ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 


1061B.

SOLIDEO
SAGAMORE
ILVA


 
Epoca: anno 1910 c Fotografo: sconosciuto

Origine: Civico Museo Marinaro Gio Bono Ferrari, Camogli

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il mercantile Solideo ex Sagamore in navigazione sul fiume Avon per Bristol.

Venne costruito nel 1893 dal cantiere William Doxford & Sons, Pallion, UK, sotto licenza di Alexander McDougall (1845-1923, capitano dei Grandi Laghi di Duluth, Minnesota, scozzese).
N° 218 di cantiere.
Varato il 15 giugno 1893.
Completato in settembre.
Scafo in acciaio. Tre alberi, un fumaiolo.
Stazza lorda 2309 tsl.
Stazza netta 1801 tsn.
Lunghezza m. 94,80.
Larghezza m. 11,60.
Immersione m. 7,70.
Altezza stive 6,86 m.
La plancia era collocata tra l'albero di maestra e quello di mezzana.
Serbatoio 1.250 tonnellate d’acqua nel controscafo, nel doppiofondo cellulare e nella stiva d’acqua a centro nave.
Propulsione: 1 motrice a vapore a triplice espansione a 3 cilindri Ø 584, 940 & 1524 x corsa.
                      Due caldaie a tre fornelli ciascuna.
                      1067 mm. 1 asse / 1 elica.
Potenza 233 HP nominali.
Velocità 10 nodi. Equipaggio 25 persone.
Costruzione William Doxford & Sons, Sunderland, UK.
Fu l'unica nave del tipo chiamato whaleback (dorso di balena) costruito in Europa.
Il Registro britannico rifiutò l'iscrizione della nave a causa dell'inconsueto tipo di scafo e
l'unità venne iscritta nel Registro belga.
L'esperienza della costruzione di questa nave ispirò tuttavia il cantiere a sviluppare i turret ships, dei quali in seguito ne costruì altri 180.

Armatori:

1893 Société Anonyme de Navigation Belge-Americaine, - Belgian American Maritime
         Company S. A.,
Anversa, Belgio (W. Johnston & Co. Ltd., managers, Liverpool, UK).
         Nome 
Sagamore.
         Bandiera belga.
         Utilizzata per il trasporto del grano dai porti del Mar Nero, zucchero da Cuba,
         manganese da Poti (Georgia), minerale di ferro dalla Spagna e fosfati da Sfax (Tunisia).

1897 Belgian Maritime Trading Company S. A. - Johnston William. & Co.-  Johnston Line,
       
 Anversa. Registro di Anversa, Belgio.
         Nome invariato.
         Bandiera belga.

1911 Cognati Schiaffino P. A. Fu G., Camogli, Genova. Compartimento Maritt. di Genova.
         Nome
Solideo.
        Bandiera italiana.

1914 Filippo Bertolotto detto "Marmà", Camogli. Compartimento Marittimo di Genova.
         Nome invariato.

1916 Ilva Società Anonima, Genova.
         Nome
Ilva.

1917 Il 4 maggio la nave, salpata da Genova per Barry Roads (Galles), giunta a 5 miglia NO
         dall'isola Coelleira (Spagna atlantica), venne catturata ed affondata con cariche
         esplosive dal smg tedesco UC-69 del cap. Oberleutnant zur See Erwin Waßner.
         Non vi furono vittime.

Altre immagini del Sagamore - Solideo alle schede N° 1062B, N° 1063B.

     
                         SOLIDEO ex SAGAMORE - Un piroscafo rivoluzionario
          
                  Estratto da un articolo di di Pietro Berti pubblicato sul
             Bollettino del Santuario "La Madonna del Boschetto di Camogli" 1988 n.1


Pensando all’antica Camogli marinara, così caparbiamente legata alle sue tradizioni veliche, può stupirci il fatto che proprio qui sia stata armata una delle navi a vapore più inconsuete e particolari  come il
Solideo (ex Sagamore), una nave tipo whaleback (dorso di balena), costruito in Inghilterra sui disegni delle consimili barche dei Grandi laghi Americani realizzate particolarmente per il trasporto dei minerali. Partendo dal presupposto che uno scafo affusolato come il corpo della balena offre meno resistenza all’acqua e sia quindi più veloce, l’emigrato scozzese Alexander Mc Dugall, già fabbro e capitano dei barche fluviali, studiò e costruì nel 1888 a Duluth (Minnesota) una chiatta, la 101, le cui caratteristiche fondamentali erano: scafo affusolato con sezione maestra ovale ed estremità appuntite; copertura arcuata, che consente lo scarico immediato dell’acqua che monta a bordo; una torretta circolare posta a prua su cui vengono alloggiati gli argani ed una seconda torretta posta a poppa, sovrastata da una cabina; maestra di stiva molto bassa, cui vengono imbullonati i pannelli metallici di chiusura. Dopo questa chiatta ne vennero altre, autopropulse.

La prima di queste navi, costruita a Superior (Wisconsin) nel 1890, fu la
Colgate Hoyt. Nel 1982 venne varata la Christopher Columbus, prima ed unica nave passeggeri di questo tipo, mentre nel 1894 fu costruita la Charles W. Wetmore che si recò in Inghilterra con carico di grano ed in seguito doppiò Capo Horn per passare in Pacifico. La City of Everett, costruita nel 1894, fece la circumnavigazione del globo, mentre nel 1896 venne costruita la Frank Rockfeller che, col nome di Meteor, oggi l’unica whaleback ancora esistente. Queste navi avevano delle buone doti marine, ma il problema maggiore era dato dal fatto che l’acqua, a causa del poco bordo libero, era spesso in coperta e riduceva di fatto lo spazio abitativo: il disagio era sentito particolarmente in mare. Tuttavia queste non furono le cause principali che portarono alla scomparsa di queste navi: la vera causa è da ricercarsi nella costruzione delle nuove bulk-carriers, più grandi con mastre di stiva adatte ai nuovi caricatori meccanici dei Grandi Laghi.

Il
Sagamore è l’unica whaleback costruita nel 1893 a Sunderland (Inghilterra) presso il cantiere W. Doxford & Sons. Una cronaca apparsa sul numero 136 della rivista "Italia Marinaia" del 12 novembre 1897, col titolo "Piroscafo a dorso di balena" ci racconta: "Il primo piroscafo, del tipo whaleback, a dorso di balena costruito in Europa è giunto il 3 ottobre a Marsiglia. E’ questo il Sagamore, costruito a Sunderland esattamente sui disegni dei whalebacks americani. Esso ha impiegato nove giorni per venire da Sunderland a Marsiglia con un carico di 2.600 tonn. di carbone. L’equipaggio si compone di sole 25 persone. La macchina è meno addietro che sopra i whalebacks americani.

I rufles contenenti le cabine e gli alloggi sono al di sopra. Essi sono sostenuti da colonne vuote che servono da ventilatori alla stiva. Ci sono quattro torrette per sopportare una passatoia mobile che si estende dalla passerella di navigazione fino alla parte anteriore senza passare sul ponte, questo essendo spesso coperto dal mare durante le traversate, causa la bassa altezza al di sopra dell’acqua. Con cattivo tempo questa passatoia viene tolta e si comunica da poppa a prua per un corridoio interno. Al di sopra del roufle si trova la camera di guardia. Gli otto boccaporti del ponte sono ermeticamente chiusi durante il viaggio. Al di sopra della macchina e dei forni le due torrette hanno una forma ovale, mentre le quattro di prua e quelle di poppa sono rotonde. Il
Sagamore è stato classificato all’Ufficio Veritas. Nel 1911 il Sagamore fu acquistato da Filippo Bertolotto di Camogli, armatore di velieri adibiti spesso al trasporto di marmi, che gli impose il nome di Solideo, anche se era più conosciuto col soprannome di "Sigaro".

Usato per il trasporto del carbone, appare nel registro R.I.N.A. come barca del Compartimento Marittimo di Genova avente il numero 495 di matricola, armata dalla Cognati Schiaffino e C. di Camogli. Filippo Bertolotto, stando ai libretti di navigazione, fu a bordo per soli cinque giorni, imbarcandosi a Marsiglia il 25 maggio 1914. Il nipote cap. Mario Bertolotto, invece, vi prese imbarco a Bristol come secondo dal 12 agosto 1911 al 6 ottobre 1913, e come comandante (fu il suo primo comando) a Bordeaux, dal 6 ottobre 1913 al 28 luglio 1915.

Le rotte usuali percorse dal
Solideo erano quelle dell’Inghilterra ed un registro dei processi verbali di visita, vidimato dalle autorità marittime francesi, ci segnala alcune presenze della nave nei porto di Bayonne, Bordeaux e St. Nazaire. Queste segnalazioni, anche se non complete, ci danno un’idea più precisa sulla frequenza dei viaggi compiuti: Porto di Bayonne, 28 aprile 1911; porto di Bordeaux, 7 e 29 settembre,19 ottobre e 2 dicembre 1911; Porto di St. Nazaire, 3 febbraio 1912; Porto di Bordeaux, 3 maggio, 15 e 30 luglio, 26 agosto, 10 e 24 settembre, 18 ottobre, 11 novembre, 3 e 21 dicembre 1912, 22 gennaio, 8 febbraio, 8 marzo, 8 aprile, 14 e 27 maggio, 10 e 27 giugno, 9 e 24 luglio, 7 e 22 agosto, 6 e 18 settembre, 4 e 22 ottobre, 13 e 29 novembre, ed infine 20 dicembre 1913. Un altro documento, ed esattamente una polizza assicurativa della Associazione Camogliese di Mutua Assicurazione contro gli infortuni della gente di mare, ci conferma la presenza di un equipaggio di 25 persone.

Nel 1915 il
Solideo venne venduto alla Ilva Società Anonima di Genova, che gli cambiò il nome in Ilva, adibendolo sempre a traffici del minerale: la fine di questo vapore era vicina, perché la Ilva venne affondata nel 1917 da un sommergibile tedesco.

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