ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

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CYCLOP
1871
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Epoca della foto: anno Fotografo: sconosciuto

Origine: W. Aichelburg, Register der K.(u.)K. Kriegschiffe, Wien

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Cyclop
Tipo nave officina
Classe Cyclop
Unità Cyclop
Cantiere Nouvelle Societé des Forges et Chantiers Méditerrannée La Seyne
Impostazione 1° maggio 1871
Varo 12 novembre 1871
Completamento 3 luglio 1872
Servizio 16 luglio 1872
Dislocamento normale 2.150 tonn.
pieno carico 2.114,54 tonn.
Dimensioni lunghezza al galleggiamento 70,00 m.
larghezza 9,30 m.
immersione da 5,00 a 5,40 m.
altezza murata inferiore dal pelo d'acqua 2,96 m.
Motore 1 motrice a 2 cilindri
10 caldaie
potenza 250 PSn, 1.000 PSi
normale 67 giri/min. - max 71 giri/min.
1 elica Ø 4 m.
Velocità 11,7 nodi
Autonomia nd
Combustibile carbone
Protezione torrioni 177 mm. acciaio su 254 mm. travi di legno
cintura 227 mm per un'altezza di 3,57 m. su 203 mm. travi di legno
 ponte 37 mm.
Armamento 2 pezzi da 90 mm.
Equipaggio 157 di cui 134 tecnici, meccanici e motoristi
Disarmo 1918
Radiazione 1918
Destino affondata 1921
Note tecniche Piani di progettazione di Lecointre, venne costruita nel 1871.
Costruzione in ferro dotata tre alberi bassi con robusto doppio fondo ad  uso di officina meccanica navigante, attrezzata con macchine per lavorare i metalli (magli e presse a vapore, fonderia, forgia, gru, paranchi, attrezzeria varia per riparazione scafi, motori, artiglieria, ecc).
Note storiche Entrata in servizio il 16 luglio 1872, il 18 salpò da Tolone per Pola dove giunse il 27.
Il 1° agosto venne messa nella Riserva e nel dicembre venne tirata in secco dove rimase sino al 1888.
Rimessa in mare, il 13 giugno 1888 venne assegnata alla Flottiglia Torpediniere.
L'11 maggio 1897 venne assegnata al blocco di Creta; il 12 maggio salpava da Pola, il 13 ed il 14 a Teodo, poi Baia di Suda, Kissamo, Corfù, ritorno a Pola il 4 gennaio 1898.
Seguirono periodi di disarmo e brevi periodi di servizio sino all'inizio del 1° conflitto mondiale.
Dal 1° agosto 1914 venne impiegata nei convogli in Adriatico.
Il 30 maggio 1915, all'ormeggio nel porto di Pola, venne speronata sulla fiancata di babordo dal piroscafo Fram, il quale entrò con la prua nello scafo sfondando il portellone laterale all'altezza della sala macchine che venne invasa dall'acqua.
Per buona sorte le caldaie quel giorno erano accese e con pressione sufficiente a muovere.
L'equipaggio levò immediatamente gli ormeggi e, nonostante la diminuzione immediata della pressione in caldaia, la nave riuscì ad arrivare in acque basse dove in venti minuti affondò adagiandosi sul fianco con la falla poco sopra il pelo dell'acqua.
L'equipaggio frattanto venne tratto in salvo.
Chiusa la falla con piastre di ferro rivettate, pompando aria nella stiva e con l'ausilio delle gru si riuscì a riportare a galla ed a raddrizzare la nave, che il 15 luglio poté essere messa in cantiere dove venne riparata.
Il 30 settembre terminarono i lavori e la nave, riportata nello stato originale, venne infine varata.
Ripreso servizio, il 26 novembre venne inviata a Cattaro, dove rimase sino al termine della guerra.
Il 4 marzo 1921 venne requisita dalla Jugoslavia ed iscritta nella Marina di quel paese con il nome di Perun.
Nello stesso anno venne tuttavia venduta ad un demolitore olandese e partì per l'Olanda a rimorchio.
Durante il trasferimento, nel basso Adriatico il convoglio incappò in una burrasca; il cavo di rimorchio si spezzò, la nave andò al traverso, si rovesciò e fece naufragio.
Didascalia  
Foto  

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