ARCHIVIO NAVI DA GUERRA


 

Click per ingrandire

3003C.

 PRINCIPESSA CLOTILDE
1864
Click per ingrandire

Epoca della foto: anno 1873-74 Fotografo: sconosciuto

Origine: Collezione Bargoni

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Principessa Clotilde
Tipo corvetta ad elica di 2° ordine
Classe Principe di Carignano
Unità Principessa Clotilde
Cantiere Cantiere della Foce, Genova
Impostazione 15 marzo 1861 per la Marina Sarda
Varo 10 agosto 1864 per la Marina Italiana
Completamento 1866
Servizio 19 aprile 1866
Dislocamento normale 2.182 tonn.
a pieno carico 2.235 tonn.
Dimensioni lunghezza p.p. 66,17 m.
larghezza 12,48 m.
immersione 5,09 m.
Motore 1 motrice alternativa Penn & Sons a cilindro oscillante
1 caldaia cilindrica Penn
potenza 400 hp
1 elica bipala
Velocità 9 nodi
Autonomia 800 miglia a 9 nodi ovvero 100 ore a tutta forza
Combustibile carbone 130 tonn.
Protezione //
Armamento 14 cannoni in ferro liscio da 160 mm. in batteria
6 cannoni in ferro rigato cerchiato da 160 mm. in coperta
4 pezzi da sbarco su affusto in bronzo liscio di calibro minore
Equipaggio 345
Disarmo 11 aprile 1874
Radiazione 31 marzo 1875
Destino demolita dopo il 1875
Note tecniche Corvetta in legno con rivestimento della carena in piastre di rame rivettate.
L'armamento velico era del tipo a nave: tre alberi a vele quadre più fiocchi al bompresso.
Costò l'ingente somma di £ 2.182.000 dell'epoca.
Costruita nei cantieri della Foce di Genova, era robusta e di ottime qualità nautiche anche se stentava nelle andature di bolina.
Tuttavia aveva i difetti delle navi miste vela-motore: l'andatura a motore era ostacolata dall'ampio armamento velico e dalla notevole altezza del bordo.

Impiegata a vela risultò una nave di qualità marine molto buone, agile e manovriera in tutte le condizioni, mentre con andamento a motore, specie con mare formato, in caso di vento laterale o di prua, l'alta alberatura offriva forte resistenza all'avanzamento causando maggior consumo di carbone nella già scarsa provvista di bordo.
Note storiche Impostata per conto della Marina Sarda, fu varata per conto della Marina Italiana.
Il suo primo incarico fu il trasporto in Gran Bretagna di materiale
destinato al completamento della RN Affondatore.
L'attività più significativa fu la sua partecipazione alla battaglia di Lissa, avvenuta al suo ritorno dall'Inghilterra, giungendo in Adriatico il 14 luglio 1866.
Rimasta in Adriatico dopo lo scontro, il 6 agosto 1866, mentre era in rada fuori di Ancona un grosso fortunale la investì.
Essendo un buon bastimento riuscì a superarlo indenne, mentre affondò la più moderna RN Affondatore.
Nel dicembre 1866 venne portata in cantiere a Genova dove l'unità fu attrezzata per una lunga crociera.
Salpò da Genova il 7 aprile 1868 circumnavigando l'Africa;
dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza, in agosto percorse l'Oceano Indiano e dopo aver fatto diversi scali intermedi gettava l'ancora a Yokohama il 24 dicembre 1868.
Restò a navigare in Oriente
stabilendo rapporti commerciali con il Siam, la Birmania ed il Giappone, restando in quei mari sino al 10 dicembre 1870 quando riprese la via del ritorno.
Giunse a Venezia il 27 luglio 1871, dopo tre anni e tre mesi e 60.000 miglia di mare.
Dopo un periodo di disarmo per i lavori, nel settembre 1873 riprese il mare con crociere lungo la costa africana del Mediterraneo facendo scalo e sosta a Cartagena ed incrociando nelle acque del Marocco per proteggere gli interessi italiani a causa dei disordini ivi scoppiati.
Rimpatriata l'11 aprile 1874, venne disarmata.
Ebbe una carriera breve, come quasi tutte le navi del periodo di transizione tra vela e motore: il 31 marzo 1875, dopo nove anni dal varo, venne radiata
e successivamente demolita.
Didascalia Alla fonda a Spezia.
Dietro si nota lo scafo della corazzata RN Palestro in allestimento.
Foto Altra immagine della RN Principessa Clotilde alla scheda 1258C.

ELENCO ALFABETICO NAVI DA GUERRA