Il vapore da carico
Anfora
a macchine ferme.
Venne costruito nel 1922 dal Cantiere San Rocco di Trieste per la
Navigazione Libera Triestina Società in Azioni di Trieste.
Stazza 5794 tsl, 3590 tsn.
Lunghezza m. 123,18.
Larghezza m. 16,45.
Immersione m. 8,84.
Disponeva di impianto radio e di luce elettrica, ponte di coperta rinforzato
con bordo libero di 2,24 m.
Propulsione: 1 turbina a vapore 3 cilindri 690mm - 680mm - 1070mm, corsa
1720mm da 12 atm, 465 HP nominali dello Stabilimento Tecnico Triestino,
Trieste.
Armatori:
1922 Navigazione Libera Triestina Società in Azioni, Trieste.
Nome
Anfora.
1923 stesso armatore, noleggiato alla Compagnia Marittima Italiana.
1936 dicembre: passato alla Società Anonima di Navigazione Lloyd
Triestino di Trieste
che ha incorporato la
Navigazione Libera Triestina e tutta la sua flotta.
Il 10 giugno 1940, al momento della dichiarazione di guerra, la nave
Anfora
stava navigando nel Mare Arabico lungo la costa indiana.
Per evitare la cattura da parte delle unità britanniche la nave, con 46
uomini di equipaggio comandati dal Cap. Lindemann, si rifugiò nella rada di
Mormugão presso Goa, nelle neutrali Indie Portoghesi dove erano già
rifugiate tre navi mercantili tedesche: la
Ehrenfels, la
Drachenfels
e la
Brauenfels, tutte
della compagnia tedesca Hansa.
Per i tre anni successivi le quattro navi rimasero ferme al sicuro nel porto
di Mormugão sino a che le forze di sicurezza britanniche decisero di
eliminare la stazione trasmittente installata sulla
Ehrenfels
(capitano Röfer) dalla quale partivano trasmissioni radio per i sommergibili
tedeschi con l'indicazione della posizione delle navi alleate: nella
primavera del 1943 affondarono 46 navi alleate per complessive 250.000
tonnellate e nei primi giorni del marzo 1943 i smg
U160,
U182
ed
U506
affondarono dodici navi per un totale di 80.000 tsl.
L’operazione scattò nelle prime ore del 9 marzo 1943. Venne organizzata
nella massima segretezza onde evitare scontri armati e senza che gli
incursori venissero scoperti, per evitare un incidente diplomatico tra Regno
Unito e Portogallo.
All’una di notte, con il favore del buio, gli incursori britannici, portati
sottobordo dal rimorchiatore Phoebe, salirono sulla Ehrenfels e
distrussero la radio trasmittente.
Il comandante Röfer ed alcuni marinai presenti sulla
Ehrenfels,
pensando ad un tentativo di sequestro della nave, reagirono e furono uccisi,
mentre altri riuscirono a scatenare diversi incendi a bordo, a suonare la
sirena (segnale convenuto tra le navi in caso di attacco britannico) e ad
aprire le valvole di presa a mare, autoaffondando la nave ed impedendone la
cattura da parte dei britannici.
Gli equipaggi delle altre
tre navi, udendo la sirena e vedendo la
Ehrenfels in
fiamme, procedettero anch'essi all'autoaffondamento: una dopo l’altra le
navi furono scosse dalle esplosioni delle cariche ed avvolte dalle fiamme,
sbandarono ed affondarono lasciando emergere alberi e fumaioli dalle acque
basse del porto.
La Anfora
fu l'ultima ad affondare: i 34 marinai dell’equipaggio presenti a bordo, tra
cui il comandante Lindemann, si salvarono a nuoto. Gli altri dodici erano a
terra.
Note estratte da
http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/ dove rimandiamo chi
volesse approfondire.
Altra immagine della nave
Anfora
alla scheda N°
664B. |