro gole roche che si era bloccata sullo scivolo per impedirsi di entrare in acqua il venerdì, che  è considerato fatale per le navi varate in quel giorno, ma nel quale era stata varata solo a metà. Recitavano storie raccontate nel castello di prua in mezzo ai rumori ribollenti delle onde selvagge insieme all'urlo della burrasca che echeggiava sopra le alte ondate bianche di schiuma. Così, seguita dalla sua mezza fortuna, come la chiamavano i vecchi marinai, ha avuto quarant'anni di navigazione tra le tempeste e le bonacce del destino. In ogni zona del globo ha combattuto contro i tifoni e ha sparso pennoni, vele e frammenti di sé stessa sulle acque spazzate dal vento. Ma non è mai stata distrutta.

Durante il suo primo viaggio da Londra a Calcutta, una burrasca si scagliò contro di lei e un albero di trinchetto con i suoi pennoni fu asportato e lasciato alla deriva nel mare attorno al Capo di Buona Speranza. Mentre raggiungeva la lontana Australia, si inchinò davanti alla violenza di un tifone e si sdraiò sulle punte dei pennoni finché la tempesta no si fu calmata. Quando si raddrizzò, le lance erano sparite e l'impavesata sottovento stava fluttuando verso il polo sud. Nel presente viaggio è entrato in questo porto con perdite, ma per il resto è stato solo leggermente danneggiato. Questo è il secondo incidente nella baia di Delagoa. Per diversi anni la nave è stata in pericolo di perdersi, correndo per innumerevoli porti con le pompe che sferragliavano e l'oceano che gorgogliava attraverso i suoi comenti.

Ma nonostante i danni subiti è stata varata solo a metà di un venerdì e il mare non riuscì ad abbatterla del tutto: superò tutte le tempeste fino a quando, quel giorno sfortunato si perse a mezzanotte e, seguendo la linea della previsione dei vecchi portuali di Liverpool, attraversò le tempeste devastanti naufragando solo a metà.

ELENCO ALFABETICO VELIERI