ARCHIVIO NAVI DA GUERRA


 

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2966C.
 GUISCARDO
1843
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Epoca della foto: agosto 1867 prob. Foto: Collezione F. Bargoni

Note tratte da: F. Bargoni, F. Gay, V. M. Gay, Navi a Vela e Navi miste Italiane,
Ufficio Storico della Marina Militare, Roma 2001

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Guiscardo
Tipo pirofregata di II° rango a ruote dal 1843 al 1863
pirocorvetta a ruote di II° ordine dal 1863 al 1882
Classe Ruggiero
Unità Ruggiero
Guiscardo
Tancredi
Roberto
Cantiere William & Henry Pitcher, Northfleet, Gravesend, Regno Unito
Impostazione 1842 per conto della Marina Borbonica
Varo 6 aprile 1843
Servizio 6 settembre 1843 Real Marina del Regno delle Due Sicilie
17 novembre 1860 Marina del Regno di Sardegna
17 marzo 1861 Regia Marina Italiana
Servizio 17 marzo 1861 incorporata nella Regia Marina Italiana
Dislocamento normale: 1.264 tonn.
pieno carico: 1.400 tonn.
Dimensioni lunghezza p.p. 57,40 m.
larghezza 11,43 m.
immersione 4,23 m.
Propulsione 2 motrici alternative Maudslay a due cilindri a bassa pressione
(
una su ogni ruota per avere movimento indipendente)
4 caldaie tubolari ramate
a galleria (due ogni motrice)
potenza totale 300 hp
due ruote a pale
armamento velico ausiliario a brigantino superficie velica  mq.
Velocità 6 nodi max
Autonomia 1.010 miglia a 5 nodi - 167 ore di moto
Combustibile carbone 210 tonn.
Protezione //
Armamento iniziale:
1 cannone a bomba in ferro liscio Myllar da 117 libbre a prora
1 cannone a bomba in ferro liscio Myllar da 60 libbre a poppa
4 cannoni-obici in ferro liscio Paixans palla da 30 libbre
4 cannoni-obici bronzo liscio da 12 libbre su affusto da sbarco

dal 1863:
2 cannoni
avancarica in ferro rigato cerchiato da 160 mm
4 cannoni avancarica in ferro liscio da 160 mm
Equipaggio 170:
 9 Ufficiali, 143 sottufficiali, marinai, fanti di Marina, 18 carpentieri
Disarmo 7 dicembre 1879
Radiazione 13 novembre 1882
Destino ceduta alla demolizione 1894
Note tecniche Impostata per conto della Marina Reale Borbonica come gemella delle Ruggiero, Tancredi e Roberto.
Scafo tradizionale in legno con rinforzi diagonali e carena rivestita in lastre di rame.
Velatura armata a brigantino (due alberi a vele quadre).
Costo di ogni unità 145.722 ducati napoletani, pari a £ 24.287 sterline.
Al momento del varo erano tra le fregate più moderne dell'epoca.
Dotate di buona velatura, bordo alto, scafi filanti e marini, buoni manovrieri e dalla linea asciutta, insieme alle altre quattro unità già in servizio (Ercole, Archimede, Carlo III, Sannita) costituivano una forza navale di ottimo valore strategico.
Note storiche

Partita da Londra, gettò l'ancora nel porto di Napoli il 6 settembre 1843 entrando in servizio il giorno stesso.
Inizialmente venne utilizzata per il trasporto e scorta della Famiglia Reale nei loro spostamenti in Mediterraneo.
Il 3 settembre 1847 e nel gennaio 1848 trasportava truppe a Reggio Calabria per sedare ribellioni popolari e moti insurrezionali in Sicilia.
Il 27 aprile 1848 venne assegnata alla Squadra Adriatica e colà inviata per partecipare alle azioni connesse con la prima guerra d'indipendenza italiana.
Aggravandosi i moti siciliani l'unità venne richiamata a Napoli per trasportare truppe a Palermo e rimorchiare la pirofregata Veloce da Marsiglia a Napoli.
Nel settembre 1849 a Gaeta imbarcò Papa Pio IX fuggito da Roma sbarcandolo a Portici.
Dal giugno 1850 rimase di stazione a Palermo da dove, il 26 maggio 1860, si diresse a Catania per imbarcare e portare in salvo sul continente un gruppo di soldati borbonici feriti dai garibaldini sbarcati a Marsala.
Nel luglio 1860 imbarcava truppe napoletane in ritirata a Milazzo per
essere in seguito impiegata nel blocco dello Stretto di Messina per tentare di impedire il passaggio dei garibaldini.
La sera del 6 settembre 1860 in navigazione al largo di Procida fu accostata dalla nave Messaggero che portava Re Ferdinando II a Gaeta.
Il comandante e gli ufficiali della Guiscardo non ubbidirono all'ordine di scortare il Re; al contrario diressero su Napoli consegnando la Guiscardo all'Ammiraglio della Squadra Sarda Persano ed il 17 marzo 1861 la fregata venne iscritta nella Marina del Regno di Sardegna.
Dopo due anni di disarmo l'unità fu portata ai lavori al termine dei quali il 14 giugno 1863 venne declassata a pirocorvetta a ruote di 2° ordine.
Il 9 settembre 1864 riprese il servizio nella Marina Italiana.
Nel 1866 partecipò alle azioni di guerra contro l'Austria in Adriatico come avviso, scorta, segnalazioni e ricognizione costiera.
Partecipò alla Battaglia di Lissa con bombardamenti sulle batterie costiere, come avviso di squadra e salvataggio dei naufraghi della RN Palestro.
Al termine dello scontro rimorchiò le navi Giglio e Montebello, rimaste a secco di carbone, nel porto di Manfredonia.
Nel febbraio 1868 salpò da Genova con la RN Etna, ambedue destinate alla stazione del Plata, dove l'unità rimase sino al maggio 1869.
Nel 1870 venne impiegata in servizio di vigilanza sulle coste pontificie del Tirreno. Nel 1871 servì nella stazione di Tolone.
Dal 1872 al 12 agosto 1874 prestò servizio nella stazione del Plata.
Dopo disarmo il 1° luglio 1876 servì in Sicilia per la sorveglianza ed il soccorso marittimo, la repressione della pirateria e la posa di cavi telegrafici.
Il 20 ottobre 1878 salpò da Palermo destinata al Pireo con incarichi generici. Durante quella missione salvò due navi in grave pericolo.
Ritornò a Napoli il 7 dicembre 1879 dove fu messa in disarmo.
Il 13 novembre 1882 venne radiata.
Nel 1894 fu venduta ai privati per £ 28.481.

Didascalia Alla fonda con il gran pavese.
Foto Altra immagine della pirofregata a ruote Guiscardo alla scheda .

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