ARCHIVIO NAVI A VAPORE

323 B.
CHARLES A. YOUNG
AFRICAN MONARCH

Epoca della foto: febbraio 1961 Foto: Cap. Franco A. Brescia

Foto e note tratte dal libro  «I "LIBERTY" - Le navi che vinsero la Guerra e poi la Pace»
di Maurizio Brescia, Emilio Carta, Carlo Gatti - Az. Grafica Busco Editrice, Rapallo 2003

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il Liberty Charles A. Young fu costruito dai cantieri New England Shipbuilding Corporation, East Yard, South Portland, Maine. Numero 2202 di cantiere.

Era del tipo Z-ET1-S-C3.

Venne impostato il 20 ottobre 1943.

Varato il 3 dicembre 1943, venne consegnato allestito e pronto a navigare alla Commissione Marittima con il N° 2202 il 16 dicembre 1943.

Tra il 1955 ed il 1957 fu acquistato insieme ad altri quattro Liberties dall'armatore Gaetano Serra di Savona.

Ribattezzato African Monarch, per anni fece proficui viaggi in tutti i mari del mondo.

Ai primi del 1961 al comando del Cap. Franco Armando Brescia la nave partì da Brema diretta ad Albany, porto sul fiume Hudson a 120 miglia all'interno di New York, per caricare rottami di ferro destinati a Genova.

A causa di avarie e del cattivo tempo incontrato in Atlantico la nave giunse a New York solo il 29 gennaio con dieci giorni di ritardo sulla tabella di marcia.

Nella risalita dell'Hudson, già ghiacciato da un inverno freddissimo, a causa di un'altra avaria al motore, la nave, percorse ormai sessanta miglia lungo il canale aperto da un rompighiaccio, giunse a metà del tragitto e non poté proseguire oltre.

Il canale presto si richiuse e l'African Monarch rimase prigioniera nei ghiacci, isolata dal resto del mondo.

Dopo diversi giorni ed inutili tentativi di mettersi in contatto telegrafico con le autorità americane, cominciarono a mancare i viveri ed il carburante. Il Comandante inviò due uomini a terra.

Dopo una lunga e pericolosa marcia sui ghiacci nella direzione dove si presumeva vi fossero delle case, i due uomini giunsero all'argine del grande fiume. Scavalcatolo, si resero conto di essere finiti nel giardino di una casa.

Bussarono alla porta: dopo la sorpresa iniziale, udito il racconto dei due marittimi, i padroni di casa si mobilitarono ed il giorno dopo riaccompagnarono i due uomini a bordo carichi di viveri, festeggiati dall'equipaggio.

Avvertito l'Agente della Compagnia, alcuni giorni dopo due rompighiaccio liberarono la nave e la rimorchiarono ad Albany per le necessarie riparazioni.

L'avventura sul pack durò in tutto diciotto giorni, mentre in condizioni meteo normali la traversata dell'Hudson avrebbe richiesto dodici ore.

Dopo aver effettuato riparazioni e carico, la nave ritornò a Genova il mese seguente.

ELENCO ALFABETICO PIROSCAFI