ARCHIVIO VECCHIE VELE


066 A.

PRINCIPESSA MAFALDA

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca della foto: anno 1900 circa Foto: Bristol Museum

Origine: Archivio Tomaso Gropallo

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave a palo Principessa Mafalda venne varata il 18 maggio 1903 dal Cantiere Nicolò Odero della Foce a Genova.

Scafo in a
cciaio.
Stazzava 2465 tsl e
 2.385 tsn.
Zavorra 800 tonnellate d'acqua.


Lunghezza
278.2
Larghezza 42.5
Immersione 25.2

Progettista e Direttore dei Lavori fu l'Ingegnere Navale Fabio Garelli.

Armatrice la Società Beverino fu G. B. di Genova.
Compartimento di Genova.

Il costo finale del bastimento fu di Lire 500.000.

Era gemella della Gabriele d'Alì (vedasi alla scheda 135A che segue).

Bastimento bello e dalla linea filante, risultò essere molto veloce anche per l'ampia velatura: gabbie, doppi velacci e controvelacci erano alti uguali sui tre alberi. Tra di essi e tra il contromaestro e la mezzana dotata di randa e controranda vi erano tre vele di strallo che, con fiocco, controfiocco e trinchettina al bompresso completavano l'imponente piano velico.

Al comando del Cap. Marselli il 13 luglio 1903 salpava da Genova in zavorra per New York, arrivandovi dopo 45 giorni di navigazione.

Caricò barili di petrolio per Surabaya.

I seguenti viaggi furono:

                         1904: da Surabaya a Newcastle (A) in       47 giorni;
                                   da Newcastle (A) a Caleta Coloso   44 giorni;
                                   da Caleta Coloso a Newcastle (A)   44 giorni;
                         1905: da Newcastle (A) a Junin                  52 giorni;
                                   da Junin a Filadelfia                          78 giorni.

A Filadelfia sbarcava il Cap. Marselli ed imbarcava il Cap. Paolo Serra di Genova.
Caricò ancora petrolio e ripartì per Samarang.

Verso fine settembre al largo di Sumatra incontrava uragani fortissimi per sette giorni e perdette quattro marinai.

All'alba del settembre 1906, abbonacciatosi il mare, il veliero si trovava a 50 miglia a Sud-Est di Sumatra in pessime condizioni: alberatura strappata, senza timone e con forte vena d'acqua: sette piedi in aumento nella stiva che le pompe non riuscivano a fermare.

Il Comandante Serra alle ore 16 ordinò l'abbandono nave: non appena le lance si allascarono lo scafo si spezzò nella sezione maestra e la nave, accompagnata dal lugubre lamento di lamiere contorte, velocemente affondò in un gorgo che presto si richiuse su di essa.

Altre immagini del veliero alle schede N° 134, 1181.

ELENCO ALFABETICO VELIERI