ARCHIVIO VECCHIE VELE


202 A.

SUSANNE VINNEN

PATRIA, IMPERATORE, ERNESTO S., PIOMBINO

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca della foto: anno 1940 Fotografo: sconosciuto

Origine: Archivio Cap. Pro Schiaffino, Camogli

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La goletta a cinque alberi o schooner Susanne Vinnen venne costruita come nave mercantile nel 1922 dai Cantieri Friedrich Krupp Germaniawerft a Kiel per conto dell'armatore F. A. Vinnen & Co. di Brema.

Era il secondo bastimento a portare questo nome: il primo era una nave a palo da 2.627 tonnellate nette costruita nel 1892 ad Alloa che nel 1917 venne affondata da un sommergibile tedesco.

Questa seconda aveva lo scafo in ferro e stazzava 1.848 tonnellate per un dislocamento di 3750 t.

Lunga
97,30 m fuori tutto, al galleggiamento 77,00 m, larga 13,45 m, pescaggio max. 5,78 m. Altezza di murata 6,60 m.

Armamento velico aurico ai cinque alberi con aggiunta di tre vele quadre di gabbia fissa e gabbia volante al primo trinchetto ed all'albero maestro, più i fiocchi, per una superficie di 2320 m².

Velocità sotto vela 7 nodi.

Equipaggio 23-24 uomini.

Montava un motore ausiliario diesel Krupp di 350 Hp. Un'elica fissa.

Nel 1931 venne acquistata dal Governo italiano che la impiegò come nave scuola per la marina mercantile ribattezzandola Patria. Con questa nave si chiudeva l'epopea dei velieri mercantili italiani (scheda 152A?).

Venne utilizzata per l’addestramento dei futuri comandanti di navi mercantili, con istruttori messi a disposizione dalla R. Marina.

Armatore era la S.A. Nazario Sauro di Roma consorziata con l’Ente Porto di Genova, la Federazione Trasporti e la Federazione degli Armatori ed il Ministero delle Comunicazioni.


Per i primi anni fece con profitto otto viaggi sulle rotte per il trasporto del grano americano con 22-23 allievi a bordo in ogni campagna.

In seguito le prestazioni diminuirono e, viaggiando in perdita, la nave fu venduta all'armamento privato.

Nel
1939 il veliero passava in proprietà all’armatore triestino Antonio Rocco che lo impiegava in Atlantico col nome di Imperatore, riducendo sia l'altezza dell'alberatura che le vele.

Con nuovo nome ed armatore continuò a navigare con carichi alla rinfusa anche durante la guerra, subendo attacchi da parte dei Tedeschi, ai quali peraltro scampò.

Requisita dagli Inglesi, nel 1944 venne restituita all'Italia.
La acquistò la compagnia armatrice Ferraro & Massone di Genova, per la quale nel febbraio 1946 fece il suo ultimo viaggio a vela con destinazione Piombino.
Successivamente, portata in cantiere a Livorno, venne
trasformata in motonave da carico col nome di Ernesto S,  continuando a trasportare materiali ferrosi da e per quel porto tanto da cambiare il suo nome in Piombino.

Nel 1973, divenuta ormai anch'essa un rottame, venne portata a Vado Ligure in attesa della demolizione.

Altre immagini della
Susanne Vinnen alle schede 968A, 969A.

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