ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

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1088 C.
TANCREDI
1843
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Epoca della foto: anno 1858 c. Fotografo: sconosciuto

Origine: Collezione Bargoni

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Tancredi
Tipo pirofregata di II° rango a ruote dal 1843 al 1863
pirocorvetta a ruote di II° ordine dal 1863 al 1875
Classe Ruggiero
Unità Ruggiero
Guiscardo
Tancredi
Roberto
Cantiere William & Henry Pitcher, Northfleet, Gravesend, Regno Unito
Impostazione 1842
Varo 31 maggio 1843
Completamento 1843
Servizio 3 ottobre 1843 Real Marina del Regno delle Due Sicilie
17 novembre 1860 Marina del Regno di Sardegna
17 marzo 1861 Regia Marina Italiana
Dislocamento normale: 1.264 tonn.
pieno carico: 1.400 tonn.
Dimensioni lunghezza p.p. 57,40 m.
larghezza 11,43 m.
immersione 4,23 m.
Propulsione 2 motrici alternative Maudslay a due cilindri a bassa pressione
(una su ogni ruota per avere movimento indipendente)
4 caldaie tubolari ramate a galleria (due ogni motrice)

potenza 300 ihp
2 ruote a pale
armamento velico ausiliario a brigantino
Velocità 6 nodi
Autonomia 1.010 miglia a 5 nodi - 167 ore di moto
Combustibile carbone 210 tonn.
Protezione //
Armamento iniziale:
1 cannone a bomba in ferro liscio Myllar da 117 libbre a prora
1 cannone a bomba in ferro liscio Myllar da 60 libbre a poppa
4 cannoni-obici in ferro liscio Paixans palla da 30 libbre
4 cannoni-obici bronzo liscio da 12 libbre su affusto da sbarco

dal 1863:
2 cannoni avancarica in ferro rigato cerchiato da 160 mm
4 cannoni avancarica in ferro liscio da 160 mm
Equipaggio permanente effettivo 170:
 9 Ufficiali, 143 sottufficiali, marinai, fanti di Marina, 18 carpentieri
Disarmo n.d.
Radiazione 9 febbraio 1868
Destino demolita
Note tecniche Proveniente dalla marina napoletana.
Armamento velico ausiliario a brigantino (due alberi a vele quadre con bompresso, fiocchi e randa).
Carena rivestita in piastre di rame rivettato.
Vascello realizzato con
scafo filante di buone qualità marine, era fornito di adeguata superficie velica e di un alto bordo, aveva doti di buona manovrabilità. Tuttavia a causa della presenza delle ruote, sotto vela difettava in velocità.
Inizialmente aveva 10 cannoni di vario calibro.
Al momento dell'inserimento nella Regia Marina Italiana venne riarmata con 6 pezzi da 160 mm.
Nel 1863 venne riclassificata corvetta di II° rango.
Note storiche Nei primi anni di servizio l'unità venne utilizzata per servizi di rappresentanza dalla famiglia reale.
Nel 1846 venne iscritta alla Divisione Navale a Napoli ed utilizzata per trasporto truppe da e per la Sicilia.
Il 29 giugno 1857 insieme alla Ettore Fieramosca salpava con truppe da Mola di Gaeta per Sapri onde contrastare lo sbarco di rivoltosi capitanati da Carlo Pisacane, giungendo in tempo per intercettare il piroscafo Cagliari della Compagnia Rubattino di Genova che si allontanava dopo aver sbarcato gli insorgenti, sequestrandolo.
La mattina dell'11 maggio 1860 la Tancredi faceva parte della squadra navale, insieme alle pirofregate a ruote Ettore Fieramosca, Guiscardo e Fulminante, che intercettò per la seconda volta i piroscafi Piemonte e Lombardo davanti a Marsala (durante la prima intercettazione, avvenuta in alto mare, le due navi furono rilasciate).
Attesa la partenza di due vascelli britannici che ne ostacolavano il tiro la Tancredi, insieme al piroscafo armato Capri, aprirono il fuoco sulle navi garibaldine cercando di ostacolare lo sbarco dei Mille.
Non avendo avuto successo, il 24 maggio 1860 l'unità venne inviata in servizio di pattugliamento a Palermo, con scalo a Catania. Dopo il 5 luglio fu spedita a Milazzo ed a Castellammare del Golfo per dare la caccia alla pirofregata Veloce, passata a Garibaldi e ribattezzata Tukery. Non riuscendo nell'intento ritornò a Napoli.
Il 7 settembre 1860, con la caduta di Napoli, abbandonata da Francesco II° per evitare spargimenti di sangue nella città, il Re Borbone si ritirò inizialmente sulla linea del Volturno, presidiata dalla Tancredi e poi, con la Regina Maria Sofia, si ritirò nella fortezza di Gaeta, dove l'esercito borbonico si difese eroicamente per tre mesi contro l'assedio dell'esercito piemontese al comando del Generale Enrico Cialdini.
La Tancredi non seguì Francesco II° rifugiatosi a Gaeta: lasciata la foce del Volturno, il 6 settembre, il giorno prima che Garibaldi occupasse la città, era all'ormeggio a Napoli. Venne presa dalla Marina sarda, per conto della quale entrò in servizio il 17 novembre 1860.
Il 19 gennaio 1861, Comandante Capitano di Fregata Emanuele Pucci, fu inviata in rada a Gaeta, ultima fortezza rimasta fedele al Sovrano Borbone. Partecipò al blocco navale contro quella Piazzaforte, dalla quale ricevette diverse cannonate. Pur colpita, continuò a prendervi parte attivamente sino alla sua capitolazione, avvenuta il 13 febbraio 1861.
Costituitasi la Regia Marina Italiana il 17 marzo 1861, la Tancredi vi venne registrata.
Lo stesso anno venne inviata ai lavori di ammodernamento che comprendevano anche la sostituzione dell'armamento.
Il 14 giugno 1863 l’unità venne declassata a pirocorvetta a ruote di II° rango con compiti sussidiari.
Nel settembre 1866 venne spedita a Palermo a contrasto delle rivolte popolari ivi scoppiate, sedate con l'aiuto dei suoi cannoni.
Il 24 settembre 1867, ormai tecnicamente superata, la Tancredi fu immessa nella riserva.
Radiata il 9 febbraio 1868, venne successivamente ceduta alla demolizione.
Didascalia La Tancredi alla fonda nel porto di Napoli con la bandiera borbonica della Marina Napoletana.
Foto  

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