ARCHIVIO VECCHIE VELE


368 A.

MARGHERITA B.

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno 1895 circa Fotografo: sconosciuto
Origine: Archivio Privato

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il brigantino a palo Margherita B. era di proprietà dell'Armatore Beverino di Bonassola.

Scafo in legno, stazzava 867 tonnellate.

Nella foto, databile attorno al 1895, il bastimento è in darsena nel porto di Genova per i lavori di pulizia e calafataggio dell'opera viva.

Per la scarsezza dei bacini e dei cantieri, quando questi non erano disponibili i lavori si facevano in acqua, abbattendo le navi su una fiancata dopo l'altra, terminata la prima.

Era necessario eseguire questi lavori almeno ogni due anni ed una volta ogni anno se si navigava prevalentemente nei mari caldi: le alghe ed il muschio rallentavano la velocità e le teredini, se non rimosse, praticavano pericolosi fori nel fasciame.

Infatti il grande nemico delle navi in legno erano le teredini, anche dette vermi di mare: lunghe sino a venti centimetri e grosse come il mignolo, erano dei tarli flottanti che si attaccavano al legno di fasciame (teak compreso) di cui si nutrivano, lasciando dietro di loro delle gallerie vuote.

Molti furono i tentativi di combattere le teredini: all'esterno di alcune navi vennero inchiavardati fitti anelli d'acciaio che il mare faceva battere, in altre venne sovrapposto un secondo fasciame intriso dentro e fuori di sego, bitume ed acido solforico.

Si provò a fasciare l'opera viva con lastre di piombo ma, essendo fissate con chiodi di rame e non conoscendosi allora il principio dell'azione galvanica, duravano poco.

Fu allora tentata la fasciatura con lastre di rame ma, essendo fissate con chiodi di acciaio, anch'esse si consumavano subito.

Finalmente furono impiegati chiodi di rame e fu un successo. Non solo le lastre di rame rendevano la nave inattaccabile dalle teredini, ma il rame stesso, al contatto con l'acqua salata, rilasciava un composto velenoso per le alghe ed altri parassiti che avrebbero rallentato la navigazione.

Il notevole costo dell'operazione, tuttavia, ne limitava l'uso alle sole navi di pregio.

In seguito l'invenzione della pittura antivegetativa rese possibile una migliore navigazione ed un risparmio sulla manutenzione dei grandi velieri in legno che, peraltro, erano ormai sulla via dell'estinzione.

ELENCO ALFABETICO VELIERI