ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 


654 B.

ALBERTO FASSIO
FRANCIS HANIFY
FREEPORT SULPHUR N° 2
RIVA SARDA


 
Epoca: anno 1957 Fotografo: sconosciuto
Origine: Brazoria County Historical Museum, Angleton, Texas

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave cisterna Alberto Fassio con il nome di Freeport Sulphur No. 1 della Società Freeport Sulphur Company di New York, nel 1927.

Altra immagine della Freeport Sulphur No. 1 alla scheda N° 655B che segue.

Venne progettata per l'impiego sia come nave cisterna che come trasporto merci varie tra i porti costieri dell'Atlantico e del Pacifico degli USA passando attraverso il canale di Panama.

Fu costruita nel novembre 1914 dai cantieri Harlan & Hollingsworth & Co. di Wilmington, Delaware, USA, con il nome di
Francis Hanify per la J. R. Hanify Company di San Francisco. Numero di scafo 433. 

Stazza originaria 2588 tsl.
Lunghezza m. 90,19.
Larghezza m. 13,75.
Immersione m. 5,67.

Nel 1918 venne acquistata dalla Freeport Sulphur Company di New York e ribattezzata
Freeport Sulphur No. 1.

Nel 1935 ceduta alla Società Anonima Unione Italiana Navigazione di Genova (ex Società Armatrice Italiana e ribattezzata
Riva Sarda.

Nel 1935 la
Riva Sarda, insieme alle navi cisterna Riva Ligure e Luisiano ed ai mercantili Bainsizza, Provvidenza, Ircania e la portaidrovolanti Giuseppe Miraglia, vennero impiegate nel trasporto di materiale logistico per la Regia Aeronautica da Napoli a Massaua e Mogadiscio di supporto alle operazioni di occupazione dell’Etiopia.

Nel 1936 la nave fu acquistata dalla Società Anonima di Navigazione Villain & Fassio di Genova, ed iscritta con matricola 1490 al Compartimento Marittimo di Genova con il nome di
Alberto Fassio.
All'epoca era classificata come piroscafo cisterna da 2289 tsl e 1368 tsn.

L'11 maggio 1940, in navigazione da Costanza a Napoli con 3500 tonnellate di petrolio, venne dirottata su Malta da navi britanniche.
Il 18 aprile 1941, scortata dalla torpediniera
Climene, salpava da Trapani per unirsi ad un convoglio formato dai piroscafi Isarco, Nicolò Odero, Maddalena Odero e la pirocisterna Luisiano, i quali, sotto la scorta delle torpediniere Calliope, Antonio Mosto, Giuseppe La Farina ed  Orione, destinato a Tripoli con scalo a Palermo. Navigazione tranquilla, con arrivo il 21 aprile 1941.
Il 6 giugno 1941 la
Alberto Fassio, insieme alle pirocisterne Urano ed Utilitas, compie un viaggio da Taranto a Patrasso con la scorta della torpediniera Aretusa e dell’incrociatore ausiliario Olbia.
Il 17 giugno 1941 la nave, insieme al piroscafo
Vesta e la torpediniera Lince, salpano dal Pireo e raggiungono Rodi.
Il 24 giugno 1941 fa un viaggio da Rodi a Corinto, da sola e senza scorta.
Il 22 agosto 1941 alle 10.30 la
Alberto Fassio lascia Palermo diretta a Tripoli con il trasporto Lussin avente a rimorchio la piccola cisterna Alcione scortate delle torpediniere Cigno e Pegaso. Alle 15.45 il convoglio viene avvistato dal sommergibile britannico Upholder a due miglia a nordovest di Capo San Vito Siculo. Alle 16.29 lo Upholder lancia quattro siluri contro la nave in testa al convoglio: alle 16.32 la Lussin è colpita ed affonda in due minuti. La tp Pegaso e l’idrovolante CANT Z. 501 danno la caccia allo Upholder, che viene lievemente danneggiato, mentre la Cigno recupera i naufraghi della Lussin. Il resto del convoglio raggiunge Tripoli alle 22 del 23 agosto.
Il 10 ottobre 1941 la
Alberto Fassio venne requisita dalla Regia Marina a Tripoli.
Alle 16 dello stesso giorno la 
Alberto Fassio lascia Tripoli per Misurata della Partenopein convoglio con il piroscafo Priaruggia carico di munizioni, con la scorta della torpediniera Partenope.
Il giorno 11 ottobre 1941 alle 15:02, in posizione 31°53’ N e 15°43’ E il convoglio 
viene attaccato da tre bombardieri britannici Bristol Blenheim del 107th Squadron, decollati da Malta. Gli aerei britannici, avvistati alle 15.02, vengono accolti dal tiro delle mitragliere della Partenope. I Blenheim bombardano e mitragliano le navi colpendo con una bomba il Priaruggia. Il tiro contraereo della Partenope colpisce due aerei che cadono in mare, mentre il terzo aereo dopo poco si allontanava.
Alle 16 la
Alberto Fassio prese a rimorchio il danneggiato Priaruggia, ma durante il viaggio verso Misurata il cavo di rimorchio si spezzò più volte ed a cinque miglia da Misurata la Partenope raggiunse da sola il porto ed alle 23.16 sbarcò i feriti. Alle 00.25 la Partenope lasciava Misurata e raggiunse il Priaruggia, che, con l’aiuto di un rimorchiatore, poté finalmente essere trainato in porto.
La
Alberto Fassio proseguirà poi per Bengasi, dove arriverà il 13 ottobre.
Il 2 novembre 1941 fece un viaggio da Brindisi a Durazzo, in navigazione senza scorta.
4 aprile 1942 la nave lasciava Taranto per raggiungere Argostoli in convoglio con il piroscafo
Reha ed il trasporto militare Pluto, scortate dalle torpediniere Antares e Francesco Stocco.
Il 12 aprile 1942 fece un viaggio dal Pireo a Lero scortata dai cacciatorpediniere
Francesco Crispi e Quintino Sella.
Il 17 aprile 1942 lasciò Lero e raggiunse Rodi, sempre scortata dai ct
Crispi e Sella.
Il 18 aprile 1942 torna da Rodi al Pireo.
Il 28 aprile 1942 salpa da Prevesa e, scortata della torpediniera
San Martino, raggiunge Taranto insieme alla motonave cisterna Rondine.
28 giugno 1942 viaggio da Taranto a Patrasso scortata dalla torpediniera
Aretusa.
9 luglio 1942 con i piroscafi
Re Alessandro, Monstella e Pierluigi, con la scorta della torpediniera Monzambano e dell’incrociatore ausiliario Barletta, lascia Suda e raggiunge il Pireo.
8 luglio 1942: la
Alberto Fassio si unisce ad un convoglio composto dalle navi italiane Città di Alessandria, Città di Agrigento e Città di Savona e dai piroscafi tedeschi
Delos e Santa Fè, partito da Suda per Tobruk alle 21.40 e scortato da tre unità italiane e tre tedesche. L’organizzazione britannica “ULTRA” intercetta e decifra alle 17.56 del 7 un messaggio contenente l’orario della partenza e la rotta del convoglio. Nella giornata del 9 luglio il convoglio non subisce attacchi, grazie ai caccia della Luftwaffe che intercettano i cinque bombardieri B 24 Liberator inviati ad attaccare le navi dell’Asse. Il Servizio Informazioni Speciali della Regia Marina alle 17.15 ed alle 18.15 intercetta a sua volta il messaggio inviato da un ricognitore britannico che ha avvistato le navi, lanciando un’allerta per informare il convoglio. Sedici Vickers Wellington, dieci aereosiluranti e sei bombardieri decollano dalle basi egiziane per attaccare il convoglio, ma solo due degli aerosiluranti riescono a trovarlo, senza riuscire a colpire le navi grazie alle cortine fumogene, mentre i bombardieri sganciano il loro carico sulle navi senza colpirle.
Nella notte il convoglio viene attaccato da quattro aerosiluranti Fairey Albacore mentre su nove bombardieri Hudson uno solo rintraccia le navi italiane, gli altri le trovano dopo l’alba ma vengono respinti dal violento tiro contraereo. Anche sei aerosiluranti Bristol Beaufort vengono inviati all’attacco, ma non riescono a trovare le navi ed il convoglio raggiunge indenne Tobruk il 10 luglio alle 13.50.
Il 21 agosto 1942 la
Alberto Fassio viene attaccata da 16 bombardieri Consolidated B-24 Liberator, dieci dei quali dell’USAAF, ma non riporta alcun danno. L’attacco è stato determinato da intercettazioni di “ULTRA”, che il 19 hanno permesso ai comandi britannici di apprendere della prevista partenza della nave.
Dopo una sosta a Derna, il 23 agosto 1942 la
Alberto Fassio giunge a Tobruk con 2749 tonnellate di carburante, che vengono scaricate nei depositi a terra il giorno stesso.
Il 31 luglio 1942 la nave compie un viaggio da Patrasso a Taranto insieme alla cisterna
Sanandrea scortate della torpediniera Antares e dell’incrociatore ausiliario Barletta.
Il 28 agosto 1942 raggiunge Tobruk con 2040 (o 2635) tonnellate di carburante.
Il 14 settembre 1942 all’una la nave lascia Suda diretta a Tobruk.
Il 15 settembre 1942, dopo aver eluso l'attacco di un sommergibile ed uno aereo nelle acque di Derna, la
Alberto Fassio raggiunge in serata Tobruk con 2265 tonnellate di benzina.
Il 21 settembre 1942 in viaggio da Suda al Pireo scortata dalle torpediniere
Lupo e Sirio.
Il 24 settembre 1942 scortata dalla torpediniera
Orione salpa da Patrasso per Valona.
Il 4 giugno 1943 salpa da Bari per Patrasso scortata dalle torpediniere
Giuseppe Missori ed Enrico Cosenz.
17 giugno 1943: salpa dal Pireo, scali a Sira e Lero e raggiunge Rodi scortata dalla torpediniera
Calatafimi.
21 giugno 1943: sempre scortata dalla
Calatafimi, lascia Rodi in convoglio con il piroscafo Bucintoro, scalo a Lero ed arrivo al Pireo.
23 luglio 1943 salpa da Bari e raggiunge Valona insieme al piroscafo
Palermo, e con la scorta della torpediniera Missori.
Il  25 luglio 1943 alle quattro del mattino la
Alberto Fassio, carica di benzina per aerei, partì da Valona, diretta a Patrasso con la scorta della torpediniera Giuseppe Missori.
Alle 17.30 la
Alberto Fassio s’incagliò sulle secche di Capo Mitikas, a cinque miglia dall’entrata del porto di Prevesa.
Alle 21.40 la nave riuscì a disincagliarsi da sola, usando le sue macchine. Navigando nei dintorni in attesa di ordini alle 3.25 del 26 luglio urtò una mina italiana ed esplose con violenza: avvolta dalle fiamme, la cisterna affondò a 13 km al largo di Prevesa portando con sé 11 italiani e 19 soldati tedeschi; i sopravvissuti vennero raccolti da mezzi inviati da Prevesa e Santa Maura.

Estratto da http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/

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