Il piroscafo
Toscana
ex Saarbrücken
all'ormeggio con la livrea di nave ospedale.
Venne
impostato
nel 1922 dal cantiere Aktien Gesellschaft Weser
di Brema, Germania.
Varato nel 1923.
Tipo piroscafo misto dal 1923 al 1935 e dal
1945 al 1961.
" trasporto truppe dal 1935 al 1940.
" nave ospedale dal 1941 al 1945.
Scafo in acciaio con doppia carena.
Stazza lorda al varo 9429 tsl, poi 9442 tsl.
Stazza netta al varo 5386 tsn, poi 5487 tsn.
Lunghezza 146,20 m.
Larghezza 17,57 m.
Immersione min. 8,60 m., max 9,52 m.
Propulsione: 2 motrici alternative a vapore a triplice espansione, 3
cilindri Ø 635, 1040 & 1680 x corsa 1200 mm.
5 caldaie a carbone, dal 1947 alimentate a nafta.
Potenza 600HP nominali, 4200 CV indicati.
2 assi / 2 eliche.
Velocità 12,5 nodi
Capacità di carico 9142 t
Equipaggio (come nave mercantile) 176 uomini
Capienza passeggeri nel 1923: 198 + 142 in coperta
"
" nel 1947: 826 persone
Armatori:
1923 Norddeutscher Lloyd, Brema, Germania. Porto di registro
Brema.
Bandiera tedesca.
Nome Saarbrücken.
Impiegato come transatlantico
sulle linee passeggeri verso l'Asia occidentale ed il
Nord Europa.
1935 In agosto acquistato dal Governo Italiano per trasportare le
truppe in Africa
Orientale con base Napoli.
1935 Affidato in concessione alla Italia Flotte Riunite (Cosulich,
Lloyd Sabaudo,
Navigazione Generale Italiana),
Genova. Compartimento Marittimo di Genova.
Bandiera italiana.
Nome
Toscana.
1936 Affidato in concessione al Lloyd Triestino Società Anonima di
Navigazione,
Trieste. Compartimento
Marittimo di Trieste.
Nome invariato.
Non venne mai impiegato per il
servizio passeggeri di linea ma utilizzato per conto
del Governo, del Ministero
delle Colonie e della Regia Marina.
Impiegato come trasporto truppe
nella guerra d'Etiopia effettuò i viaggi salpando
da a Napoli ai porti
dell'Eritrea e della Somalia via canale di Suez, imbarcando
1990 persone a viaggio.
1937 In gennaio impiegato nella guerra civile spagnola per il trasporto
di reparti del
Corpo Truppe Volontarie, a cui ne
seguirono altri.
1938 Gestito dalla Flotta Lauro, Napoli.
In novembre fu impiegato nel trasporto in Libia di
1720 famiglie di 20 000 coloni.
1939 In maggio venne inviato in Spagna per
rimpatriare 1900 militari italiani.
1940 Il 10 giugno il piroscafo si trovava nel Dodecaneso, dove sbarcò
truppa di
complemento, rimanendo inattivo in
quelle acque.
1941 Il 1º febbraio fu ripreso in proprio dalla Regia Marina e,
iscritta nel ruolo del
naviglio ausiliario dello
Stato, fu deciso di trasformarla in nave ospedale.
1941 Attraversato senza incidenti il Mar Egeo il
Toscana giunse a
Trieste con scalo a
Taranto. Giunto a Trieste il 12
marzo, i lavori di allestimento terminarono il 25
maggio. Ridipinto lo scafo e le
sovrastrutture di bianco, con una fascia verde
interrotta da tre croci rosse
sulle fiancate e croce rossa sul fumaiolo, fu dotata di
700 posti letto. Trasferito a Venezia per
imbarcare personale medico e dotazioni
sanitarie, nel dicembre il
Toscana divenne operativa
come nave ospedale.
1941 In autunno subì il primo bombardamento inglese, rimanendo incolume.
A Tripoli
sotto un attacco aereo
imbarcava 924 tra feriti, malati e profughi civili.
Il 22 dicembre salpava da
Tripoli per Napoli. Dirottata su Bengasi, dove giunse il
23, imbarcò oltre un migliaio
tra feriti e profughi civili, salpando dopo due ore.
1942 In agosto la nave ospedale compì una missione a Tobruk con scalo in
altri tre porti
della costa nordafricana.
Nella notte tra il 1° ed il 2 ottobre
la nave ospedale, in navigazione correttamente
illuminata, fu oggetto di due
attacchi aerei da parte di due bombardieri britannici,
senza riportare alcun danno.
Uno dei due aerei dopo il lancio delle bombe ebbe un
guasto e dovette ammarare.
L'equipaggio di sei uomini venne recuperato e salvato
dalla nave.
In novembre il
Toscana
venne sottoposto ad importanti lavori di manutenzione alle
caldaie, terminati nel mese seguente.
Rientrato in servizio, il 2 dicembre
venne inviato alla ricerca dei superstiti delle
navi del convoglio «H» oggetto
di uno scontro notturno contro una formazione
navale inglese presso il Banco di Skerki,
davanti alla costa tunisina, salvando 1100
naufraghi.
Il 4 dicembre la nave ospedale recuperò in mare
cinque avieri inglesi.
1943
Il 28 aprile il
Toscana salvò 72 naufraghi del piroscafo italiano
Teramo
carico di
benzina, incendiato da motosiluranti britanniche ed aerei
Kittyhawk durante la
navigazione da Napoli a Tunisi e dei motopescherecci requisiti TT 01 e
TT 03,
utilizzati come trasporti dalla Kriegsmarine ed anch'essi affondati.
Lo stesso giorno al largo di
Capo Cartagine la nave ospedale venne sorvolata
da
uno stormo di aerei
statunitensi che alle 18:00 l'attaccarono, senza però
colpirla.
Il 29 aprile la nave, mentre rientrava dalla Tunisia con a
bordo 938 tra feriti e
malati, venne ancora attaccata con lancio di
bombe e mitragliamento, nonostante
la trasmissione di segnali radio di
riconoscimento. Stavolta venne colpita, con 15
feriti tra il personale
medico e l'equipaggio.
Nel luglio-agosto dopo lo sbarco alleato, la nave ospedale partecipò alle operazioni
di
evacuazione della Sicilia. In quel periodo la nave effettuò cinque
missioni,
trasbordando in continente 3400
soldati feriti e malati tedeschi
ed italiani raccolti
sulle spiagge di Sant'Agata e Ganzirri
nello Stretto
di Messina, ed in agosto compì
altre tre
missioni sino al 17 agosto, giorno della caduta di Messina, recuperando
3000 infermi sotto continui attacchi aerei.
Alla proclamazione dell'armistizio (3 settembre 1943) il
Toscana
era a Gaeta in
assetto di partenza. Da qui salpò
la sera del 9 settembre mentre le truppe
tedesche occupavano la
piazzaforte, riuscendo così ad evitare la cattura, dirigendo
su Palermo occupata dalle truppe americane.
Da qui la nave
proseguì per Malta,
giungendovi il 14 settembre, mentre si faceva notte,
ed imbarcando il giorno
seguente i feriti e malati gravi presenti
nell'isola. Il 16 settembre il
Toscana lasciò
Malta, giungendo a Taranto il 18
ottobre, dopo aver subìto senza danni un attacco
aereo da parte di
aerei tedeschi.
In seguito la nave effettuò sei
missioni di trasporto di malati e feriti britannici ed
italiani da vari fronti.
1944 In gennaio gli inglesi iscrissero il
Toscana nelle liste delle proprie navi ospedale
sotto il nome di
Hospital Ship N. 59,
continuando ad essere impiegata per conto
del Comando Navale Italiano del
Levante.
1944 Il 6 febbraio a Taranto fu radiata dai ruoli del Naviglio
Ausiliario dello Stato ed
utilizzata come trasporto per
conto degli Alleati. Sottoposta a lavori di adattamento
ad Haifa e ad
Alessandria d'Egitto, giunse a Malta il 16 febbraio 1944, issando
bandiera britannica e svolgendo alcune missioni in Mediterraneo come
nave
ospedale. Il 16 febbraio 1945 il
Toscana venne
spedito a Yarrow dove rimase per
tre settimane, sottoposto ai
lavori.
1945 Il 4 dicembre a Napoli il piroscafo venne derequisito e gestito dal
Comitato
Ministeriale Gestione Navi
(Co.Ge.Na.) per conto del governo italiano.
Issò nuovamente la bandiera
italiana e riprese il nome Toscana.
Utilizzata per i collegamenti tra Napoli, Palermo e Cagliari.
Nel corso della seconda guerra mondiale il
Toscana svolse
complessivamente 54
missioni come nave ospedale, trasportando 4720 tra
feriti e naufraghi e 28684
malati.
1946 In ottobre il piroscafo venne restituito formalmente al Lloyd
Triestino.
Gestito dal Comitato
Intergovernativo per le Migrazioni Europee (C.I.M.E.) venne
impiegato per il
rimpatrio da Libia e Tunisia di profughi ed ex prigionieri.
Fece altresì alcuni viaggi da
Napoli a Massaua via Suez trasportando coloni
italiani evacuati nel 1942 dopo
l'occupazione britannica che tornavano in Africa
Orientale.
1947 Utilizzato per il trasporto di profughi istriani da Pola a Venezia a causa
dell'annessione dell'Istria alla
Jugoslavia.
Giunta a Pola ai primi di febbraio, il piroscafo imbarcò 1865 profughi e ripartì
per
Venezia
il 2 febbraio alle ore 08:30. Tornò a Pola il 5 febbraio (secondo
viaggio),
imbarcando 2085 persone e
ripartendo il 7 febbraio per Venezia. Il 9 febbraio
tornò a Pola (terzo viaggio) dove prese a bordo 1550 persone salpando
per
Venezia l'11 febbraio.
Quarto viaggio a Pola il 14 febbraio, ripartendone il 16 con
2300
profughi a Venezia. Quinto viaggio salpando il 21 con sbarco ad Ancona
portando
2156 profughi (tra cui 16 malati, 50 lattanti e 120 bambini sotto i
quattro
anni e molti anziani). Ancora a Pola il 23 febbraio,
il
Toscana ripartì il 26
febbraio
con il sesto carico di profughi istriani.
Il 2 marzo salpò da Pola per Venezia con 1580 profughi per il settimo viaggio.
Tornato a Pola il 4 marzo
(ottavo viaggio), ripartì il 7 marzo con a
bordo 1400
profughi, i resti di Nazario Sauro
e diversi cimeli. Il 13 marzo fece il nono viaggio a
Pola con a bordo il capo della Pontificia
Commissione di Assistenza, ripartendo per
Ancona il 14 marzo con un carico di profughi. Il 17 marzo il
Toscana fece
fece il
decimo ed ultimo viaggio per
Pola con partenza il 20 marzo.
Complessivamente tra il 2
febbraio ed il 20 marzo 1947 il piroscafo trasportò circa
16800 profughi istriani.
Terminata questa missione il
Toscana riprese il servizio rimpatriando
profughi ed
ex prigionieri dall'Africa settentrionale.
1947 In agosto il piroscafo venne riconsegnato al Lloyd Triestino.
Venne portato nel Cantiere
San Marco a Trieste dove fu sottoposto ad importanti
lavori di trasformazione ed
ammodernamento: venne convertita l'alimentazione da
carbone a nafta con fumaiolo basso e
largo, rifatti gli interni con aumento della
capienza passeggeri fino ad 826
persone. La stazza risultò aumentata a 9584 tsl.
La velocità rimase invariata a dodici
nodi.
1948 Dal 7 febbraio venne impiegato sulla rotta
Trieste - Durban e ritorno.
Dal
19 ottobre
ancora a disposizione del C.I.M.E. (Comitato
Intergovernativo per
le Migrazioni Europee) ed
utilizzato per il trasporto di emigranti con
viaggi da
Napoli
(in seguito da Trieste)
verso
Perth ed altri porti australiani.
Salpò da
Trieste il 14 settembre 1960
per l'ultimo viaggio.
1961
Disarmato a Trieste, l'anno seguente venne ivi demolito.
Altre immagini del piroscafo
Toscana alla scheda
N°
1092B, N°
1093B. |