ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

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 SALAMANDER
1861
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Epoca della foto: anno 1880 c Fotografo: sconosciuto

Origine: W. Aichelburg, Register der k(u)k Kriegschiffe. NW Verlag, Wien

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Salamander
Tipo fregata corazzata di 3ª classe
Classe Drache
Unità Drache
Salamander
Cantiere Giuseppe Tonello, San Marco, Trieste
Impostazione 29 gennaio 1861
Varo 20 agosto 1861
Completamento 1862
Servizio 20 maggio 1862
Dislocamento normale 3.065 tonn.
pieno carico 3.110 tonn.
Dimensioni in origine:                      lunghezza alle perpendicolari 62,78 m.
1872 dopo rifacimento: lunghezza alle perpendicolari 70,12 m.
larghezza scafo 13,93 m.
larghezza ft con corazza 14,01 m.
immersione max 6,74 m.
Propulsione 1 motrice alternativa a 2 cilindri orizzontali a bassa pressione STT
4 caldaie cilindriche a 24 fuochi
potenza 500 PSn; 1.842 ihp a 60,5 giri/min
1 elica Griffith a due pale Ø 5,18 m.
superficie velica nel 1872: 1.090 mq.; nel 1878: 407,34 mq.
Velocità 11,36 nodi
Autonomia consumo 46 tonn/giorno
Combustibile carbone 290 tonn.
Protezione piastre di ferro
cintura 115 mm.
Armamento 10 pezzi ad avancarica anima liscia AH da 180 mm. / palla 48 libbre
18 pezzi singoli a retrocarica AH da 150 mm. / palla 24 libbre
1 pezzo da sbarco ad avancarica con palla da 8 libbre
1 pezzo da sbarco ad avancarica con palla da 4 libbre
Equipaggio 1864:     346
1866:     313
a Lissa: 343
1875:     308
1877:     328
Disarmo 18 marzo 1883
Radiazione 19 maggio 1886
Destino demolita il 17 dicembre 1896
Note tecniche Progetto di Joseph Von Romako, Direttore delle Imperiali Regie
Costruzioni Navali.
Scafo in legno, attrezzatura velica a brigantino a palo (trinchetto e
maestra a vele quadre, mezzana a vele auriche).
I progetti di queste unità appartenevano alle prime navi corazzate
apparse sui mari e furono le prime navi protette della Marina
Austro-Ungarica.
Da questa classe derivò successivamente la classe Kaiser Max.
Note storiche Il 20 agosto 1861 era previsto il varo; a causa del forte attrito
dell'invasatura sullo scalo l'unità non scese in mare.
Fu possibile metterla in acqua solo due giorni dopo con l'aiuto degli argani.
Il 20 maggio 1862 fece il primo viaggio in Dalmazia e nel Levante.
Nel 1864 il castello di prora venne rifatto in ferro ed il 16 agosto 1865
ne vennero chiusi i portelli esistenti.
Nel marzo 1866 furono sostituite le caldaie.
Il 13 giugno venne inserita nella Squadra Adriatica a Fasana.
Il 26 salpava da Fasana per dirigersi verso Ancona in esplorazione.
Il 20 luglio prese parte alla Battaglia di Lissa durante la quale sparò 211 cannonate ricevendone 35.
Il Comandante ed 8 marinai rimasero feriti e la corazza portava i segni delle palle ricevute.
Il 6 gennaio 1867 entrò in cantiere per i lavori.
Visti i buoni risultati dello speronamento sulle unità italiane a Lissa, venne ordinato il rifacimento della sezione prodiera dell'unità con un lungo sperone corazzato sotto la linea di galleggiamento e di una corazza allo scafo, il che allungò la nave di 16 metri.
L'idea dello speronamento fu un concetto che da Lissa pervase tutte le Marine del mondo, rivelatosi poi inutile con il perfezionamento delle artiglierie navali che resero gli avvicinamenti tra le navi impraticabili.
Il 16 luglio 1868 l'unità, così allestita, ritornò nella Squadra.
Nel febbraio 1869 a Castelnuovo si produsse una grossa vena d'acqua nella stiva che saliva alla velocità di 95 cm. al giorno.
L'unità imbarcava più acqua di quanta riuscissero ad evacuarne le pompe ed incominciò a sbandare pericolosamente.
Portata in cantiere, venne riparata e rimessa in mare.
In seguito l'unità fece numerosi viaggi e missioni in Adriatico e nel Levante, seguite da esercitazioni e compiti nella Flotta.
Il 4 agosto 1870 venne portata in cantiere dove furono asportate la
corazza, le caldaie e la sovrastruttura. La sezione poppiera venne
completamente rinnovata. L'armamento velico venne rifatto del tipo a
brigantino a palo, dotato di velacci e velaccini, portando così la
superficie velica a 1.090 mq.
Nel settembre 1872 venne rimessa in mare e l'anno seguente vennero
montate nuove caldaie nuova elica.
Alle prove del 1874 l'unità raggiunse gli 11,2 nodi.
Il 17 giugno 1874 salpava da Pola per raggiungere la Squadra nel
Levante.
Seguirono compiti di flotta e missioni speciali in Egeo.
Nel 1878 l'unità venne immessa nella Riserva.
Seguirono riparazioni in cantiere dove venne montato un nuovo armamento velico tipo goletta a palo che semplificò e ridusse la superficie velica a 407,40 mq.
Il 18 marzo 1883 venne disarmata e radiata dal Registro della Flotta venendo iscritta nelle navi deposito e trasporto munizioni e mine.
Nel 1884 utilizzata come magazzino pezzi di ricambio.
Il 19 maggio 1886 venne radiata e ridotta a chiatta.
Nel settembre 1894 un'ispezione constatò che il fasciame stava marcendo ed il 9 ottobre ne venne ordinata la demolizione, che avvenne il 17 dicembre 1896.
Didascalia  
Foto  

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