ARCHIVIO VECCHIE VELE


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478 A.

VICTORY
1765
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ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno ? Fotografo: sconosciuto
Origine: Archivio HMS Victory

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il 13 dicembre 1758 l'Ufficio dell'Ammiragliato di Londra ordinò la costruzione di 12 nuove navi, tra le quali doveva esservi almeno un vascello di prima linea da 100 cannoni.

Progettista di quest'ultima venne incaricato Sir Thomas Slade, Ispettore della Marina di Sua Maestà Britannica.

Da notare che nello stesso anno - il 1758 - a Burnham Thorpe nel Norfolk nacque un certo Orazio Nelson.

Il 23 luglio 1759 venne posata la chiglia nel cantiere N° 2 di Chatham nel Kent.

Per la costruzione della nave dovettero essere abbattute 2.000 querce.

Stazza 2.162 tonnellate. Lunghezza f.t. 69,18 metri. Lunghezza del ponte 56,69 metri. Lunghezza della chiglia 46,10.
Larghezza 15,64. Immersione 6,55 metri.

Altezza dell'albero maestro 67 metri dal livello del mare. Vennero usati 43 km. di cordame per le vele.

Il costo della costruzione fu di 63.176 sterline (al corso odierno pari a circa € 30 milioni).

Era armato con 102 cannoni: 2 cannoni con palle da 68 libbre, 28 da 42 libbre, 28 da 24 libbre, 28 da 12 libbre, 16 da sei.

L'equipaggio era composto da circa 850 uomini tra marinai e soldati.

Venne varato il 7 maggio 1765, due anni dopo la conclusione della Guerra dei Sette Anni con il nome di Her Majesty Ship Victory.

Dopo il varo la nave venne messa in riserva sino allo scoppio della Rivoluzione Americana (1778) quando furono completati la sua attrezzatura ed il suo armamento.

Nel 1783 venne messa ancora in disarmo.

Dopo un periodo in cantiere per ammodernamento nel 1789 venne rimessa in servizio.

Nel 1792 la nave divenne l'ammiraglia della flotta di Lord Howe nel soccorso a Gibilterra assediata.

Nello stesso anno, al comando del Vice Ammiraglio Samuel Hood comandante della Flotta Mediterranea occupava Tolone.

Nel 1793 divenne la nave ammiraglia di Sir John Jervis il quale l'anno seguente si impadronì di Bastia e Calvi in Corsica per fare dell'isola una base britannica.

Nel 1796 con la metà delle navi delle flotte francesi e spagnole respinse gli attacchi a Gibilterra consolidandone le difese.

Quando la Francia sottoscrisse il trattato di cooperazione con le Colonie Americane, la HMS Victory divenne nave ammiraglia della Flotta del Canale al comando di Sir Augustus Keppel ed il 23 luglio prese parte alla Battaglia di Ushant (o Isola di Ouessant) dove perse 35 marinai tra morti e feriti.

Nei due anni seguenti rimase nella Flotta del Canale e fu temporaneamente assegnata alla Squadra del Mare del Nord al comando del Vice Ammiraglio Hyde Parker per proteggere il commercio inglese dalle navi olandesi, al momento alleate dei francesi.

Il 12 dicembre, sotto le insegne dell'Ammiraglio Richard Kempenfelt, catturò fuori da Ushant un convoglio francese diretto in America.

Il 14 febbraio 1797 salpò con quindici navi britanniche per intercettare un grande convoglio spagnolo protetto da ventisette navi di linea.

Nel combattimento che ne seguì fuori da Capo San Vincente le navi britanniche ruppero le linee spagnole infliggendo danni tremendi alla nave ammiraglia spagnola, il vascello Principe de Asturias (112 cannoni) prima di costringere la Salvador del Mundo (112 canoni) a cessare il fuoco.

La HMS Victory ebbe nove uomini tra morti e feriti e catturò la nave di prima linea San Josef ed i due-ponti San Nicolás e San Ysidro.

Il successo nella battaglia fu dovuto in gran parte all'abilità del Cap. Orazio Nelson, allora comandante della HMS Captain.

Dopo la battaglia di Capo San Vincente (1797) la HMS Victory, tornando a Portsmouth, fu ispezionata: ritenuta inadatta a sostenere le battaglie in mare venne ancorata sul fiume Medway ed utilizzata come nave prigione ed ospedale a Chatham.

Dal 1800 al 1803 subì importanti modifiche nel cantiere di Chatham che costarono 70.993 sterline. In quell'occasione furono realizzate le attuali gallerie poppiere.

Il 16 maggio1803 la HMS Victory ritornò in servizio e divenne la nave ammiraglia della Flotta del Mediterraneo comandata dal Capitano Thomas Masterman Hardy agli ordini dell'Ammiraglio Lord Nelson sino alla sua morte durante la Battaglia di Trafalgar quando la vittoria era ormai certa.

La HMS Victory soffrì la perdita di 57 morti e 102 feriti tra il suo equipaggio. Rimorchiata Gibilterra dalla nave HMS Neptune e riparata alla meglio salpò per l'Inghilterra raggiungendo Searness il 22 dicembre.

Venne sbarcato il corpo di Lord Nelson che ricevette un funerale di stato e venne inumato nella Cattedrale di Saint Paolo a Londra.

Dopo i lavori di rinnovo in cantiere a Chatham, nel 1808 la HMS
Victory rientrò in servizio come nave ammiraglia della Flotta del Baltico agli ordini di Sir James Saumarez con il compito di bloccare la flotta russa e liberare le rotte per gli approvvigionamenti alle truppe svedesi.

Ad eccezione di un breve servizio di scorta alle navi da trasporto truppe in soccorso all'esercito di Wellington nella Campagna Peninsulare, la nave rimase nel Baltico sino al 1812, quando venne ritirata dal servizio attivo.

Nei dodici anni seguenti sino al 1824 venne utilizzata come sede del Comandante in Capo a Portsmouth.

Da quell'anno fu utilizzata come magazzino in quel porto sino al 1922 quando, per interessamento della Society for Nautical Research, venne rimorchiata in cantiere e, restaurata, ebbe l'ormeggio permanente nello storico bacino N° 2 dove è ancora oggi.

Ha il suo Comandante, i suoi Ufficiali ed il suo equipaggio. Inalbera l'insegna del Secondo Lord del Mare e Comandante in Capo della Flotta Interna e possiede un visitatissimo museo.

Il vascello HMS Victory è l'unico vascello di linea del 18° secolo esistente ed è anche il più antico bastimento del mondo tutt'ora in servizio nei Ruoli della Marina Militare.

L'ultima battaglia sostenuta in cui ricevette dei dei danni fu durante la seconda guerra mondiale quando una bomba d'aereo scoppiò all'interno del bacino che la ospita provocando danni al fasciame.

Altre immagini della HMS Victory alle schede 479A, 480A, 662A, 3136C, 3137C.

ELENCO ALFABETICO VELIERI