ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 

1091B.

TOSCANA
SAARBRÜCKEN
 

 



 
Epoca: anno 1941 c Fotografo: sconosciuto

Origine: archivio

    NOTE

Il piroscafo Toscana ex Saarbrücken all'ormeggio con la livrea di nave ospedale.

Venne
impostato nel 1922 dal cantiere Aktien Gesellschaft Weser di Brema, Germania. Varato nel 1923.
Tipo piroscafo misto dal 1923 al 1935 e dal 1945 al 1961.
  "    trasporto truppe dal 1935 al 1940.
  "    nave ospedale dal 1941 al 1945.
Scafo in acciaio con doppia carena.
Stazza lorda al varo 9429 tsl, poi 9442 tsl.
Stazza netta al varo 5386 tsn, poi 5487 tsn.
Lunghezza 146,20 m.
Larghezza 17,57 m.
Immersione min. 8,60 m., max 9,52 m.

Propulsione: 2 motrici alternative a vapore a triplice espansione, 3 cilindri Ø 635, 1040  & 1680 x corsa 1200 mm.
5 caldaie a carbone, dal 1947 alimentate a nafta.
Potenza 600HP nominali, 4200 CV indicati.
2 assi / 2 eliche.
Velocità 12,5 nodi
Capacità di carico 9142 t
Equipaggio (come nave mercantile) 176 uomini
Capienza passeggeri nel 1923: 198 + 142 in coperta
       "              "         nel 1947: 826 persone

Armatori:

1923 Norddeutscher Lloyd, Brema, Germania. Porto di registro Brema.
         Bandiera tedesca.
         Nome Saarbrücken.
         Impiegato come transatlantico sulle linee passeggeri verso l'Asia occidentale ed il
         Nord Europa.

1935 In agosto acquistato dal Governo Italiano per trasportare le truppe in Africa
         Orientale con base Napoli.

1935 Affidato in concessione alla Italia Flotte Riunite (Cosulich, Lloyd Sabaudo,
         Navigazione Generale Italiana)
, Genova. Compartimento Marittimo di Genova.
         Bandiera italiana.
         Nome
Toscana.

1936 Affidato in concessione al Lloyd Triestino Società Anonima di Navigazione,
         Trieste. Compartimento Marittimo di Trieste.
         Nome invariato.
         Non venne mai impiegato per il servizio passeggeri di linea ma utilizzato per conto
         del Governo, del Ministero delle Colonie e della Regia Marina.
         Impiegato come trasporto truppe nella guerra d'Etiopia effettuò i viaggi salpando
         da a Napoli ai porti dell'Eritrea e della Somalia via canale di Suez, imbarcando
        1990 persone a viaggio.
       
1937 In gennaio impiegato nella guerra civile spagnola per il trasporto di reparti del
        Corpo Truppe Volontarie, a cui ne seguirono altri.

1938 Gestito dalla Flotta Lauro, Napoli.
         In novembre fu impiegato nel trasporto in Libia di 1720 famiglie di 20 000 coloni.

1939 In maggio venne inviato in Spagna per rimpatriare 1900 militari italiani.

1940 Il 10 giugno il piroscafo si trovava nel Dodecaneso, dove sbarcò truppa di
        complemento, rimanendo inattivo in quelle acque.

1941 Il 1º febbraio fu ripreso in proprio dalla Regia Marina e, iscritta nel ruolo del
         naviglio ausiliario dello Stato, fu deciso di trasformarla in nave ospedale.

1941 Attraversato senza incidenti il Mar Egeo il
Toscana giunse a Trieste con scalo a
         Taranto. Giunto a Trieste il 12 marzo, i lavori di allestimento terminarono il 25
         maggio. Ridipinto lo scafo e le sovrastrutture di bianco, con una fascia verde
         interrotta da tre croci rosse sulle fiancate e croce rossa sul fumaiolo, fu dotata di
        700 posti letto. Trasferito a Venezia per imbarcare personale medico e dotazioni
        sanitarie, nel dicembre il
Toscana divenne operativa come nave ospedale.

1941 In autunno subì il primo bombardamento inglese, rimanendo incolume. A Tripoli
         sotto un attacco aereo imbarcava 924 tra feriti, malati e profughi civili.
         Il 22 dicembre salpava da Tripoli per Napoli. Dirottata su Bengasi, dove giunse il
         23, imbarcò oltre un migliaio tra feriti e profughi civili, salpando dopo due ore.

1942 In agosto la nave ospedale compì una missione a Tobruk con scalo in altri tre porti
        della costa nordafricana.
        Nella notte tra il 1° ed il 2 ottobre la nave ospedale, in navigazione correttamente
        illuminata, fu oggetto di due attacchi aerei da parte di due bombardieri britannici,
        senza  riportare alcun danno. Uno dei due aerei dopo il lancio delle bombe ebbe un
        guasto e dovette ammarare. L'equipaggio di sei uomini venne recuperato e salvato
        dalla nave.
        In novembre il
Toscana venne sottoposto ad importanti lavori di manutenzione alle
        caldaie, terminati nel mese seguente.
        Rientrato in servizio, il 2 dicembre venne inviato alla ricerca dei superstiti delle
        navi del convoglio «H» oggetto di uno scontro notturno contro una formazione
        navale inglese presso il Banco di Skerki, davanti alla costa tunisina, salvando 1100
        naufraghi.
        Il 4 dicembre la nave ospedale recuperò in mare cinque avieri inglesi.

1943 Il 28 aprile il
Toscana salvò 72 naufraghi del piroscafo italiano Teramo carico di
         benzina, incendiato da motosiluranti britanniche ed aerei Kittyhawk durante la
         navigazione da Napoli a Tunisi e dei motopescherecci requisiti
TT 01 e TT 03,
         utilizzati come trasporti dalla Kriegsmarine ed anch'essi affondati.
         Lo stesso giorno al largo di Capo Cartagine la nave ospedale venne sorvolata da
         uno stormo di aerei statunitensi che alle 18:00 l'attaccarono, senza però colpirla.
         Il 29 aprile la nave, mentre rientrava dalla Tunisia con a bordo 938 tra feriti e
         malati, venne ancora attaccata con lancio di bombe e mitragliamento, nonostante
         la trasmissione di segnali radio di riconoscimento. Stavolta venne colpita, con 15
         feriti tra il personale medico e l'equipaggio.
         Nel luglio-agosto dopo lo sbarco alleato, la nave ospedale partecipò alle operazioni
         di evacuazione della Sicilia. In quel periodo la nave effettuò cinque missioni,
         trasbordando in continente 3400 soldati feriti e malati tedeschi ed italiani raccolti
         sulle spiagge di Sant'Agata e Ganzirri nello Stretto di Messina, ed in agosto compì
         altre tre missioni sino al 17 agosto, giorno della caduta di Messina, recuperando
         3000 infermi sotto continui attacchi aerei.

         Alla proclamazione dell'armistizio (3 settembre 1943) il
Toscana era a Gaeta in
         assetto di partenza. Da qui salpò la sera del 9 settembre mentre le truppe
         tedesche occupavano la piazzaforte, riuscendo così ad evitare la cattura, dirigendo
         su Palermo occupata dalle truppe americane. Da qui la nave proseguì per Malta,
         giungendovi il 14 settembre, mentre si faceva notte, ed imbarcando il giorno
         seguente i feriti e malati gravi presenti nell'isola. Il 16 settembre il
Toscana lasciò
         Malta, giungendo a Taranto il 18 ottobre, dopo aver subìto senza danni un attacco
         aereo da parte di aerei tedeschi.
         In seguito la nave effettuò sei missioni  di trasporto di malati e feriti britannici ed
         italiani da vari fronti.

1944 In gennaio gli inglesi iscrissero il
Toscana nelle liste delle proprie navi ospedale
         sotto il nome di
Hospital Ship N. 59, continuando ad essere impiegata per conto
         del Comando Navale Italiano del Levante.

1944 Il 6 febbraio a Taranto fu radiata dai ruoli del Naviglio Ausiliario dello Stato ed
         utilizzata come trasporto per conto degli Alleati. Sottoposta a lavori di adattamento
         ad Haifa e ad Alessandria d'Egitto, giunse a Malta il 16 febbraio 1944, issando
         bandiera britannica e svolgendo alcune missioni in Mediterraneo come nave
         ospedale. Il 16 febbraio 1945 il
Toscana venne spedito a Yarrow dove rimase per
         tre settimane, sottoposto ai lavori.

1945 Il 4 dicembre a Napoli il piroscafo venne derequisito e gestito dal Comitato
         Ministeriale Gestione Navi
(Co.Ge.Na.) per conto del governo italiano.
         Issò nuovamente la bandiera italiana e riprese il nome Toscana.
         Utilizzata per i collegamenti tra Napoli, Palermo e Cagliari.
         Nel corso della seconda guerra mondiale il
Toscana svolse complessivamente 54
         missioni come nave ospedale, trasportando 4720 tra feriti e naufraghi e 28684
         malati.

1946 In ottobre il piroscafo venne restituito formalmente al Lloyd Triestino.
         Gestito dal Comitato Intergovernativo per le Migrazioni Europee (C.I.M.E.) venne
         impiegato per il rimpatrio da Libia e Tunisia di profughi ed ex prigionieri.
         Fece altresì alcuni viaggi da Napoli a Massaua via Suez trasportando coloni
         italiani evacuati nel 1942 dopo l'occupazione britannica che tornavano in Africa
        Orientale.

1947 Utilizzato per il trasporto di profughi istriani da Pola a Venezia a causa
         dell'annessione dell'Istria alla Jugoslavia.
         Giunta a Pola ai primi di febbraio, il piroscafo imbarcò 1865 profughi e ripartì per
         Venezia il 2 febbraio alle ore 08:30. Tornò a Pola il 5 febbraio (secondo viaggio),
         imbarcando 2085 persone e ripartendo il 7 febbraio per Venezia. Il 9 febbraio
         tornò a Pola (terzo viaggio) dove prese a bordo 1550 persone salpando per
         Venezia l'11 febbraio. Quarto viaggio a Pola il 14 febbraio, ripartendone il 16 con
         2300 profughi a Venezia. Quinto viaggio salpando il 21 con sbarco ad Ancona
         portando 2156 profughi (tra cui 16 malati, 50 lattanti e 120 bambini sotto i quattro
         anni e molti anziani). Ancora a Pola il 23 febbraio, il
Toscana ripartì il 26 febbraio
         con il sesto carico di profughi istriani.
         Il 2 marzo salpò da Pola per Venezia con 1580 profughi per il settimo viaggio.
         Tornato a Pola il 4 marzo (ottavo viaggio), ripartì il 7 marzo con a bordo 1400 
         profughi, i resti di Nazario Sauro e diversi cimeli. Il 13 marzo fece il nono viaggio a
         Pola con a bordo il capo della Pontificia Commissione di Assistenza, ripartendo per
         Ancona il 14 marzo con un carico di profughi. Il 17 marzo il
Toscana fece fece il
         decimo ed ultimo viaggio per Pola con partenza il 20 marzo.
         Complessivamente tra il 2 febbraio ed il 20 marzo 1947 il piroscafo trasportò circa
         16800 profughi istriani.
         Terminata questa missione il
Toscana riprese il servizio rimpatriando profughi ed
         ex prigionieri dall'Africa settentrionale.

1947 In agosto il piroscafo venne riconsegnato al Lloyd Triestino.
        Venne portato nel Cantiere San Marco a Trieste dove fu sottoposto ad importanti
        lavori di trasformazione ed ammodernamento: venne convertita l'alimentazione da
        carbone a nafta con fumaiolo basso e largo, rifatti gli interni con aumento della
        capienza passeggeri fino ad 826 persone. La stazza risultò aumentata a 9584 tsl.
        La velocità rimase invariata a dodici nodi.

1948 Dal 7 febbraio venne impiegato sulla rotta Trieste - Durban e ritorno.
         Dal 19 ottobre
ancora a disposizione del C.I.M.E. (Comitato Intergovernativo per
         le Migrazioni Europee)
ed
utilizzato per il trasporto di emigranti con viaggi da
         Napoli
(in seguito da Trieste) verso Perth ed altri porti australiani. Salpò da
         Trieste il 14 settembre 1960 per l'ultimo viaggio.

1961 Disarmato a Trieste, l'anno seguente venne ivi demolito.

Altre immagini del piroscafo Toscana alla scheda N° 1092B, N° 1093B.

ELENCO ALFABETICO PIROSCAFI