ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 

738B.

CESARE BATTISTI


 
Epoca: anno 1936 Fotografo: sconosciuto
Origine: archivio

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il piroscafo da passeggeri Cesare Battisti affondato al molo nel porto di Massaua.

Impostato il 31 marzo 1919 nel cantiere Gio. Ansaldo & C. di Sestri Ponente, Genova, con il n° 763 di cantiere.
Venne varato 20 luglio 1920 con l'aiuto di due rimorchiatori dopo tre giorni in cui rimase bloccato sullo scalo.
Completato il 12 settembre 1922.
Stazza
8340 tsl
Lunghezza
130,39 m
Larghezza 
16, 05 m
Immersione 
7,85 m

Propulsione: 2 turbine a vapore a doppio riduttore
2 assi / 2 eliche.

Velocità di 15,5 nodi.

Navi gemelle:
Leonardo Da Vinci, Nazario Sauro, Giuseppe Mazzini, Francesco Crispi,
                       
Ammiraglio Bettolo.
                        Vennero tutte impiegate nelle rotte dell'Africa Orientale Italiana.
Armatori:

1922 Transatlantica Italiana Società Anonima di Navigazione, Genova.
         Creata nel 1914 tra la Società di Navigazione La Ligure - Brasiliana e la
         Hamburg Amerika Line.

1935 Ceduto alla Tirrenia - Flotte Riunite Florio - CITRA  alla chiusura della Società
         Transoceanica Italiana
, che vendette le navi della sua flotta cessando ogni attività.
         Venne utilizzata per il trasporto delle truppe durante la Guerra d'Africa.

1936 Salpata da Napoli il 16 dicembre con a bordo 190 uomini di equipaggio, 200
         passeggeri civili e 500 militari giunse a Massaua il 24 dicembre 1936. Al momento
         dello sbarco si verificò un'esplosione in sala macchine e la nave affondò sul basso
         fondale del porto con la sovrastruttura e la prua emerse. I morti furono una trentina
         ed i feriti un centinaio. All'epoca si pensò ad un sabotaggio.

1938 Nell'estate il relitto della
Cesare Battisti venne recuperato dalla ditta Adolfo Orsi di
         Modena e rimesso in condizioni di galleggiare. Successivamente, con un viaggio
         durato tre mesi, fu trainato dal rimorchiatore
Ursus della Rimorchiatori Riuniti
         Panfido
di Venezia e fu demolito presso il cantiere navale Scoglio Olivi a Pola.

Delle cinque navi gemelle, la
Ammiraglio Bettolo nel 1932 era stata venduta ad una compagnia egiziana; delle altre, oltre all'affondamento del Cesare Battisti a Massaua, il Leonardo Da Vinci rimase bloccato in Somalia. Catturato dagli inglesi nel febbraio 1941 mentre lasciava Chisimaio tentando di raggiungere il Madagascar fu da questi trasformato nella nave ospedale Maine. Il Giuseppe Mazzini ed il Nazario Sauro, bloccati in Eritrea nel giugno 1940 e nell'aprile 1941 si autoaffondarono alle Isole Dahlak , mentre il Francesco Crispi, la sola unità della classe rimasta in Mediterraneo allo scoppio della guerra, ebbe la peggior sorte: mentre trasportava truppe in Sardegna nel 1943, venne silurata dal smg. HMS Saracen affondando in 16 minuti portando con sé oltre 900 dei 1300 uomini a bordo.

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