ARCHIVIO VECCHIE VELE


889 A.

SEEADLER

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno 1916 Fotografo: sconosciuto
Origine: "Storia" N° 251 ottobre 1978, Mondadori Editore

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave Seeadler venne costruita nel 1878 dal cantiere di Robert Duncan & Co. a Port Glasgow in Scozia con il nome di Pass of Balmaha per conto della River Plate Shipping Co. di New York.

Scafo in acciaio, stazza lorda 1.571 tonnellate. Dislocamento a pieno carico 4.500 tonnellate. Lunghezza f.t. 83,50 metri, allo scafo 74,80. Larghezza 11,81. Immersione 5,50 metri.

Nel 1915 venne ceduta alla Compagnia americana Hunt.

Nel luglio 1915, in viaggio per Murmansk, venne abbordata da un incrociatore inglese che le ordinò di dirigersi sulle Isole Orcadi per effettuare un'ispezione al carico.

Rilasciata dopo l'ispezione e rimessasi in rotta per Murmansk, il giorno dopo venne abbordata dal sommergibile tedesco U-36 e costretta a dirigersi su Amburgo.

Requisita per contrabbando, venne immessa nei ruoli della Marina Imperiale Germanica con il nome di SMS Seeadler.

Portata in cantiere di Tecklendorf a Geestemünde nel luglio 1916, venne sottoposta a lavori di revisione e trasformata in nave da guerra.

Fu installato un motore ausiliario diesel da 900 HP. La sua autonomia fu portata a 40.000 miglia e la velocità a motore era di nove nodi.

Venne armata con due cannoni da 105/45 e trasformata in incrociatore corsaro finto mercantile; con falsi documenti fu camuffata nel veliero norvegese Maletta, al momento in disarmo nel porto di Karlskrona.

Essendo il vero Maletta uscito in mare poco prima della partenza prevista della Seeadler, si dovette cambiare il falso nome scegliendo il nome Calliope, ma anche questo nome dovette essere mutato quando le spie segnalarono la vera Calliope all'ancora in un porto britannico.

Furono infine individuate due navi le cui identità potevano essere utilizzabili ed intercambiabili senza rischio con doppie false documentazioni: Hero e Irma, due navi mercantili norvegesi disarmate nei fiordi ghiacciati ed aventi sagoma identica alla Seeadler.

Dotata di un equipaggio di 7 ufficiali, 57 sottufficiali, graduati e marinai scelti tra coloro che parlavano norvegese, la nave venne posta al comando del Luogotenente Comandante Cap. Conte Felix von Luckner.

Onde evitare il blocco inglese il comandante attese che il maltempo succedesse alle belle giornate e finalmente il 21 dicembre 1916 la Seeadler salpava dalle coste tedesche un mare in fortissima burrasca con vento di scirocco forza 10.

Era diretta nel Mare del Nord con il nome di Irma provvista di un carico di legname per l'Australia.

Il 25 dicembre 1916 al largo delle Isole Fær Øer venne abbordata da un incrociatore britannico che però, dopo un'ispezione a bordo, la lasciò andare.

Montati i cannoni sino ad allora nascosti nella stiva sotto al legname, iniziava la caccia al naviglio nemico.

Prima vittima, il 9 gennaio 1917, al largo delle Azzorre, fu il piroscafo inglese Gladys Royle: recuperato l'equipaggio, venne affondato a cannonate.

Il 9 febbraio 1917 affondò il veliero italiano Buenos Aires in navigazione da Iquique a Gibilterra per ordini alla Lat. 5° N e Long. 31° W (vedi scheda 073A).

Il 27 febbraio 1917 stessa sorte toccò al veliero francese La Rochefoucauld (vedi scheda 743A): proveniente da Iquique con un carico di salnitro per Rochefort, venne intercettato ed affondato a cannonate dal veliero corsaro tedesco.

In sette mesi di navigazione in Atlantico catturò quindici navi e ne affondò quattordici per un totale di 30.129 tonnellate di stazza lorda con oltre 40.000 tonnellate di carico perduto.

Sull'ultima nave catturata, il brigantino francese Cambronne, raccolse i 264 marinai dei vari equipaggi e li inviò a Rio de Janeiro.

Doppiando Capo Horn passava nel Pacifico Meridionale dove catturò tre navi nordamericane.

Per far riposare l'equipaggio fece vela per Mopelia, piccola isola possedimento francese dell'Arcipelago delle Isole della Società a 315 km da Tahiti, allora disabitata, giungendovi il 31 luglio 1917.

Il 2 agosto, due giorni dopo, nel tentativo di entrare nella laguna interna, la nave si incagliò in una secca di tagliente corallo e lì si arenò irrimediabilmente, lasciando l'equipaggio isolato ed inaspettatamente naufrago.

Per evitare che il materiale a bordo cadesse in mano nemica l'equipaggio, recuperato gli oggetti di prima necessità, incendiò la nave (vedi foto N°
890A seguente).

Il Cap. Luckner non si perse d'animo: il 23 agosto 1917 riarmò la scialuppa e presi cinque marinai fece vela per le rotte battute dalle navi sino a che, il 5 settembre, incontrò e con sorpresa catturò lo schooner francese Lutèce che subito ribattezzò Fortuna.

Ritornò a Mopelia, imbarcò il resto dell'equipaggio e fece vela per l'Isola di Pasqua ma nei pressi delle Isole Fiji venne catturato da una nave britannica e fatto prigioniero insieme ai suoi uomini.

Da notare che in tutte le azioni di guerra effettuate dalla Seeadler non vi fu neppure un morto, né tra gli equipaggi alleati né tra l'equipaggio tedesco.

Altre immagini della nave Pass of Balmaha alle schede N° 890A, N° 1315A.

ELENCO ALFABETICO VELIERI