ARCHIVIO VECCHIE VELE



076 A.

MAC DIARMID

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca della foto: anno 1928 Fotografo: sconosciuto

Origine: Archivio Cap. Pro Schiaffino, Camogli

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave Mac Diarmid fotografata nel porto di Genova nel 1928.

Scafo in ferro.
Stazza 1.625 tonnellate.

Lunghezza m. 77,72.
Larghezza m. 11,63.
Immersione m. 6,83.

Venne varata il 16 ottobre 1883 dal cantiere dell'Armatore A. Mac Millan & Co. di Dumbarton, Registro Glasgow, il quale dopo tre anni la rivendette all'Armatore Michele Amoroso che ne diede il comando al Cap. Cremonini.

Ottimo e robusto bastimento, navigò per molti anni su tutti gli oceani.

Nel 1886 è registrato a San Francisco sotto carico di grano per Queenstown.

Nel 1903, alla morte dell'Armatore Amoroso, gli eredi vendettero il bastimento a George C. Karran di Castletown (Isola di Man).

Nel 1907, partito da Newcastle (Australia) per il Cile, incappò in una violenta tempesta che lo disalberò.

Raggiunta fortunosamente Auckland (N. Z.), vi rimase abbandonato per due anni finché l'Armatore Cap. Giuseppe Mortola di Camogli, detto "Sanrocchin",  fiutò l'affare ed acquistò il Mac Diarmid per £st. 2.400 pari a lire italiane 56.000 al cambio del 1909.

Il Cap. Giuseppe Mortola è stato il maggior armatore italiano di navi a vela di tutti i tempi: in quel periodo era proprietario di venticinque grandi navi e di una trentina di vascelli minori oltre alle quote in altre società di navigazione ed alle numerose carature possedute nei vascelli di diverse famiglie di armatori di Camogli. Vi fu un momento nel quale, insieme al cognato Cap. Giuseppe Bozzo ebbe oltre cinquanta grandi velieri che solcavano tutti i mari del mondo.

Acquistato il Mac Diarmid, il "Sanrocchin" lo fece riarmare e dal 1910 il bastimento riprese a navigare ancora proficuamente.

Nel 1914 partiva da Marsiglia per Rio de Janeiro con carico generale.

Lì giunto proseguiva in zavorra per Newcastle (Australia); caricava per il Cile da dove proseguiva poi per
le Isole del Guano.

A Lobos de Afuera caricava guano per l'Europa.

Sopravvisse alla Grande Guerra, al termine della quale fu venduto ai Dufour di Genova i quali lo ridussero a brigantino a palo e lo utilizzarono esclusivamente per trasportare sale di Cadice ai saladeros argentini ritornando a Genova con estratto di quebracho per la concia delle pelli.

Disarmato nel 1926 in Genova, rimase al molo Duca degli Abruzzi sino al 5 dicembre 1928 quando venne rimorchiato a Savona dove fu infine demolito.

E' uno dei rari casi in cui una nave, nonostante il passaggio a diversi proprietari, non cambiò mai il suo nome nei suoi 45 anni di vita.

Altra immagine della nave alla scheda N° 1352A.

ELENCO ALFABETICO VELIERI