Epoca della foto: anno 1867 | Foto Collezione Bargoni |
Origine: Archivio Storico della Marina Militare Italiana |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Nome | Principessa Clotilde |
Tipo | corvetta ad elica di 2° Ordine |
Classe | Principessa Clotilde |
Unità | prototipo |
Cantiere | Foce - Genova |
Impostazione | 15 marzo 1861 per la Marina Sarda |
Varo | 10 agosto 1864 per la Marina Italiana |
Completamento | 1866 |
Servizio | 19 aprile 1866 |
Dislocamento |
normale 2.182
tonn. a pieno carico 2.235 tonn. |
Dimensioni |
lunghezza p.p.
66,17 m. larghezza 12,48 m. immersione 5,09 m. |
Motore |
1 motrice alternativa
Penn & Sons
a cilindro oscillante 1 caldaia cilindrica Penn potenza 400 hp 1 elica a due pale |
Velocità | 9 nodi |
Autonomia | 800 miglia a 9 nodi ovvero 100 ore a tutta forza |
Combustibile | carbone 130 tonn. |
Protezione | // |
Armamento |
14 pezzi ad anima
liscia da 160 mm. in batteria 6 pezzi in ferro rigato cerchiato da 160 mm. in coperta 4 pezzi da sbarco su affusto in bronzo liscio di calibro minore |
Equipaggio | 345 |
Dismissione | 11 aprile 1874 |
Radiazione | 31 marzo 1875 |
Destino | demolita dopo il 1875 |
Note tecniche |
Corvetta in legno
con rivestimento della carena in piastre di rame
rivettate. L'armamento velico era del tipo a nave: tre alberi a vele quadre più fiocchi al bompresso. Costò l'ingente somma di £ 2.182.000 dell'epoca. Costruita nei cantieri della Foce di Genova, era robusta e di ottime qualità nautiche anche se stentava nelle andature di bolina. Tuttavia aveva i difetti delle navi miste vela-motore: l'andatura a motore era ostacolata dall'ampio armamento velico e dalla notevole altezza del bordo. Impiegata a vela risultò una nave di qualità marine molto buone, agile e manovriera in tutte le condizioni, mentre con andamento a motore, specie con mare formato, in caso di vento laterale o di prua, l'alta alberatura offriva forte resistenza all'avanzamento causando maggior consumo di carbone nella già scarsa provvista di bordo. |
Note storiche |
Impostata per
conto della Marina Sarda, fu varata per conto della Marina Italiana. Il suo primo incarico fu il trasporto in Gran Bretagna di materiale destinato al completamento della RN Affondatore. L'attività più significativa fu la sua partecipazione alla battaglia di Lissa, avvenuta al suo ritorno dall'Inghilterra, giungendo in Adriatico il 14 luglio 1866. Rimasta in Adriatico dopo lo scontro, il 6 agosto 1866 in rada fuori di Ancona un grosso fortunale la investì. Essendo un buon bastimento riuscì a superarlo indenne, mentre affondò la più moderna RN Affondatore. Nel dicembre 1866 venne portata in cantiere a Genova dove l'unità fu attrezzata per una lunga crociera. Salpò da Genova il 7 aprile 1868 circumnavigando l'Africa; dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza, in agosto percorse l'Oceano Indiano e dopo aver fatto diversi scali intermedi gettava l'ancora a Yokohama il 24 dicembre 1868. Restò a navigare in Oriente stabilendo rapporti commerciali con il Siam, la Birmania ed il Giappone, restando in quei mari sino al 10 dicembre 1870 quando riprese la via del ritorno: Giunse a Venezia il 27 luglio 1871, dopo tre anni e tre mesi e 60.000 miglia di mare. Dopo un periodo di disarmo per i lavori, nel settembre 1873 riprese il mare con crociere lungo la costa africana del Mediterraneo facendo scalo e sosta a Cartagena ed incrociando nelle acque del Marocco per proteggere gli interessi italiani a causa dei disordini ivi scoppiati. Rimpatriata l'11 aprile 1874, venne disarmata. Ebbe una carriera breve, come quasi tutte le navi del periodo di transizione tra vela e motore: il 31 marzo 1875, dopo nove anni dal varo, venne radiata e successivamente demolita. |
Didascalia | Alla fonda a Napoli nel 1867. |
Foto | Altra immagine della RN Principessa Clotilde alla scheda 3003C. |