ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 

734B.

CATERINA COSTA


 
Epoca: 14 aprile 1942 Fotografo: sconosciuto
Origine: archivio

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il varo della motonave da carico Caterina Costa.

Venne costruita nel cantiere navale Società Esercizio Bacini di Riva Trigoso,  Genova.
Impostata nel 1939, i lavori furono sospesi per cause belliche.
Varata il 14 aprile 1942, venne completata e consegnata nello stesso anno.

Dislocamento 8.600 t
Stazza lorda 8.060 tsl
Lunghezza 135,50 m
Larghezza 19,0 m
Altezza 9,0 m
Pescaggio a pieno carico 8,0 m
Propulsione: 2 motori diesel ad 8 cilindri FIAT Grandi Motori - Torino.

1942 Armatore Giacomo Costa & C., Genova.
Venne battezzata
Caterina Costa.
Era la nave ammiraglia della flotta commerciale dell’Armamento dei Costa di Genova.

Il 21 ottobre 1942 fu requisita dalla Regia Marina per essere adibita al trasporto dei rifornimenti sulle rotte per il Nord Africa, dove fece quattro viaggi.
Il 26 dicembre 1942 subì dei danni a causa di un attacco aereo britannico su Biserta.

La motonave da carico
Caterina Costa fu protagonista di uno dei peggiori incidenti della seconda guerra mondiale.

Il 28 marzo 1943 era ormeggiata al molo 18 del porto di Napoli, in attesa di partire con un convoglio diretto a Biserta, carica di materiale bellico destinato alle forze armate italiane dislocate in Tunisia. Il carico consisteva in:
         
                                             790 tonnellate di carburante;
                                             900 tonnellate di esplosivi;
                                          1.700 tonnellate di munizioni;
                                              ?    carri armati ed autocingolati;
                                               43 cannoni a lunga gittata;
                                              ?    casse di fucili;
                                             600 militari italiani e tedeschi;
                                              ?    casse di viveri conservati e secchi.

Nella prima mattinata del 28 marzo 1943 a bordo iniziò a sprigionarsi un incendio di origine ignota nella stiva di poppa. Il fuoco, non venendo subito domato ed in mancanza di adeguati provvedimenti (spegnimento, allagamento od allontanamento della nave dal porto od altro) si alimentò nell'l'indifferenza generale sinché questo portò, alle 17:39, ad una fortissima esplosione del carico e della nave stessa, che venne persino registrata come un terremoto dai sismografi del Vesuvio.

Le conseguenze dell'esplosione furono drammatiche: le banchine, i palazzi ed i natanti adiacenti furono spazzati via, l'area portuale di Napoli e diversi quartieri della città subirono notevoli danni.

I morti per causa diretta dell'esplosione ufficialmente furono 549 (in realtà se ne contarono oltre 600), mentre i feriti in tutta la città furono oltre 3.000 ed alcune centinaia di persone furono dichiarate disperse.

ELENCO ALFABETICO PIROSCAFI