ARCHIVIO VECCHIE VELE


811 A.

AURORA

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno 1911 Fotografo: David Moore Lindsay
Origine: Collezione Freshwater and Marine Image Bank

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La baleniera Aurora salpa da Dundee per il viaggio nell'Artico.

Venne costruita nel 1876 dal cantiere di Alexander Stephen a Dundee in Scozia.

Scafo in legno, stazzava 600 tonnellate. Armamento a brigantino a palo.

Venne utilizzata sopratutto per la caccia alle foche nel Marte Artico partecipando anche a missioni di soccorso a navi bloccate o disperse nei ghiacci del Circolo Polare.

Nel gennaio 1884 salpava da Dundee per la Baia di Baffin.

Giunse sino alla Baia di Lancaster cacciando sino a Terranova e nel Labrador per essere di ritorno a Dundee nel settembre dello stesso anno.

Dal 1911 al 1914 venne utilizzata per la Spedizione Artica Mawson.

Nel 1914, al comando del Cap. Æneas Macintosh venne utilizzata dalla Spedizione Antartica di John King Davis, Douglas Mawson ed Ernest Shackleton.

Dopo aver portato la nave in cantiere a Sydney ed averla approntata per una sosta di almeno due anni nei ghiacci dell'Antartico, il 24 dicembre 1914 salpò da Hobart in Tasmania con la Spedizione.

Il giorno di Natale si ancorò al largo delle Isole Macquarie.

Dopo aver attraversato il Mare di Ross, il 31 dicembre salpava per la Baia di McMurdo.

Dopo tre giorni venne avvistato il primo iceberg nella posizione 62°40'S, 169°58'E.

Il giorno dopo entrarono nel ghiaccio del pack ed il 7 gennaio 1914 venne avvistato, alla distanza di 75 miglia, il Monte Sabine nella Terra di South Victoria.

Il 9 gennaio la nave si ancorò davanti a Capo Crozier. Per l'impossibilità di costruirvi un rifugio, la nave proseguì nell'interno del Golfo di McMurdo. Dovette fermarsi per tre giorni a causa del ghiaccio del pack troppo spesso per avanzare.

Finalmente il 16 gennaio raggiunse il Capo Evans dove fu costruito un deposito e vi vennero sbarcate 10 tonnellate di carbone e 98 casse di petrolio.

La Aurora proseguì ancora nel pack verso sud ed il 24 gennaio giunse a nove miglia da Hut Point.

Non essendo possibile proseguire, la nave si ancorò nel ghiaccio ed una parte della Spedizione scese con le slitte dirigendosi verso Hut Point dove trovò le baracche costruite dalla Spedizione Scott del 1902.

Una seconda parte della spedizione scese il 30 gennaio.

La Aurora rimase un anno all'ancora, utilizzata come campo base.

La sera del 25 gennaio 1915 Mackintosh e la sua squadra lasciavano la Aurora per Hut Point. A causa delle continue tempeste di neve riuscirono a raggiungerlo  solo il 27 gennaio, dopo aver dovuto zigzagare per 26 miglia.

Non potendo proseguire verso sud a causa della superficie troppo frastagliata del ghiaccio, si diresse verso Black Island in fondo al Golfo di McMurdo dietro Hut Point.

A causa delle pessime condizioni del fondo il primo giorno riuscirono a percorrere solo quattro miglia e dovettero tornare indietro.

Intanto a causa del continuo rompersi del pack le ancore non tenevano e ciò costrinse la Aurora a muoversi. Nei mesi seguenti dovette muoversi attorno a Capo Evans.

L'11 marzo potè procedere verso Hut Point dove calò l'ancora nella Baia Discovery, imbarcò una parte della spedizione e lasciò provviste per le altre, ripartendo per Capo Evans.

La sera del 6 maggio 1915 alle 21:45 iniziò una fortissima bufera di neve mentre il ghiaccio si spaccava ammassandosi ora in una direzione ora nell'altra attorno alla nave, rompendo le catene delle ancore e mettendola in serio pericolo. Dieci uomini sbarcarono diretti a Hut Point.

Sballottata e trascinata al largo dal ghiaccio, presto le luci di Hut Point sparirono all'orizzonte.

La mattina dell'8 maggio il tempo schiarì e si poté intravedere Capo Bird alla distanza di otto miglia a nord. La nave con poche provviste era bloccata nello spesso pack che andava alla deriva mentre l'inverno antartico si avvicinava e non si conosceva lo stato delle due spedizioni rimaste a terra: la radio di bordo non riusciva a trasmettere.

L'8 giugno con l'altitudine di Sirio poté essere presa la latitudine che risultò essere 75°59'Sud. Temperatura -28° in discesa. La nave continuava ad andare alla deriva gemendo e cigolando con montagne di ghiaccio che si formavano a poppa ed a prua.

La pressione del ghiaccio sulle fiancate della Aurora si faceva sempre più forte: cominciavano a rompersi le ordinate ed il 22 luglio l'equipaggio si preparò all'abbandono nave.

Il 10 agosto la nave risultò essere alla posizione 70°42' Sud, a 45 miglia a nord est di Capo Adare.

Il 10 agosto la radio intercettò il bollettino meteo di Macquaire Island ma il 5 settembre una bufera abbatté l'antenna.

Il 22 settembre la nave era derivata alla lat. 69°12' Sud, long. 165°00'Est a 90 miglia a sud di Sturge Island nell'Arcipelago delle Balleny.

Il 17 novembre 1915 si poté sondare il fondo a 66°Sud e 154°Est trovandolo a 354,80 metri di profondità.

Il 24 gennaio 1916 la latitudine era 65° 39'½ Sud.

Finalmente il 12 febbraio la morsa del ghiaccio si allentò. Con le sole vele la nave cominciò a muoversi verso le acque libere in direzione nord.

Il 14 marzo alle ore 14:00 lasciava l'ultimo pack a latitudine 62° 27.5' S., longitudine 157° 32' E.

Il 23 marzo furono ripristinate le comunicazioni radio con la Stazione Bluff in Nuova Zelanda ed il giorno dopo con Wellington ed Hobart.

Il 2 aprile 1916 la Aurora venne presa a rimorchio dal rimorchiatore Plucky ed il mattino seguente giunse in cantiere a Port Chalmers in Nuova Zelanda per le riparazioni.

Il 20 dicembre 1916 la nave, al comando del Cap. John K. Davis, ripartì per il Mare di Ross a recuperare gli esploratori rimasti nell'Antartico.

Una settimana dopo incontrò i primi ghiacci ed il 7 gennaio 1917 entrò nelle acque libere del Mare di Ross.

Il capitano portò la nave lungo il bordo del ghiaccio sino a Capo Royds, raggiunto la mattina del 10 gennaio.

La spedizione di soccorso scese e nella baracca di Capo Royds trovò un messaggio che il resto della spedizione si trovava nelle baracche di Capo Evans.

Mentre si apprestava a tornare a bordo apparvero dalla direzione di Capo Evans sei uomini con una slitta ed i cani.

All'una del pomeriggio erano tutti a bordo della Aurora e si seppe che dei dieci uomini lasciati a terra il 6 maggio 1915 quando la nave stava per essere stritolata dal ghiaccio, solo sette sopravvissero.

Fu organizzata una spedizione ed inviata alla loro ricerca, che non diede alcun risultato.

Al ritorno della spedizione il Cap. Davis il 17 gennaio 1917 salpò e portò la nave verso nord; il 22 gennaio lasciava il pack ed il 31 attraversò il Circolo Polare Antartico.

Il 4 febbraio inviò via radio un rapporto ufficiale al Governo Neozelandese ed il 9 febbraio 1917 la Aurora entrava nel porto di Wellington.

Effettuate le riparazioni, riprese il mare come nave da carico.

A metà del 1917 la Aurora salpava da Newcastle (Nuova Galles del Sud, Australia) con un carico di carbone diretto ad Iquique in Cile.

Non arrivò mai a destinazione. Fu data per dispersa, probabilmente affondata.

La foto è tratta dal libro "Voyage to the Arctic in the Whaler Aurora", Dana Estes and Company Publishers, Boston, Massachusetts, anno 1911, pagina 20.

Fa parte della Freshwater and Marine Image Bank.

L'originale, elaborato dalla UW Fisheries-Oceanography Library si trova nella Biblioteca dell'Università dello Stato di Washington, USA.

Altre immagini della Aurora alle schede 812A, 813A, 814A, 815A, 816A, 817A, 818A.

ELENCO ALFABETICO VELIERI