ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 

592 B.

TITO CAMPANELLA
SAMSYLARNA
HUTA SOSNOVIEC


 
Epoca: anno 1957 c Fotografo: sconosciuto
Origine: Archivio Privato GioMar

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave mercantile Tito Campanella.

Ex Liberty Ship
Samsylarna del tipo standard matricola N° 2645.

Venne costruita dalla Bethelehem - Fairfield a Baltimora, Maryland, USA, per conto della
United States Maritime Commission ed affittata (lend-lease) al British Ministry of the War Transports, che a sua volta la commissionò alla Sir R. Ropner & Co. di Londra.

Impostata l'8 maggio 1944.
Varata il 10 giugno 1944.

Stazza 7.210 tsl, 4259 tsn.
Dislocamento 11100 t.
Lunghezza 133,55 m.
Larghezza 17,38 m.
Immersione 8,50 m.
Propulsione: 1 motrice diesel triplice espansione 3 cil. 610, 940 & 1780 x corsa 1220 mm.
Potenza 2500 HP indicati.
Motrice costruita dalla ditta Worthington Corporation di Harrison, New Jersey, USA.
Serbatoi per 1119 tonn.

Nella notte tra il 4 ed il 5 agosto 1944 il Liberty Ship
Samsylarna, navigava nel Mediterraneo in convoglio da New York a Bombay via Gibilterra.
La nave aveva a bordo materiale strategico ed un carico di alcune tonnellate d'argento del valore di oltre un milione di sterline destinato alle banche indiane.
A circa 30 miglia a nord di Bengasi venne colpito da un siluro aereo lanciato da un bombardiere italiano isolato.
Il colpo prese la nave a poppavia, uccidendo un cannoniere e danneggiando i comandi del timone, mettendolo fuori uso e creando una falla.
Alcuni membri dell'equipaggio rimasti a bordo, rabberciata la nave alla meglio, riuscirono a mantenerla a galla, ancorché sbandata e con la poppa sott'acqua.

Tre giorni dopo il rimorchiatore
Brigand fece in tempo ad arrivare da Alessandria per rimorchiarla sino ad arenarsi su una spiaggia nei pressi del porto di Bengasi, essendo troppo grande per entrarvi. Lì vennero fatte le prime riparazioni urgenti per riportare la nave al galleggiamento.
Eseguite le riparazioni, il
Brigand con l'alta marea riportò la nave in acque libere rimorchiandola sino ad Alessandria, dove giunse il 24 agosto.
Troppo danneggiata per essere riparata, dopo essere stata svuotata del carico venne abbandonata in un angolo morto della baia, dove rimase per tutto il periodo bellico.

Il 5 gennaio 1949 la Commissione Marittima vendette il relitto della nave "così com'era" per $ 80.000 a Gabriel E. Gabrielidis, cittadino greco residente al Cairo, con la condizione ch'egli non l'avrebbe mai più riparata e fatta navigare, ma l'avrebbe smantellata e demolita.

Il Gabrielidis vendette a vari soggetti diverse parti separate della struttura della nave e lo scafo ad un cittadino egiziano. Costui nel 1949 lo cedette alla Società di Navigazione Tito Campanella di Genova che provvide a riparare e rendere navigabile la nave e la fece rimorchiare in cantiere a Genova, dove rimase ai lavori due anni, nel 1951 e nel 1952.

La nave venne ribattezzata
Tito Campanella. Ricostruita, nel 1952 fu iscritta al Registro Navale Italiano con porto di armamento a Genova e rimessa a navigare.

Il 30 maggio 1953 giunse a Norfolk, Virginia, USA, dove venne sequestrata dall'Ispettore Doganale che contestò all'armatore il  mancato rispetto della clausola dell'obbligo di demolizione con la quale fu venduta al Gabrielidis.

Il giudice tuttavia respinse la contestazione ordinando il dissequestro della
Tito Campanella in quanto la nave al momento della vendita non era più nella disponibilità della Commissione Marittima Americana, ma del Ministero dei Trasporti Britannico a cui era stata consegnata e che l'aveva venduta, per cui le clausole poste dal Governo USA non avevano validità giuridica.

Nel 1961 la nave venne venduta alla Polish Steamship Company (Compagnia di Navigazione Statale Polacca) di Stettino e ribattezzata
Huta Sosnowiec.

Il 3 ottobre 1971 giunse a Bilbao dove venne portata alla demolizione.

ELENCO ALFABETICO PIROSCAFI