Epoca: anno 1915 c | Fotografo: sconosciuto |
Origine: Archivio |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Nome | Insidioso |
Tipo |
cacciatorpediniere dal 1913 al 1929 torpediniera dal 1929 al 1944 |
Classe | Indomito |
Unità |
Indomito Intrepido Impavido Irrequieto Impetuoso Insidioso |
Cantiere | Pattison, Napoli |
Impostazione | 1912 |
Varo | 30 settembre 1913 |
Completamento | 1914 |
Servizio | 7 giugno 1914 |
Dislocamento |
normale 672 tonn. pieno carico 720 tonn. |
Dimensioni |
lunghezza 73,00 m. larghezza 7,32 m. immersione 2,70 m. |
Motore |
2 turbine a vapore Tosi 4 caldaie potenza 16.000 ihp 2 eliche |
Velocità | 30 nodi |
Autonomia | 1.440 miglia a 14 nodi |
Combustibile |
carbone 95 tonn. nafta 65 tonn. dopo la sostituzione delle motrici |
Protezione | // |
Armamento |
1 pezzo da 120 mm / canna 40 calibri 4 pezzi da 76 mm / canna 40 calibri 2 tubi lanciasiluri da 450 mm |
Equipaggio | 69 di cui 4 ufficiali e 65 tra sottufficiali e comuni |
Disarmo | // |
Radiazione | // |
Destino | affondata 5 novembre 1944 |
Note tecniche |
Questa classe, la cui realizzazione fu suddivisa tra i cantieri Pattison di
Napoli e Orlando di Livorno, entrò in servizio tra il 1913 ed il 1914. Furono i primi cacciatorpediniere italiani a montare turbine al posto delle motrici alternative sino ad allora usate. Classe di unità dalle buone qualità nautiche, veloci e dotate di buon armamento, vennero prese a modello progettuale per le successive classi Pilo, Sirtori, La Masa e Generali. Tutte sopravvissero alla prima guerra mondiale. Ormai superate, nel 1929 vennero declassate a torpediniere. Tutte furono radiate alla fine degli anni Trenta, ad eccezione della RN Insidioso che restò in attività sino alla sua perdita avvenuta durante la seconda guerra mondiale. |
Note storiche |
Nel 1914 venne assegnata al comando della 2ª Squadriglia Cacciatorpediniere
di Taranto, formata dai ct della sua classe. All'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915 fu trasferita a Venezia per appoggiare le truppe operanti su quel fronte. Il successivo 3 luglio tutte le unità della classe vennero aggregate al 3° Gruppo della 4ª Divisione ed utilizzate in compiti di pattugliamento ed operazioni nella Flotta. Il 9 giugno 1915 l’unità fece parte della scorta agli incrociatori corazzati Giuseppe Garibaldi e Vettor Pisani in missione di bombardamento dei fari di Capo Rodoni e San Giovanni di Medua. Il 3 dicembre 1915 l'unità salpò da Brindisi con le gemelle Indomito, Intrepido, Irrequieto ed Impetuoso per scortare le navi da trasporto Re Umberto e Valparaiso, che trasferivano in Albania 1800 uomini e 150 tra cavalli e muli. Giunto il convoglio all’altezza di San Giovanni di Medua, il piroscafo Re Umberto, con 765 uomini a bordo, urtò una mina posata dal sommergibile austro-tedesco UC 14. La mina esplose spezzando lo scafo in due tronconi, che affondarono in 15 minuti. 712 uomini vennero tuttavia tratti in salvo. Successivamente l'unità proseguì nei compiti di scorta: l’8 dicembre accompagnò il piroscafo Palermo da Taranto a Valona con 700 soldati a bordo; il 12 dicembre scortò il piroscafo Valparaiso da Taranto a Valona. Il 23 febbraio 1916 durante l’evacuazione di Durazzo bombardò le postazioni d'artiglieria austriache del Sasso Bianco proseguendo il bombardamento contro Rasbul il giorno dopo. L'8 giugno 1916 alle 19 l'unità salpò da Valona con l’esploratore Libia ed i ct Pontiere, Insidioso ed Espero, per scortare in Italia i trasporti truppe Romagna e Principe Umberto, che riportavano in patria il 55° Reggimento Fanteria composto da 2605 effettivi. Sulla Principe Umberto vi erano fra truppe ed equipaggio 2821 uomini. Poco dopo la partenza, giunto a quindici miglia a sudovest di Capo Linguetta il convoglio incrociò il sommergibile austroungarico U 5 che alla distanza di 1 km lanciò due siluri facendo saltare la poppa della Principe Umberto. L'unità affondò in pochi minuti trascinando con sé 1926 uomini. Solo 895 poterono essere salvati. La caccia al sommergibile nemico risultò infruttuosa e la scorta non poté fare altro che soccorrere i naufraghi superstiti. Il 25 giugno 1916 l'unità fornì appoggio ad una missione su Durazzo dei MAS 5 e MAS 7 che danneggiò seriamente il piroscafo Sarajevo di 1.111 tsl. Il 10 luglio 1916 le Insidioso ed Impetuoso, comandate in operazioni di pattugliamento lungo lo sbarramento del Canale d'Otranto, vennero attaccate dal sommergibile U 11 che lanciò un siluro contro la Impetuoso. L'unità, colpita, affondò con 37 marinai degli 88 imbarcati. Il 15 maggio 1917 l'unità salpò da Brindisi insieme ad altre navi alleate per contrastare un attacco nemico agli sbarramenti del Canale d'Otranto. In quell'occasione la squadra ebbe un ingaggio con le cacciatorpediniere austroungariche Csepel e Balaton. Il risultato fu il danneggiamento della Balaton e della RN Aquila che faceva parte della squadra alleata. Le unità austriache si disimpegnarono e lo scontro ebbe termine. L’11 giugno 1917 fornì appoggio ad un attacco di 10 idrovolanti inviati a bombardare Durazzo. Il 16 luglio 1917 fornì appoggio ad un attacco di 18 aerei inviati a bombardare Durazzo. Nel 1920 l'unità fu sottoposta ai lavori al termine dei quali l’armamento risultò composto da 5 cannoni da 102 mm, uno da 40 mm e 4 tubi lanciasiluri da 450 mm. Nel 1929 la RN Insidioso fu declassata a torpediniera. Nel 1938 venne disarmata. Nel 1941 venne riarmata. Unica unità della sua classe ancora attiva, il 10 settembre 1943 venne catturata dai tedeschi nel porto di Pola. Incorporata l'8 novembre 1943 nella tedesca Kriegsmarine, venne ribattezzata TA 21. Il 9 agosto 1944, in navigazione lungo la costa istriana, venne seriamente danneggiata da aerei britannici. Il 5 novembre 1944 la nave fu affondata nel porto di Fiume da un aerosilurante statunitense. Nel 1947 il relitto della TA 21 venne recuperato ed avviato alla demolizione. |
Didascalia | |
Foto | Altre immagini del cacciatorpediniere RN Insidioso alle schede , , . |