ARCHIVIO NAVI DA GUERRA


 

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2937C.

CARLO ALBERTO
1853
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Epoca della foto: anno 1865 c Fotografo: sconosciuto

Origine: Collezione Fraccaroli

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Carlo Alberto
Tipo pirofregata ad elica di 1° rango
Classe Carlo Alberto
Unità Carlo Alberto
Cantiere Smith, Newcastle, Regno Unito
Impostazione 1851
Varo 23 maggio 1853
Completamento 1853
Servizio 6 dicembre 1853 per la Marina Sarda
17 marzo 1861 per la Marina Italiana
Dislocamento normale 3.283 tonn.
Dimensioni lunghezza f.t. 61,80 m.
lunghezza pp. 55,60 m.
larghezza 15,30 m.
immersione 6,60 m.
Motore 1 motrice alternativa a cilindri a fodero orizzontali a semplice   espansione Penn & Sons, Greenwich
3 caldaie tubolari
potenza 400 hp
1 elica a due pale sollevabile sotto vela
Velocità 8 nodi
Autonomia nd
Combustibile carbone
Protezione //
Armamento iniziale:
16 pezzi lunghi in ferro a canna liscia con palla da 40 libbre in batteria
14 obici in ferro a canna liscia con palla da 20 libbre in batteria
1 cannone di caccia a prora in ferro a canna liscia palla da 80 libbre
20 obici  in ferro a canna liscia con palla da 40 libbre in coperta
2 pezzi in bronzo liscio su affusto da sbarco con palla da 15 libbre

dal novembre 1862:
1 carronata in ferro rigato Bleakney con palla da 80 libbre a prora
8 pezzi lunghi in ferro rigato con proietto da 160 mm.
32 pezzi corti in ferro rigato con proietto da 160 mm.
10 pezzi lunghi in ferro rigato con proietto da 200 mm.
4 pezzi da sbarco in bronzo rigato su affusto da sbarco da 80 libbre

Equipaggio 16 ufficiali e 511 tra sottufficiali, comuni e fanteria di marina
Disarmo  
Radiazione 1° agosto 1869
Destino demolita alla Spezia 1876
Note tecniche Scafo in legno con carena rivestita di lastre di rame, rinforzato nella sezione del motore con costole diagonali in ferro antivibrazioni.
Armamento velico a nave (tre alberi a vele quadre più bompresso) con randa sui tre alberi.
Tipica unità di transizione tra due epoche, era tuttavia una formidabile unità per i suoi tempi: rispetto ad una unità tradizionale, il maggior peso immerso delle motrici, caldaie, carbone) dava maggior stabilità di tiro e maggior velatura e le murate più alte sull'acqua consentivano superiore operatività dell'avversario con cattivo tempo.
Questo tipo di unità aveva ancora le tipiche caratteristiche del vascello: già motorizzato ma non ancora corazzato, sorpassato dalle pirofregate che sarebbero arrivate qualche anno dopo a dominare i mari per una decina d'anni prima di essere a loro volta superate dalle navi corazzate, surclassate a loro volta dalle dreadnoughts monocalibro ed infine dagli incrociatori.
Note storiche Il 24 aprile 1855 salpò da Genova per la Crimea gettando l'ancora a Balaklava il 28 maggio trasportando truppe, armi e munizioni ed operando in quelle acque.
Seguirono trasporti di truppe e materiale tra la Crimea e Genova sino all'autunno del 1856.
Negli anni successivi venne utilizzata per compiti di rappresentanza e per trasportare da Tolone a Genova le truppe francesi operanti in Italia.
Il 18 giugno 1859 al comando di Carlo Pellion di Persano salpò per l'Adriatico per tornare ai lavori in darsena a Genova in settembre.
Fu riarmata a fine gennaio 1860 per essere impiegata in diverse missioni in Toscana con la fine del Granducato.
Successivamente venne inviata a Marsala a sorvegliare Garibaldi nella Campagna Meridionale seguendone il percorso dal mare sino a Napoli dove vide, il 6 settembre 1860 alle 19, la partenza di Re Ferdinando II di Borbone sul Messaggero alla volta di Gaeta.
L'11 settembre la Carlo Alberto lasciava Napoli per dirigere su Ancona ancora tenuta dai Borbonici. Partecipò all'assedio sino alla sua resa il 28 settembre. Sparò 2376 cannonate ricevendone 40.
Il 16 ottobre era ancora a Napoli per combattere gli ultimi soldati fedeli ai Borboni e per sedare tumulti e ribellioni spontanee tra le popolazioni.
Dopo varie azioni di bombardamento costiero si trasferì nelle acque di Gaeta dove il 22 gennaio 1861 iniziò l'assedio della piazza continuando i bombardamenti sino al 14 febbraio con l'imbarco del Re Ferdinando II sulla corvetta a ruote francese La Mouette.
Dopo aver trasportato i soldati borbonici nei campi di prigionia, la nave proseguì per Messina dove entrò in azione contro il Forte che resisteva ancora, sino alla sua resa del 13 marzo.
Con la formazione della Regia Marina Italiana, il 17 marzo 1861 la nave vi venne iscritta come pirofregata ad elica di 1° rango e, con il termine delle operazioni dell'Italia Meridionale, tornò a Genova dove andò ai lavori di rifacimento.
Rimessa in mare, l'unità ebbe compiti di rappresentanza e trasportò i membri della famiglia reale nelle visite estere.
Il 20 luglio 1866 era presente nella Squadra Sussidiaria alla Battaglia di Lissa senza parteciparvi.
Nell'agosto 1866 venne inviata a Palermo con fanti di marina a sedare duramente le rivolte popolari ivi scoppiate.
Il 3 ottobre 1866 venne spedita in Spagna a difesa degli interessi italiani durante la rivoluzione.
Il 15 marzo 1869 venne disarmata a Napoli.
Il 1° agosto 1869 venne radiata e portata alla Spezia dove nel 1876 venne demolita.
Didascalia  
Foto Altra immagine della RN Carlo Alberto alla scheda 3610C.

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